Ericsson, Nokia e Fraunhofer HHI inaugurano una collaborazione strategica per definire il nuovo standard di video coding per il 6G, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze emergenti di un ecosistema digitale sempre più immersivo, automatizzato e ad alta intensità di dati. La notizia, diffusa tramite comunicato ufficiale da Ericsson, segna un passaggio cruciale nella roadmap tecnologica verso il 2030, quando il 6G sarà chiamato a sostenere applicazioni come extended reality, comunicazioni AI-native, digital twin e streaming 3D.
La scelta di intervenire sullo standard video non è casuale. Il traffico video rappresenta già oggi oltre l’80% del totale sulle reti mobili, e con il 6G si prevede un ulteriore salto qualitativo e quantitativo. La compressione efficiente dei contenuti, la scalabilità su dispositivi eterogenei e la riduzione del consumo energetico diventano quindi elementi chiave per garantire sostenibilità e performance.
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Un nuovo codec per il 6G: obiettivi e caratteristiche
Il progetto congiunto mira a sviluppare un codec video capace di superare le limitazioni degli standard attuali come H.265/HEVC e AV1. Secondo quanto dichiarato da Fraunhofer HHI, il nuovo approccio punterà su modelli predittivi avanzati, integrazione nativa con l’intelligenza artificiale e ottimizzazione per ambienti edge e cloud-native.
“La standardizzazione del video coding per il 6G è una pietra miliare per abilitare esperienze utente senza precedenti”, ha dichiarato Thomas Stockhammer, Director of Technical Standards di Qualcomm, partner tecnologico del progetto. Il codec sarà progettato per supportare streaming ultra-HD, contenuti volumetrici e interattivi, oltre a garantire latenze minime per applicazioni mission-critical.
Il ruolo dell’AI e delle applicazioni immersive
Nel contesto 6G, il video non sarà più solo intrattenimento. Sarà interfaccia, ambiente e linguaggio. Le applicazioni immersive come metaverso industriale, realtà aumentata collaborativa e simulazioni AI-driven richiederanno una codifica video capace di adattarsi dinamicamente al contesto, alla banda disponibile e alla potenza di calcolo.
La collaborazione tra Ericsson, Nokia e Fraunhofer HHI si inserisce in una più ampia strategia di integrazione tra AI e comunicazioni, dove il video diventa vettore di dati intelligenti. Il codec sarà infatti progettato per dialogare con agenti AI, adattando la qualità e la granularità del contenuto in base agli obiettivi applicativi.
Impatti sul mercato e prospettive industriali
Secondo le stime di Allied Market Research, il mercato globale del 6G potrebbe superare i 149 miliardi di dollari entro il 2029, con un tasso di crescita annuo composto superiore al 30%. In questo scenario, la definizione di uno standard video efficiente rappresenta un fattore abilitante per settori come automotive, sanità, manifattura avanzata e smart city.
Le aziende telco, già impegnate nella transizione da telco a techco, vedono nel 6G un’opportunità per ripensare i modelli di servizio, integrando contenuti, AI e connettività in un’unica piattaforma. Il nuovo codec potrebbe diventare uno strumento di differenziazione competitiva, capace di influenzare la qualità percepita, il consumo energetico e la scalabilità delle soluzioni.
Standardizzazione e governance tecnologica
La definizione di uno standard video per il 6G non è solo una questione tecnica, ma anche politica e industriale. La collaborazione tra Ericsson, Nokia e Fraunhofer HHI punta a influenzare i processi di standardizzazione internazionale, in particolare quelli guidati da 3GPP e ITU.
“Vogliamo contribuire a un ecosistema aperto, interoperabile e sostenibile”, ha dichiarato un portavoce di Nokia. Il coinvolgimento di Fraunhofer HHI, istituto leader nella ricerca sul video coding, garantisce una base scientifica solida e una visione a lungo termine.
Verso un ecosistema 6G AI-native
Il nuovo codec video sarà uno dei tasselli fondamentali per costruire un ecosistema 6G AI-native, dove la rete non si limita a trasportare dati, ma li interpreta, ottimizza e valorizza. In questo contesto, la compressione video diventa un atto cognitivo, capace di influenzare la semantica del contenuto e la sua efficacia comunicativa.
La collaborazione annunciata rappresenta quindi un investimento strategico, non solo per le aziende coinvolte, ma per l’intero comparto telco. Il 6G sarà la piattaforma su cui si giocheranno le sfide dell’automazione, della sostenibilità e dell’intelligenza distribuita. E il video, in tutte le sue forme, sarà al centro di questa trasformazione.



































































