La dismissione delle infrastrutture legacy non riguarda più solo il mobile. Dopo anni di sunset tecnologici su 2G e 3G, il processo si estende ora al mondo della rete fissa. Secondo Gsma Intelligence, oltre 50 operatori globali stanno progressivamente spegnendo le reti in rame, con obiettivi che si estendono fino agli anni 2030. È un passaggio epocale, che segna la fine di un’era e l’inizio di una nuova fase infrastrutturale, basata su fibra ottica e Fwa (Fixed Wireless Access).
Gsma Intelligence mette in luce, in particolare, come il processo di switch-off del rame sia già in corso in diversi mercati, con modalità graduali e differenziate. “Il passaggio avviene città per città, in sincronia con il rollout della fibra”, si legge nel report “Beyond mobile: the fixed side of network sunsets”. Un approccio che richiama le strategie già adottate nel mobile, dove la pianificazione e la comunicazione con gli utenti sono state decisive per il successo.
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Fibra e Fwa: le tecnologie che sostituiscono le infrastrutture legacy
La sostituzione del rame nella rete fissa non è uniforme. In aree urbane dense, la fibra ottica è la soluzione preferita per la sua efficienza, stabilità e scalabilità. In zone rurali o difficili da raggiungere, invece, gli operatori puntano sul Fwa. Questo consente di offrire connettività ad alta velocità sfruttando le reti mobili esistenti. “In alcuni casi, il Fwa è una soluzione ponte in attesa della fibra. In altri, può diventare la soluzione definitiva”, sottolinea Gsma Intelligence.
Questa flessibilità tecnologica è fondamentale per garantire continuità di servizio e per evitare che la dismissione delle infrastrutture si traduca in un peggioramento della qualità della connettività. Il passaggio alle nuove tecnologie deve essere accompagnato da investimenti mirati, da una gestione attenta delle transizioni e da una comunicazione efficace con i clienti, soprattutto quelli più vulnerabili o meno digitalizzati.
Sostenibilità della rete fissa: il rame consuma troppo
Uno dei motivi principali che spingono gli operatori a dismettere le infrastrutture in rame è la sostenibilità ambientale. Le reti legacy sono energivore, richiedono manutenzione costante e generano emissioni elevate. “Abbandonare il rame è anche una scelta ambientale. Passare a fibra e Fwa aiuta a ridurre le emissioni e supporta gli obiettivi net zero degli operatori”, evidenzia Gsma Intelligence.
In un contesto in cui la sostenibilità è diventata un driver strategico per il settore telco, la dismissione delle infrastrutture rappresenta una opportunità concreta per migliorare l’impatto ambientale delle reti. Inoltre, la riduzione dei costi operativi e del consumo energetico consente agli operatori di ottimizzare le risorse e di reinvestire in innovazione e qualità del servizio.
Una transizione complessa: serve disciplina operativa
Come nel caso del mobile, anche la dismissione delle infrastrutture fisse richiede disciplina operativa. “Il successo della transizione dipende dalla capacità degli operatori di pianificare, eseguire e comunicare in modo efficace”, afferma Gsma Intelligence. Non si tratta solo di spegnere una rete, ma di gestire un cambiamento infrastrutturale profondo, che coinvolge tecnologie, processi, utenti e modelli di business.
La sfida è duplice: da un lato, garantire che la nuova rete sia più performante e sostenibile; dall’altro, evitare disservizi e resistenze da parte degli utenti. In questo senso, il ruolo delle autorità regolatorie e delle policy pubbliche è cruciale per accompagnare il cambiamento, promuovere la trasparenza e tutelare i diritti digitali dei cittadini.
Il Copper Switch-Off Tracker e i dati Gsma
Per monitorare l’evoluzione del fenomeno, Gsma Intelligence ha lanciato il Copper Switch-Off Tracker, uno strumento che raccoglie dati aggiornati sui piani di dismissione del rame da parte degli operatori. Il tracker è affiancato dal report “Fixed Broadband and Fwa Markets, Q2 2025”, che analizza le dinamiche di mercato e le strategie adottate nei diversi Paesi.
Questi strumenti offrono una visione comparativa utile per comprendere le tendenze globali, le differenze regionali e le best practice. In particolare, emergono modelli virtuosi in Europa, dove la dismissione delle infrastrutture è spesso accompagnata da piani nazionali per la fibra e da incentivi pubblici. In altri contesti, come l’Asia o l’Africa, il Fwa gioca un ruolo più centrale, anche per ragioni di accessibilità economica e copertura territoriale.
Verso una nuova era della rete fissa
L’abbandono delle infrastrutture in rame segna l’inizio di una nuova era per la connettività fissa, in cui la qualità del servizio, la sostenibilità e l’efficienza operativa diventano priorità strategiche. La transizione non è priva di ostacoli, ma rappresenta una occasione unica per ripensare l’infrastruttura di rete in chiave digitale e green.
Come sottolinea Gsma Intelligence, “la transizione non è solo una questione tecnica, ma una scelta strategica che può trasformare il modo in cui gli operatori progettano, gestiscono e valorizzano le proprie reti”. In questo scenario, la capacità di integrare fibra e Fwa, di coinvolgere gli utenti e di collaborare con le istituzioni sarà decisiva per costruire un futuro connesso, inclusivo e sostenibile.



































































