Una ricostruzione accurata, quasi d’archivio, degli eventi che hanno fatto la storia del World Wide Web in Italia. È questo, prima di ogni altra cosa il resoconto restituito dal libro “1995-2025 Trent’anni di Internet. Storie dello sviluppo dell’Internet italiana raccontate dai protagonisti”, edito da Aiip, l’associazione tricolore degli Internet provider, e disponibile in formato cartaceo su Amazon.

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Una storia di successo che pone nuove domande
Il volume, a cura di Giuliano Peritore e Giovanni Zorzoni, rispettivamente presidente e vicepresidente di Aiip, nasce con l’intento di raccontare una rivoluzione digitale lunga tre decenni e non ancora conclusasi, una trasformazione voluta e costruita da imprenditori ostinati, tecnici visionari e pionieri che hanno portato il nostro Paese a essere, per estensione territoriale, infrastrutturazione e numero di operatori, uno dei mercati più avanzati al mondo.
Come ha fatto l’Italia degli anni ’90 a ritrovarsi improvvisamente all’avanguardia nello sviluppo di Internet? E soprattutto: come replicare quella spinta creativa anche nel nuovo campo strategico del cloud e dei servizi digitali?
Il libro prova a rispondere a queste domande raccontando l’Internet italiana non come un concetto astratto, ma come una storia concreta, fatta di cavi tirati a mano, modem accesi nel retro di un negozio, imprese nate in un seminterrato, lotte regolamentari e battaglie politiche combattute nei ministeri, a Roma come a Bruxelles.
Dai primordi ai data center e al Wi-Fi
In oltre 400 pagine, si racconta la diffusione di Internet in Italia a partire dalle pionieristiche tappe che, fra il 1850 e il 1985, hanno dato vita, non senza difficoltà e intoppi, a uno dei comparti Tlc più dinamici a livello globale. Da un certo punto in poi, le linee telefoniche cominciano a intrecciarsi con i protocolli di comunicazione che negli Stati Uniti, verso la fine degli anni 60, hanno costituito i nodi Arpanet, che hanno messo in comunicazione una serie di mainframe sulla West Coast.
Ci sarebbero voluti altri vent’anni perché un’idea di rete condivisa sbarcasse anche in Italia, con le prime offerte attivate dalle società milanesi Galactica di Lorenzo Podestà e Telnet di Gianluigi Salerno, a cui si aggiungevano gli operatori romani Agorà Telematica (del Partito Radicale), Dataflash (poi Flashnet) di Giovanni Prignano e Facal Bbs di Fabio Calcopietro. Viene quindi fondata nel 1994 I.net, il primo Isp italiano dedicato al mercato business di cui Stefano Quintarelli è socio fondatore insieme a Franco Groppi, Marco Negri e Roberto Galimberti.
“Mentre cercavamo i finanziamenti per aprire I.net un importante dirigente della Sip, l’azienda che allora gestiva le telecomunicazioni in Italia, ci disse: Internet non avrà mai successo al di fuori del mondo accademico”, ricorda Stefano Quintarelli, citato nel libro, che riporta anche quanto pronunciato da Mario Citelli, manager di lungo corso nell’ambito delle Tlc, durante il convegno TelecomNet del 1994: “Smettiamola di parlare di Internet, è meno dell’1% del business”.
Era il 16 giugno 1995 quando 15 imprese, tra i primi Internet Service Provider in Italia, si ritrovarono a Milano presso lo studio del notaio Luigi Bellino e costituirono Aiip. Da allora sono passati 30 anni, e l’associazione, coi suoi membri e le sue iniziative, ha partecipato attivamente alla storia dell’Internet commerciale italiana, rappresentando la rivoluzione tecnologica avviata dagli Internet Service Provider e i continui cambiamenti che hanno portato il Paese su Internet, generando posti di lavoro, competenze, gettito fiscale e ammodernamento del Paese.
Dal primo “ping” ai primi siti web, ai punti di interscambio, al Wi-Fi, alla fibra, ai data center, Aiip rimarca che “l’evoluzione della rete nel nostro Paese si fonda sul presidio di una base di regole certe per un mercato sano, aperto e concorrenziale, per una rete libera, inclusiva, neutrale e sulla tutela dei diritti degli utenti, dei minori e dei dati”.
Il racconto di un cambiamento umano e collettivo
Sul piano strutturale, libro è formato da una parte monografica – che ripercorre i momenti salienti dello sviluppo di Internet e delle telecomunicazioni nel nostro Paese, con uno sguardo all’estero – e da una raccolta di contributi in ambito regolatorio e legale nonché interviste inedite di protagonisti che hanno contribuito a creare, visto crescere e affermarsi il mercato di Internet in Italia.
In questo senso, il volume prova anche a raccontare come Internet abbia rivoluzionato la nostra società, ridefinendo linguaggi, relazioni e opportunità. Non si tratta dunque di una “semplice” storia di progresso tecnologico, ma di un racconto di un cambiamento umano e collettivo, costruito soprattutto da chi ha creduto in un mercato sano e concorrenziale per una rete aperta, inclusiva e democratica.













































