Il rinnovo delle frequenze “non può essere automatico”, ma sullo spettro va evitato “un approccio di cassa da parte del Governo”, purché le telco si impegnino inderogabilmente a fare precisi investimenti, sui quali “stiamo già lavorando”. Lo ha affermato Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, al Forum nazionale delle Telecomunicazioni 2025 organizzato da Assotelecomunicazioni-Asstel.
Un intervento a tutto campo, quello del sottosegretario, che ha toccato anche i temi delle asimmetrie telco-Over the top, della connettività su 5G e satellite, della semplificazione normativa e dei ritardi del Piano Italia a 1 Giga.
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Rinnovo frequenze, Butti: “Lo Stato non deve fare cassa”
“Sono convinto che l’Agcom condivida l’approccio regolato“, ha affermato Butti sul tema delle frequenze. “L’opzione sarà mista, è importante che il tavolo che già sta lavorando arrivi a una conclusione con la massima soddisfazione per tutti. Ora bisogna investire sul futuro, aiutando un settore che oggettivamente ha difficoltà”.
Gli operatori Tlc, che alla scorsa asta delle frequenze hanno sborsato 6,5 miliardi di euro, “non hanno avuto più i fondi e le risorse necessarie per investire nel futuro. Questo è un problema serio”, ha detto ancora Butti.
Connettività: sì al satellite, no alla guerra al 5G
“Stiamo procedendo sulla semplificazione e predisponendo decreti legislativi” nel settore delle telecomunicazioni e “abbiamo anche firmato accordi di programma e protocolli che consentono di velocizzare l’implemento delle reti sul territorio“, ha indicato ancora Butti. “Vogliamo essere coerenti con i Comuni e quindi con gli sportelli unici” ha aggiunto il sottosegretario, rivolgendo un messaggio ai sindaci: “Avete ragione quando vi lamentate della mancanza di connettività e quindi della possibilità di erogare dei servizi. Ma non avete ragione quando sostenete questo o quel comitato anti antenna, anti 5G o anti qualsiasi cosa”.
“Non abbiamo bisogno di sperimentare tanto sul satellite, è fuori dubbio che il satellite sarà indispensabile per il futuro e dobbiamo accoglierlo nella grande famiglia delle tecnologie”.
Piano Italia a 1 Giga, in corso la rimodulazione
Sul Piano Italia a 1 Giga, Butti ha ammesso che “non sta andando bene” e ha chiarito: “Stiamo rimodulando con la Commissione europea quanto era stato sbagliato evidentemente nelle impostazioni iniziali. Abbiamo proposto anche l’istituzione di un Fondo nazionale connettività per mantenere quello che già è stato realizzato e per completare quelli che sono i programmi in corso”.
“Sul piano Italia 5G – ha proseguito Butti – abbiamo fatto una copertura per tutte le aree che sono prive di quel servizio. Stiamo parlando di 12mila km di strada e di 1200 km quadri di territorio, quindi stiamo facendo delle cose importanti”.
Telco e OTT, appello alla collaborazione
“Su molte cose” relative all’asimmetria normativa “gli operatori hanno ragione, su altre no”, ha detto ancora Butti.
Telco e Ott praticano sport diversi, poiché forniscono servizi diversi salvo per voce e messaggistica”. Le telco – ha proseguito il sottosegretario – “offrono connettività che richiede investimenti fisici importanti, gli Ott forniscono servizi internet e la loro forza è il bene immateriale. Tuttavia questi ultimi si stanno concentrando anche sulle questioni infrastrutturali, come cavi sottomarini, data center e satelliti. C’è una situazione che si sta evolvendo. Telco e Ott possono lavorare assieme: non c’è una relazione parassitaria, ma simbiotica”.
Urso: “Tlc l’infrastruttura della competitività dell’Italia”
Al Forum Asstel è intervenuto anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, dichiarando che “Il ministero è pienamente consapevole del contributo inestimabile e strategico che l’intera filiera telco apporta all’economia nazionale. Per tutti i settori produttivi il vostro settore è il quello abilitante per antonomasia per la competitività nazionale”.
Il ministro ha proseguito: “Siete l’infrastruttura invisibile su cui poggia la competitività e l’innovazione dell’Italia” che “ha bisogno di velocità, copertura e sicurezza per competere a livello globale”.
Urso ha riferito che il Governo intende favorire “crescita, sostenibilità economia e sviluppo tecnologico”, con l’obiettivo di rendere l’Italia un “hub di Data center”, sempre “garantendo sostenibilità e un approccio equilibrato a livello territoriale”. Tuttavia, “per sostenere la domanda di cloud e intelligenza artificiale l’impegno istituzionale non basta, se il quadro delle regole di mercato non garantisce equità e sostenibilità”, ha aggiunto Urso, ricordando come “in Italia i ricavi delle Telco cono contratti, mentre il traffico dati è esploso”.
Il ministro ha affermato anche che le telco che “sono tra i principali consumatori di energia elettrica e l’incremento dei costi comprime i margini del finanziamento al 5G“, indicando che il “Ministero sostiene l’urgenza di affrontare questo tema, come sempre innanzitutto a livello europeo”, mentre “parallelamente ci impegniamo a alleggerire il carico regolamentare sulle telco”.













































