L’ecosistema TLC europeo sta diventando uno dei terreni più complessi della trasformazione digitale europea, come emerge dalle analisi e dalle presentazioni di Antonio Capone, Responsabile Scientifico del team dell’Osservatorio 5G & Connected Digital Industry del Politecnico di Milano. Le evoluzioni illustrate durante il confronto mettono in evidenza un settore attraversato da dinamiche contrastanti: crescita del valore della filiera, espansione di attori non tradizionali, pressione competitiva globale e necessità di un nuovo equilibrio regolatorio. L’Europa si trova a un punto di svolta, in cui la capacità di governare queste traiettorie determinerà il ruolo della connettività nelle strategie industriali e nel futuro del mercato digitale.
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Dalla filiera Telco alla struttura multilayer dell’ecosistema TLC europeo
Negli ultimi anni la rappresentazione dell’ecosistema TLC europeo è radicalmente cambiata. Capone ha illustrato un modello strutturato su più layer, che supera la visione lineare della filiera Telco e mostra come le attività di creazione del valore siano oggi distribuite tra attori profondamente diversi. Le componenti vanno dalle infrastrutture wired e wireless ai servizi digitali, passando per network provisioning, integrazione di rete, enabling technologies e piattaforme applicative.
Secondo la mappatura presentata nelle slide dell’Osservatorio, i layer infrastrutturali — come le attività di Network Function & Integration, le infrastrutture wired e wireless e il provisioning — restano ancora dominati dagli attori tradizionali del settore TLC. Tuttavia, le aree più ad alto potenziale di crescita, come i Digital Service and Application e i servizi abilitanti in ambito IT, sono oggi presidiate da attori tecnologici provenienti da ecosistemi adiacenti, spesso globali, che stanno conquistando spazio nelle fasi a maggior valore aggiunto.
Questa ricomposizione del valore indica una transizione in corso: la connettività non è più il punto d’arrivo, ma una componente intermedia all’interno di filiere ibride in cui cloud, AI, edge computing e servizi OTT incidono pesantemente sulle dinamiche competitive.
La crescita dell’ecosistema e la difficoltà degli operatori storici
Uno degli aspetti più rilevanti messi in luce dall’Osservatorio riguarda la divergenza tra crescita complessiva dell’ecosistema e andamento delle imprese Telco europee. Nei materiali commentati da Capone emerge come il valore totale generato dall’ecosistema TLC cresca «significativamente più dell’economia generale», mentre molte attività presidiate dagli operatori tradizionali risultano collocate in segmenti «caratterizzati da bassa crescita o in contrazione».
Questa dinamica apre un tema strategico: la filiera Telco, pur mantenendo un ruolo essenziale nelle infrastrutture critiche, non intercetta più automaticamente il valore derivante dai servizi digitali avanzati. La crescita si sposta verso piattaforme, applicazioni e servizi IT, dove competono soggetti globali con capacità di investimento e modelli di business più agili.
La conseguenza è una pressione crescente sugli assetti di mercato, che evolve attraverso fenomeni combinati di:
- condivisione delle infrastrutture,
- separazione delle attività di rete e di servizio,
- emergere di nuovi Mobile Infrastructure Provider,
- espansione delle TowerCo, citate come attori chiave nelle trasformazioni infrastrutturali.
La distinzione sempre più netta tra attori della rete e attori dei servizi indica un ecosistema che si sta polarizzando: da un lato la funzione infrastrutturale, sempre più specializzata e condivisa; dall’altro il dominio delle piattaforme e dei servizi digitali, dove si sposta la crescita.
Il ruolo delle piattaforme condivise e la ridefinizione delle catene del valore
Nei materiali presentati emerge chiaramente un messaggio: la catena del valore delle telecomunicazioni non è più controllata da un unico soggetto verticale ma distribuita tra operatori infrastrutturali, fornitori di piattaforme, integratori, hyperscaler e provider di servizi digitali.
Il concetto di piattaforma di rete, richiamato nelle slide sulla gestione delle infrastrutture, rappresenta uno dei passaggi decisivi di questa evoluzione. La progressiva creazione di architetture espone porzioni della rete come servizi, favorendo modelli di co-gestione e forme di integrazione con ecosistemi di partner tecnologici.
Questa trasformazione riduce il perimetro dell’operatore verticalmente integrato e rafforza l’idea di un mercato basato su cooperative network platforms, in cui il valore emerge dalla capacità di orchestrare risorse, dati e servizi su più livelli. La logica della rete come piattaforma apre la strada a forme di monetizzazione alternative e alla possibilità di favorire nuovi attori, aumentando al tempo stesso la complessità del mercato.
Scenari evolutivi al 2040: quattro possibili direzioni per l’ecosistema TLC europeo
La parte forse più significativa della ricerca riguarda la definizione di quattro scenari evolutivi al 2040. Il modello, sintetizzato da Capone attraverso 75 trend e 16 megatrend analizzati tramite interviste, fonti online, report e workshop di co-creazione, delinea traiettorie molto diverse per l’Europa, in base al livello di competitività, alla regolamentazione, al grado di consolidamento e alla capacità di creare un vero mercato unico delle telecomunicazioni.
Scenario A: evoluzione lenta e commoditizzazione delle TLC
Lo scenario più conservativo prevede un mercato ancora frammentato, un’innovazione non guidata dagli operatori europei e assenza di un mercato unico. Gli operatori restano ancorati alle attività infrastrutturali a bassa marginalità e il rischio è una crescente dipendenza da provider globali per piattaforme e servizi.
Scenario B: verso un mercato unico europeo e piattaforme di servizio
È lo scenario di maggiore integrazione: consolidamento regolatorio, creazione di un mercato unico europeo, sviluppo di piattaforme condivise e maggiore competitività dell’ecosistema. L’innovazione è supportata da strategie comuni e da un riposizionamento delle Telco verso ruoli più centrati sui servizi.
Scenario C: ascesa dei fornitori di infrastrutture e delle nuove piattaforme
In questa proiezione gli operatori infrastrutturali — incluse TowerCo e nuovi provider specialistici — assumono un ruolo trainante. La separazione tra rete e servizi diventa marcata e le piattaforme digitali emergono come attori dominanti nella catena del valore. La competizione si gioca soprattutto sulla capacità di orchestrare infrastrutture e dati.
Scenario D: separazione delle infrastrutture e piattaforme condivise
Lo scenario più orientato alla cooperazione prevede la creazione di piattaforme di rete co-gestite, con un elevato grado di consolidamento e una regolamentazione focalizzata sull’allentamento delle barriere e sulla protezione dell’ecosistema. La separazione strutturale tra rete e servizi diventa un driver per garantire interoperabilità, riduzione dei costi e sviluppo di nuovi modelli industriali.
Regole, concorrenza e protezione dell’ecosistema: gli elementi chiave
Gli scenari presentati si appoggiano su quattro assi strategici che delineano le condizioni per il futuro del settore: struttura del mercato, innovazione tecnologica, protezione dell’ecosistema e regole.
La ricerca evidenzia l’importanza del livello di competizione, del consolidamento, della separazione tra rete e servizi, della sovranità europea dei dati e dei meccanismi di protezione rispetto alla concorrenza internazionale. La capacità dell’Europa di regolare l’accesso alle infrastrutture e di definire un quadro coerente per i servizi digitali sarà determinante per ridurre la frammentazione attuale.
La dimensione regolatoria non è un aspetto tecnico, ma un fattore strategico che può facilitare o ostacolare la creazione di un mercato più competitivo. L’allentamento della regolamentazione, se non accompagnato da meccanismi adeguati di tutela dell’ecosistema europeo, rischia di ampliare ulteriormente il divario competitivo tra player locali e globali. Allo stesso tempo, una regolamentazione troppo frammentata rallenta gli investimenti nelle infrastrutture più avanzate.
Un ecosistema europeo in transizione
Il quadro complessivo che emerge è quello di un ecosistema in transizione, ancora segnato dalla forza delle Telco nella gestione delle infrastrutture, ma sempre più conteso da attori tecnologici e piattaforme digitali. Il percorso verso il 2040 è tutt’altro che lineare e dipenderà dalla capacità del settore europeo di definire regole comuni, favorire il consolidamento, rafforzare la propria autonomia tecnologica e sviluppare modelli di piattaforma competitivi.
In un contesto in cui il valore della filiera cresce più della media economica ma si sposta lontano dal perimetro tradizionale, la trasformazione dell’ecosistema TLC europeo rappresenta una delle sfide più rilevanti per la competitività industriale del vecchio continente.





