La Gsma lancia un allarme sul crescente impatto delle normative frammentate in materia di cybersecurity per gli operatori mobili. Secondo l’associazione, la mancanza di armonizzazione tra i diversi Paesi sta generando costi operativi più elevati, complessità nella compliance e un aumento del rischio di vulnerabilità. “La sicurezza delle reti è una priorità globale, ma la frammentazione normativa sta creando inefficienze che minano la resilienza”, si legge nel documento.
Il tema si inserisce in uno scenario strategico in cui le telco stanno affrontando una trasformazione profonda, passando da fornitori di connettività a piattaforme digitali. In questo contesto, la cybersecurity è un pilastro essenziale per garantire fiducia e continuità dei servizi. Tuttavia, il report evidenzia come le regole disomogenee, spesso introdotte senza coordinamento internazionale, stiano rallentando investimenti e innovazione.
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Cybersecurity telco e frammentazione normativa: un freno alla resilienza
La Gsma sottolinea che le normative locali, pur nate con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza, finiscono per creare un mosaico di requisiti che gli operatori devono gestire in parallelo. Questo comporta duplicazioni di processi, necessità di implementare soluzioni diverse per mercati differenti e un aumento significativo dei costi di compliance. “Gli operatori mobili si trovano a dover rispettare standard che variano da Paese a Paese, con impatti diretti sulla capacità di rispondere rapidamente alle minacce”, afferma il report.
Il problema non è solo economico. La frammentazione riduce la possibilità di adottare approcci coordinati alla gestione delle minacce, aumentando il rischio di falle nella sicurezza. In un ecosistema digitale sempre più interconnesso, la mancanza di uniformità normativa può tradursi in vulnerabilità sistemiche. La resilienza delle reti non può essere garantita se le regole non dialogano tra loro.
Costi in aumento e minore competitività: il rischio per gli operatori
Secondo le stime Gsma, i costi legati alla compliance sono cresciuti in modo significativo negli ultimi anni, con un impatto diretto sulla marginalità degli operatori. Questo scenario rischia di penalizzare soprattutto le telco di piccole e medie dimensioni, meno attrezzate per sostenere oneri regolatori complessi. Inoltre, la frammentazione normativa può influire sulla competitività globale, creando barriere all’ingresso in mercati internazionali e rallentando la diffusione di servizi innovativi.
Il report evidenzia anche un effetto indiretto: la riduzione delle risorse disponibili per investimenti in nuove tecnologie, come il 5G avanzato e il futuro 6G. In altre parole, la cybersecurity, da fattore abilitante, rischia di diventare un ostacolo se non gestita in modo armonizzato. Questo è particolarmente critico in un momento in cui le reti mobili sono chiamate a sostenere applicazioni mission-critical, dall’IoT industriale alla sanità digitale.
Verso un’armonizzazione globale? Le raccomandazioni Gsma
Per affrontare questa sfida, la Gsma propone un approccio basato sulla cooperazione internazionale e sull’adozione di standard comuni. Tra le raccomandazioni principali figurano la creazione di framework globali per la cybersecurity telco, la promozione di best practice condivise e il dialogo costante tra governi, regolatori e industria. “Serve un impegno collettivo per garantire che la sicurezza non diventi un freno all’innovazione”, sottolinea l’associazione.
Il tema è cruciale anche alla luce delle nuove minacce emergenti, legate all’uso di intelligenza artificiale nei cyberattacchi e alla crescente complessità delle reti. In questo contesto, l’armonizzazione normativa non è solo una questione di efficienza, ma di resilienza globale. Senza un coordinamento internazionale, il rischio è che ogni Paese continui a muoversi in ordine sparso, aggravando le criticità già evidenziate dal report.
La Gsma invita i decisori politici a considerare la cybersecurity telco come un bene comune, da tutelare attraverso regole coerenti e interoperabili. Solo così sarà possibile garantire un ecosistema digitale sicuro, capace di sostenere la crescita economica e l’innovazione tecnologica. Per le telco, la sfida è chiara: investire in sicurezza senza sacrificare competitività, in un contesto normativo che deve evolvere rapidamente verso modelli più armonizzati.








