l’analisi

Quando la privacy non arriva fino in fondo



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Con Encrypted Client Hello la cifratura nasconde il sito visitato, ma non l’utente che lo visita. Il risultato? Una fiducia sempre più concentrata e sempre meno distribuita

Pubblicato il 9 dic 2025

Gianpaolo Scalone

Contributor IETF, Network Architecture & Privacy Researcher



cyber, cybersecurity, privacy, Gdpr, dati personali

Da anni l’industria di Internet si muove verso una promessa: tutto cifrato, tutto sicuro. Con Encrypted Client Hello (ECH), l’ultimo passo dell’evoluzione HTTPS, anche il nome del sito visitato viene nascosto. Fine della visibilità, inizio della privacy totale. O forse no. In realtà, la privacy non è davvero end-to-end, perché l’“end” non è quello che pensiamo. Quando un utente apre una connessione cifrata, il primo nodo che riceve il traffico non è il server finale, ma un elemento intermedio: il Client-Facing Server (CFS), gestito quasi sempre da una grande CDN globale. Il CFS conosce l’indirizzo IP dell’utente e il servizio richiesto. La cifratura protegge il contenuto, ma non l’identità. Abbiamo nascosto i dati, ma centralizzato la fiducia.

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