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Identità digitale, mercato a 132 miliardi nel 2031. Chance per le Tlc



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Il valore delle soluzioni aumenterà con un Cagr del 20%, spinto da smartworking, cloud ibrido e AI. Nord America guida la corsa, mentre Single Sign-On e identità non umane ridisegnano modelli di sicurezza e governance. Per le telco si apre una nuova frontiera di servizi integrati tra rete, cybersecurity e compliance

Pubblicato il 4 dic 2025



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La notizia è chiara: il mercato dell’identità digitale raggiungerà i 132,14 miliardi di dollari entro il 2031, partendo da 44,20 miliardi nel 2025, con un CAGR del 20%. È quanto emerge dal report Digital Identity Solutions Market di MarketsandMarkets, che evidenzia la leadership nordamericana e due driver chiave: Single Sign-On (Sso) e identità non umane. Per il comparto telco, la sfida è strategica: integrare autenticazione distribuita, Api di rete e policy zero trust in un ecosistema dominato da cloud, AI e mobilità.

Identità digitale e telco: onboarding sicuro come leva di business

La digitalizzazione dei servizi e il lavoro da remoto hanno spostato la sicurezza verso l’utente, il device e l’Api. Le telco stanno trasformando l’identità in un servizio di piattaforma, integrato con rete, cloud e cybersecurity. La domanda è concreta: onboarding veloce, verifica robusta, accesso sicuro in ambienti cloud ibridi. Qui l’identità digitale diventa prodotto, abbinato a connettività, Sase e SD-Wan. Il risultato? Riduzione delle frodi, compliance semplificata e nuovi modelli di monetizzazione.

Leadership nordamericana e regolazione: il peso delle policy

Secondo il report, Nord America manterrà la quota maggiore grazie a infrastrutture avanzate, forte adozione cloud e regolamenti come Ccpa e Hipaa. La presenza di player globali e l’adozione di modelli zero trust accelerano investimenti in Iam e biometria. In Europa, il percorso è guidato da eIDAS 2.0 e dai wallet nazionali, con telco candidate a diventare trusted provider per PA e finanza.

Identità non umane: la nuova frontiera della sicurezza

Il segmento delle identità non umane cresce più rapidamente, spinto da IoT, Api e bot. In molti network, le entità machine superano gli utenti umani. Ogni sensore e microservizio richiede credenziali e policy. Senza governance, aumentano superfici d’attacco e shadow credentials. Le telco possono offrire Pki gestite, secret management e policy dinamiche su edge e cloud.

Sso e zero trust: semplificazione e sicurezza convergono

Il Single Sign-On è il segmento più veloce in crescita. Riduce il rischio credenziali e semplifica l’esperienza utente. Integrato con Mfa e analisi del rischio, si allinea ai principi zero trust. Per le telco, significa offrire portali unificati e identity broker, integrando Sim-based authentication e device posture.

Vendor e tecnologie: chi guida la corsa

Tra i player citati: Thales, Nec, Idemia, Samsung Sds, Telus, Ibm, CyberArk. L’offerta spazia da verifica identità a componenti hardware come RFID reader e token. La biometria evolve verso modelli multimodali, mentre l’AI abilita analisi in tempo reale.

Prospettive al 2031: wallet, interoperabilità e sovranità digitale

Il futuro è segnato da wallet pubblici e privati, verifiable credentials e standard aperti. Le telco possono abilitare infrastrutture di fiducia a bassa latenza, integrando identità digitale con servizi, pagamenti e mobilità. La fiducia diventa servizio misurabile, con Sla su sicurezza e compliance.

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