la sperimentazione

6G, il futuro della collaborazione immersiva è più vicino



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Le due demo realizzate dal progetto europeo 6G-XR, l’infrastruttura di ricerca sperimentale per abilitare le applicazioni costruite sulla realtà estesa, mettono in risalto le potenzialità della connettività di nuova generazione. Focus sulla comunicazione olografica e sull’ottimizzazione dei servizi tramite edge

Pubblicato il 17 dic 2025



6G e reti AI native

Il futuro della collaborazione basata sui servizi di realtà estesa (extended reality, XR) sta prendendo forma. Merito anche dei progressi compiuti dal progetto europeo 6G-XR, l’infrastruttura di ricerca sperimentale 6G per abilitare le applicazioni costruite di realtà estesa di prossima generazione. I ricercatori dei quattro partner principali – il centro di ricerca i2CAT, Ericsson, Vicomtech e Capgemini – hanno infatti convalidato con successo due casi d’uso complessi sull’infrastruttura del progetto.

Si tratta di un risultato collaborativo che conferma il potenziale delle reti Beyond 5G e 6G di fornire servizi immersivi altamente impegnativi, in particolare ologrammi in tempo reale e servizi XR avanzati basati sull’edge computing.

La demo sulla comunicazione olografica

La prima demo, sviluppata da Ericsson e dal Centro di ricerca i2CAT, si concentra sulle comunicazioni olografiche in tempo reale, una tecnologia che promette di trasformare l’interazione a distanza. Ericsson e i2CAT hanno realizzato una sessione di comunicazione olografica dal vivo utilizzando il sistema HoloMIT di i2CAT tra Barcellona e Madrid. La demo ha messo in evidenza due innovazioni chiave progettate per mantenere la qualità delle chiamate olografiche, garantendo che la conversazione non venga mai interrotta, anche in condizioni di rete difficili.

La prima è il rilevamento proattivo della congestione: una nuova funzionalità algoritmica monitora le prestazioni della rete a livello di cella, identificando in tempo reale quando la congestione sta degradando il flusso olografico. Questa funzione consente all’applicazione di reagire in modo proattivo ai problemi di rete, il che è essenziale per fornire una comunicazione immersiva coerente e di alta qualità.

La seconda è la priorità intelligente del traffico (Camara Quality on Demand – QoD): quando rileva una congestione, il sistema attiva automaticamente il sistema, che richiede una priorità dinamica del traffico olografico. QoD consente alla rete di allocare risorse aggiuntive al flusso olografico quando necessario, migliorando significativamente la continuità del servizio durante gli eventi di congestione.

Grazie alla copertura della rete 5G Standalone di Ericsson a Barcellona e Madrid, l’esperimento ha mostrato come la combinazione di intelligenza a livello di applicazione e prioritizzazione a livello di rete possa garantire chiamate olografiche stabili e a bassa latenza su lunghe distanze. Questa capacità ha un impatto reale in settori come la manutenzione industriale remota e l’istruzione avanzata, dove la collaborazione immediata e ad alta fedeltà è fondamentale.

Servizi XR ottimizzati grazie all’edge

La seconda demo, sviluppata da Capgemini, Vicomtech, Ericsson e il centro di ricerca i2CAT, ha evidenziato come i servizi XR possano selezionare automaticamente il nodo edge ottimale lungo il continuum edge Barcellona-Madrid.

Lo use case messo in campo ha integrato la tecnologia olografica HoloMIT di i2CAT, una soluzione di rendering remoto per l’accesso ai servizi XR tramite dispositivi finali leggeri sviluppati da Vicomtech, l’infrastruttura di rete adattabile end-to-end di Ericsson e l’Ieap (Intelligent Edge Automation Platform) di Capgemini, orchestrando le risorse edge a Barcellona e Madrid ed esponendo l’API Camara Simple Edge Discovery. La nuova API Camara, esposta dall’Ieap di Capgemini, ha consentito al sistema di selezionare automaticamente il nodo periferico più appropriato per istanziare il Remote Renderer, a Barcellona o Madrid, in base a fattori quali la posizione dell’utente finale, la latenza, il carico e la disponibilità delle risorse.

L’esperimento ha dimostrato con successo come le applicazioni XR distribuite possano utilizzare API standardizzate per adattarsi dinamicamente all’ambiente di calcolo sottostante, garantendo un’esperienza utente ottimale e fluida indipendentemente dalla geografia fisica.

L’intelligenza di rete guida il futuro del 6G

In parallelo, le due prove mostrano come l’intelligenza di rete, l’edge discovery e l’adattabilità a livello di applicazione plasmeranno realmente il futuro dell’XR e dell’olografia. Le chiamate olografiche rimangono stabili anche in condizioni di congestione, grazie al rilevamento proattivo e alla prioritizzazione della QoD. Inoltre, i servizi XR selezioneranno in modo trasparente il miglior nodo edge, utilizzando API standardizzate e una tecnologia di rendering avanzata. Questi risultati segnano un passo importante verso la possibilità di implementare la XR e l’olografia su larga scala nelle future reti 6G.

“Queste esperienze non solo confermano la leadership di Ericsson nell’innovazione delle reti 5G e edge, ma gettano anche le basi per il futuro delle applicazioni XR in settori quali la manutenzione industriale remota e l’istruzione avanzata, dove la collaborazione istantanea e ad alta fedeltà è fondamentale”, commenta Manuel Lorenzo, responsabile della tecnologia e dell’innovazione presso Ericsson R&D Spain.

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