Data retention, Belisario: “Grave vuoto normativo, si rischiano azioni legali”

L’avvocato: “Sentenza Ue sconfitta della politica ma vittoria della civiltà. Ora però il legislatore intervenga in tempi rapidi a tutela di cittadini e imprese”

Pubblicato il 10 Apr 2014

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“È una vittoria di civiltà ma una sconfitta della politica”. Ernesto Belisario, avvocato esperto di Internet, commenta così la sentenza con cui la Corte Ue ha invalidato la direttiva Ue sul data retention.

Perché una sconfitta della politica?

Perché è servita una sentenza per far dire ai rappresentanti delle istituzioni che quel provvedimento, nato sull’onda emotiva post 11 settembre, non poteva resistere a lungo e quindi a “costringerli” a un ripensamento. Soprattutto tenuto conto di quello che è accaduto negli ultimi mesi con il Datagate. Diciamo che questa sentenza funziona come un “anticorpo” alla vicenda Nsa.

Crede che la sentenza abbia risentito dello scandalo Nsa?

Immagino i giudici non abbiano non potuto tener conto di questo. Ricordo che la Corte di Giustizia, nel provvedimento, censura chiaramente il fatto che la direttiva non imponga che i dati siano conservati sul territorio dell’Unione.

Complessivamente come giudica la decisione della Corte?

Encomiabile, soprattutto perché ribadisce con forza il principio di proporzionalità tra la necessità di conservazione dei dati e la esigenze di privacy dei cittadini.

Che conseguenze può avere la sentenza sulle legislazioni nazionali in materia di data retention?

Dal punto di vista strettamente tecnico nessuna. Ma il provvedimento può comunque aprire la strada ad azioni giudiziarie davanti ai tribunali nazionali dato che la sentenza crea un vuoto normativo nell’impianto di riferimento, che rende dubbia anche la legittimità delle norme in vigore negli stati membri. Nessuno stato può imporre ai propri cittadini e alle imprese obblighi non compatibili con le norme europee.

Che dovrebbe fare il legislatore nazionale?

Intervenire in tempi rapidi per dare certezza ai cittadini su come e quanto vengono conservati i loro dati personali ma anche agli operatori che chiedono regole certe sulle modalità di data retention.

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