IL REPORT

E-payment, la Bri vuole vederci chiaro: “Apple & co creano rischi per le banche”

Secondo la Banca dei regolamenti internazionali sono numerose le criticità che potrebbero intercorrere a seguito dell’ingresso di nuovi player nella catena dei pagamenti. Rischi operativi e giuridici: più difficile garantire la sicurezza dei dati personali e riflettori accesi sulle differenti norme in vigore nei vari Paesi

Pubblicato il 12 Set 2014

E-payment, la Bri vuole vederci chiaro: “Apple & co creano rischi per le banche”

Poche ore prima della presentazione da parte di Apple della sua nuova soluzione di pagamento Apple Pay con cui la Mela intende conquistare il mercato americano dell’e-payment, la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) (in inglese Bank for International Settlements, BIS) pubblicava un rapporto su ruolo dellle “non-banche” nei pagamenti al dettaglio. La “banca centrale delle banche centrali” nota in questo documento i rischi operativi e giuridici creati dall’ingresso nella catena dei pagamenti di nuovi attori. Tale catena, infatti, divenendo più complessa, risulterebbe più difficile da controllare e mettere in sicurezza, come nota oggi anche il quotidiano francese Les Echos. Al fine di rubare dati e coordinate bancarie, infatti, “i criminali andranno a cercare i lati più deboli della catena”, si legge nel report.

La BRI si domanda anche che cosa potrebbe succedere se uno degli attori non bancari divenisse onnipresente in un certo settore e a un certo punto incorresse in un problema tecnico di ampia portata. Inoltre, i pagamenti variano fortemente da una regione del mondo all’altra e anche per tecnologie usate e il quadro di riferimento, dice il report, non è al momento adatto ad attori che vogliono agire su scala mondiale.

Che fare dunque? La BRI non fornisce delle soluzioni, ma solleva solo le criticità. Una di queste è proprio la difficoltà di trovare un quadro normativo di validità globale. Infatti, strategie e interessi dei Paesi variano di molto: in India, per esempio, la tendenza è a non frenare la crescita del settore non-bancario, perché la priorità è data all’accesso della popolazione ai servizi finanziari e alle diverse forme di pagamento.

Esiste invece una forte linea di frattura che separa l’Europa e gli Stati Uniti: la prima è più portata a regolamentare, mentre oltre-Atlantico la tendenza è quella di favorire il nuovo e accettare il rischio; la frode viene assunta come parte integrante del processo, variabile economica tra le altre, da ridurre e combattere ma da calcolare nell’equazione generale. Difficile dunque che si trovi rapidamente una normativa unica, valida per tutti. I consumatori sono attratti dalle nuove soluzioni ma i fornitori dovranno giungere al giusto compromesso tra facilità d’uso, indispensabile per far sviluppare il mercato, e sicurezza, necessaria per proteggere gli utenti stessi e il buon funzionamento del settore.

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