Multiplex digitali, il beauty contest dal 10 marzo

Via alla gara per l’assegnazione delle cinque reti del dividendo digitale. Sky, esclusa, aumenta il pressing sulla Ue per entrare sul terrestre prima del 2011

Pubblicato il 26 Feb 2010

Multiplex digitali, il beauty contest dal 10 marzo

Sarà solo spettatrice Sky, la tv satellitare di Rupert Murdoch, al
beauty contest che prende il via il 10 marzo e con cui l’Agcom
garantirà alle emittenti italiane altri cinque multiplex per il
digitale terrestre. I primi a recarsi presso gli uffici di Corrado
Calabrò saranno gli operatori già presenti sulla piattaforma
analogica e su quella digitale, da Rai a Mediaset, mentre la
controllata italiana di News Corp resta per ora esclusa.

Per ora, appunto, perché, come nota MF, il pressing di Sky su
Bruxelles per ottenere una riduzione degli impegni che le impongono
di operare solo sul satellitare fino al 2011 è sempre più forte.
La preoccupazione tra gli attuali attori del digitale terrestre, a
partire da Mediaset, è che un ripensamento della Commissione
europea sul veto a Murdoch in Italia possa permettere
all’operatore satellitare di rilevare subito anche nuove
frequenze sulla piattaforma che a fine 2011 verrà irradiata
tramite decoder a tutte le 23 milioni di famiglie italiane.

Anche se gli operatori del digitale la considererebbero “una
clamorosa marcia indietro dell’Antitrust di Bruxelles”,
l’eventuale decisione di consentire l’ingresso di Sky sul
digitale prima del previsto suscita concreti timori. La direzione
generale che fa capo al commissario alla Concorrenza Ue Joaquin
Almunia, guidata dall’olandese Alexander Italianer, ha da poco
aperto una procedura di “interservice consultation”, un chiaro
segnale che Bruxelles intende analizzare di nuovo le richieste
della televisione guidata da Tom Mockridge, aprendo a breve una
consultazione pubblica.

In particolare, secondo MF, l’Unione europea starebbe prendendo
in seria considerazione l’ipotesi di ridurre il veto a Sky
permettendole di sbarcare prima del 2011 sul digitale terrestre
dove oggi non può operare. Se tutti i soggetti che interverranno
alla consultazione pubblica dovessero esprimersi in tempi rapidi,
la televisione degli italiani potrebbe arricchirsi di un
agguerritissimo competitor già dalla fine di quest’anno.

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