RAPPORTO ORACLE

Cloud, pochi benefici se le divisioni IT non si parlano

L’ultimo report di Oracle mette in evidenza i difetti di comunicazioni fra le diverse linee di business, anche sugli acquisti delle tecnologie. Sicurezza, costi e ritorno sugli investimenti sempre tra i freni principali

Pubblicato il 09 Nov 2016

Cloud, pochi benefici se le divisioni IT non si parlano

Se le linee di business non comunicano, difficile sfruttare al meglio il potenziale offerto dal cloud. È questo il risultato principale dell’ultimo studio globale condotto da Oracle sul futuro della nuvola. La ricerca ha coinvolto anche l’Italia, dove il oltre il 60% dei decisori IT di medie e grandi imprese intervistati sottolinea la necessità di una collaborazione maggiore tra i responsabili dei singoli segmenti informatici interni.

Le principali aree di inefficienza dell’attuale modello di piattaforma messe in evidenza dal report sono tre: integrazione dei servizi (49%), tempo di deployment (42%) e scarsa integrazione delle applicazioni (38%). Segno di meccanismi interni che faticano a comunicare tra loro in modo efficace. Un’altra barriera all’adozione di un approccio integrato nelle medie e grandi aziende, che costituiscono il campione del report, è il cosiddetto shadow IT: l’acquisto di tecnologie da parte delle line-of-business all’insaputa del proprio dipartimento informatico è infatti considerato una barriera significativa per il 32% dei responsabili intervistati. Ma ci sono anche discordanza tra le infrastrutture (43%), aumento del rischio sulla sicurezza (26%) e dei costi (38%) e certezza del ritorno sugli investimenti.

Insomma, se è vero che il mercato cloud italiano cresce, come testimoniano i dati dell’Osservatorio Polimi, c’è più di qualche freno da combattere. “Questi problemi possono essere parzialmente imputati a un’infrastruttura divenuta troppo rigida, confusa e complessa – commenta Fabio Spoletini, country leader di Oracle Italia -. Questo ha condotto a un’organizzazione scoordinata e farraginosa nella quale le opportunità e l’innovazione cadono nelle crepe che separano le linee di business da sistemi mal integrati”. Secondo Spoletini la vera sfida è “passare a un modello IaaS (Infrastructure as a Service) così le aziende possono colmare il divario e creare un’organizzazione basata realmente sulla collaboration”.

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