Lo smart working non è più un esperimento né un’eccezione: per milioni di persone è diventato la normalità. Ma mentre il lavoro si sposta fuori dagli uffici, i rischi per la sicurezza digitale crescono, e con essi l’urgenza di proteggere dati, identità e infrastrutture. Non sorprende, allora, che nel 2024 il mercato globale della cybersecurity legata allo smart working abbia raggiunto i 2,4 miliardi di dollari, con previsioni di crescita che parlano di un +16,2% annuo fino al 2034, secondo l’outlook di Polaris Market Research.
A spingere questo boom ci sono fattori ben noti: l’aumento degli attacchi informatici, l’adozione dei modelli ibridi, la corsa al cloud e l’uso sempre più diffuso di intelligenza artificiale e machine learning per individuare minacce in tempo reale. Ma non tutto fila liscio. In molte organizzazioni mancano ancora consapevolezza, risorse e competenze per affrontare seriamente la sicurezza nel lavoro flessibile. E questo, in un mondo sempre più connesso, rischia di diventare il vero punto debole.
Indice degli argomenti
Crescita della domanda di soluzioni di sicurezza per il lavoro flessibile
Dall’inizio della pandemia di COVID-19, milioni di lavoratori sono passati allo smart working. Anche dopo l’emergenza sanitaria, il modello ibrido ha continuato a guadagnare terreno. Secondo un’indagine di Aon, nel 2022 circa il 70% delle aziende adottava una modalità di lavoro ibrida, in crescita rispetto al 47% di gennaio dello stesso anno.
Questo cambio strutturale ha aumentato il rischio di esposizione a phishing, malware e violazioni dei dati. Secondo il Cyber Security Report 2023 di Hornetsecurity, il phishing è la principale tecnica usata per attacchi informatici, spesso tramite e-mail indesiderate. In questo scenario, le soluzioni di cybersecurity diventano strumenti fondamentali per mitigare i rischi e proteggere asset digitali e informazioni sensibili.
Cloud e protezione dei dati: la risposta agile alla trasformazione digitale
Le soluzioni di sicurezza basate su cloud sono sempre più richieste dalle aziende per la loro flessibilità, accessibilità e costi contenuti. Il cloud permette infatti di gestire la sicurezza informatica in modo centralizzato, facilitando aggiornamenti e gestione degli accessi anche su dispositivi remoti.
Questa tecnologia è particolarmente vantaggiosa per le imprese che adottano modelli di lavoro ibridi o smart working, consentendo accesso sicuro a risorse aziendali da qualsiasi luogo e con dispositivi eterogenei. Inoltre, la scalabilità del cloud riduce l’investimento in infrastrutture fisiche, abbattendo le barriere all’ingresso per le PMI.
Zero Trust Network Access: pilastro della sicurezza nello smart working
Tra le soluzioni emergenti, lo Zero Trust Network Access (ZTNA) si sta affermando come approccio chiave alla cybersecurity per lo smart working. Basato sul principio “mai fidarsi, sempre verificare”, il modello ZTNA impone autenticazione continua, accesso granulare alle applicazioni e crittografia dei dati.
Grazie a vantaggi come la gestione dell’identità, la protezione dei dispositivi e l’uso del protocollo TLS, ZTNA è sempre più adottato, soprattutto in Nord America e nel settore IT. Secondo il Security Service Edge Adoption Report 2023 di Axis Security, il 47% delle aziende pianifica di implementare ZTNA come punto di partenza per rafforzare le proprie difese.
AI e machine learning: il nuovo motore della cybersecurity aziendale
La crescente complessità degli attacchi informatici rende fondamentale l’impiego di strumenti avanzati come AI e ML. Queste tecnologie consentono alle piattaforme di sicurezza di anticipare minacce, automatizzare risposte agli incidenti, e analizzare grandi volumi di dati in tempo reale.
Le soluzioni di nuova generazione utilizzano algoritmi predittivi per identificare comportamenti sospetti, contribuendo a ridurre i falsi positivi e velocizzare le operazioni di risposta. L’AI, in particolare, sta diventando un elemento differenziante nei sistemi di sicurezza per ambienti distribuiti e multi-dispositivo.
Barriere all’adozione: consapevolezza e risorse ancora insufficienti
Nonostante la crescente domanda, molte aziende, soprattutto di piccole e medie dimensioni, non sono pienamente consapevoli dei rischi associati allo smart working. Questa mancanza di awareness limita l’adozione di strumenti di cybersecurity, lasciando spesso vulnerabili sistemi e dati sensibili.
Inoltre, budget ridotti e carenza di personale qualificato rappresentano una barriera significativa, soprattutto nei contesti emergenti. Senza un’adeguata formazione e pianificazione, gli strumenti adottati rischiano di essere inefficaci o mal configurati, compromettendo la sicurezza complessiva dell’organizzazione.
Servizi gestiti e consulenza: traino del mercato della sicurezza IT
Tra le varie offerte del mercato, il comparto dei servizi professionali per la sicurezza IT è destinato a crescere con il tasso più elevato nel prossimo decennio. Questi servizi includono consulenza, supporto tecnico, valutazioni del rischio, sviluppo di policy, audit di sicurezza e piani di risposta agli incidenti.
Il valore aggiunto risiede nella capacità di fornire competenze specialistiche e assistenza personalizzata, accelerando l’adozione di soluzioni e la risposta agli incidenti. Le aziende che scelgono di esternalizzare parte della propria cybersecurity possono così concentrarsi sul core business riducendo l’esposizione alle minacce.
Application security: difendere le piattaforme essenziali nello smart working
L’application security è un altro segmento in forte espansione. Le app utilizzate per comunicazione, collaborazione e gestione operativa sono diventate il fulcro dell’esperienza lavorativa in smart working. Proteggere queste piattaforme da vulnerabilità, accessi non autorizzati e attacchi mirati è oggi prioritario.
Le imprese stanno quindi investendo sempre più in soluzioni che garantiscano l’integrità dei software aziendali, con controlli di sicurezza integrati nei processi di sviluppo (DevSecOps) e sistemi di autenticazione multi-fattore (MFA).
Modello ibrido e smart working: nuove sfide per la protezione digitale
Nel 2023, il modello di lavoro ibrido ha rappresentato la quota di mercato più ampia. Questo approccio, che combina presenza in ufficio e smart working, richiede strategie di sicurezza flessibili e scalabili. Proteggere dati e accessi in ambienti dinamici e distribuiti diventa dunque una priorità.
Le aziende che adottano il modello ibrido si trovano a gestire piattaforme eterogenee, dispositivi personali e connessioni non protette, e per questo si rivolgono sempre più spesso a soluzioni integrate che combinano sicurezza degli endpoint, controllo degli accessi e monitoraggio in tempo reale.
Il settore IT guida la trasformazione della sicurezza informatica
Non sorprende che il settore Information Technology sia il principale driver del mercato. Le aziende IT trattano elevati volumi di dati sensibili, operano in ambienti digitali complessi e sono tra le prime a sperimentare nuovi modelli di lavoro e tecnologie.
Queste organizzazioni investono in standard elevati di protezione, crittografia avanzata, monitoraggio continuo e policy di privacy rigorose. La pressione da parte dei clienti e dei partner commerciali contribuisce a rendere la sicurezza un elemento distintivo nella competitività del comparto.
Cybersecurity a livello globale: Nord America e Asia Pacifico a confronto
Il Nord America si conferma il leader globale del mercato della cybersecurity per lo smart working, grazie all’elevato tasso di adozione tecnologica e alla presenza di grandi player del settore come Microsoft, Cisco, IBM e CrowdStrike. Gli investimenti in AI, 5G, cloud e blockchain favoriscono la crescita di soluzioni avanzate e integrate.
Al contrario, la regione Asia Pacific è ancora in fase di crescita, ma mostra un potenziale significativo. In Paesi come India e Cina, l’aumento degli attacchi informatici e la crescente consapevolezza delle imprese stanno stimolando l’adozione di tecnologie di sicurezza. Secondo Microsoft, l’India da sola rappresenta il 13% degli attacchi informatici nell’area APAC.
Strategie dei leader di mercato per innovare la sicurezza digitale
Il mercato è altamente competitivo e dominato da giganti tecnologici come Microsoft, IBM, Cisco Systems, Trend Micro, Fortinet e Palo Alto Networks, affiancati da attori emergenti come Axis Security e Cloudflare. Le strategie di crescita includono partnership, fusioni, lanci di nuovi prodotti e servizi integrati.
Esempi recenti:
- Teleperformance ha lanciato nel 2025 la piattaforma Cloud Campus, dotata di AI per protezione dati, collaborazione in tempo reale e conformità normativa.
- Cisco Systems ha presentato nel 2022 nuove tecnologie per il lavoro ibrido, tra cui reti Wi-Fi 6E e soluzioni 5G private.
- TeamViewer ha rinnovato nel 2023 la propria offerta per accesso remoto sicuro e supporto tecnico.
Cybersecurity e smart working: costruire un ecosistema digitale sicuro e sostenibile
Il mercato della sicurezza per lo smart working si sta consolidando come uno dei pilastri della trasformazione digitale. L’evoluzione del lavoro, unita alla sofisticazione degli attacchi informatici, rende necessario un cambio di paradigma nella gestione della cybersecurity aziendale.
In un contesto dove l’accesso alle risorse non avviene più solo dall’interno delle mura aziendali, le soluzioni dovranno essere sempre più intelligenti, adattabili e integrate. Le organizzazioni che sapranno investire in tecnologie all’avanguardia, formazione e consapevolezza costruiranno un vantaggio competitivo duraturo, garantendo sicurezza, efficienza e fiducia nel lungo periodo.