Leonardo punta a rafforzare le attività dedicate alla cybersicurezza. Dopo aver acquisito una partecipazione di maggioranza pari al 24,5% della finlandese Ssh per 20 milioni di euro, il gruppo guidato da Roberto Cingolani starebbe ora mirando a inglobare Telsy, società di cybersecurity della galassia Tim (più specificamente del ramo d’azienda dedicato al B2B, Tim Enterprise). Si tratta ancora di un’indiscrezione, non confermata dalle parti, attribuita a fonti confidenziali citate dal Fatto Quotidiano.
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I nodi del dossier
Secondo la testata, i vertici di Tim e Leonardo si sarebbero incontrati più volte per discutere l’affare, ma in base a quanto riportato il ceo di Tim Pietro Labriola non avrebbe intenzione di vendere Telsy, trattandosi di un asset strategico soggetto al Golden Power.
Il dossier potrebbe dunque arrivare al Mef e alla Presidenza del Consiglio, ma nel frattempo già si parla di un possibile valore d’acquisto. Telsy ha registrato un utile netto di 5.3 milioni nel 2024, mentre nel 2023 ha riportato un fatturato di 113.7 milioni (+15% anno su anno) e un Ebitda di 12.2 milioni. Dati che, insieme agli altri fondamentali della società, porterebbero la valutazione di Telsy a superare i 100 milioni di euro.
Intermonte: Telsy potrebbe valere fino a 160 milioni
Ma superare di quanto? Per gli analisti di Intermonte resta da capire la posizione di Tim sulla cybersecurity: “da un lato si tratta di un servizio ormai integrato nelle offerte cloud, dall’altro siamo consapevoli del ruolo pivotale che Telsy potrebbe giocare nei servizi destinati alla pubblica amministrazione, soprattutto in uno scenario di potenziale scale-up degli investimenti pubblici in difesa e cybersecurity”, si legge nel commento all’indiscrezione.
“Nella nostra Sop valutiamo il valore di Tim Enterprise (che comprende nel perimetro Telsy) circa 7 miliardi, assumendo un 9x dell’Ebitda del 2025. Ipotizzando per Telsy una crescita high sigle digit dell’Ebitda e un multiplo di 9x in linea con quello di Tim Enterprise e a premio rispetto al multiplo 7.5x a cui trattano oggi realtà italiane come Cy4gate, arriveremo ad una valutazione intorno ai 130 milioni di euro, non distante dai valori citati nell’articolo. In uno scenario blue-sky, assumendo un multiplo di M&A fino a 12x – in linea con quello pagato da Tinexta per Defence Tech – il valore d’impresa potrebbe raggiungere quota 150-160 milioni”.
La strategia di Leonardo
L’acquisizione risulterebbe del resto coerente con il piano industriale di Leonardo, che con la partecipazione al 24,5% di Ssh ha consolidato il posizionamento dell’azienda in Europa nella Trusted Cyber Security, ovvero il modello di sicurezza informatica secondo il quale la fiducia non è mai implicita, ma va sempre verificata. Oltre all’investimento, Leonardo e Ssh avvieranno una partnership regolata da un accordo di cooperazione che prevede l’esclusiva mondiale per Leonardo per l’integrazione delle soluzioni Ssh all’interno della più ampia offerta Zero Trust di Leonardo, ad eccezione dei Paesi Scandinavi. L’obiettivo comune è costruire un futuro digitale sicuro in cui il principio “never trust, always verify” sia concretamente raggiungibile con un ecosistema made in Europe.
“La cybersecurity” aveva commentato Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, all’indomani dell’annuncio dell’operazione, “rappresenta una delle aree strategiche di sviluppo del nostro piano industriale. Con questa acquisizione, Leonardo accresce il proprio portafoglio in chiave internazionale, ponendosi come punto di riferimento per guidare la rivoluzione Zero Trust in Europa, L’accordo coniuga le competenze tecnologiche di Ssh con le tecnologie e le soluzioni, gli asset e i servizi avanzati e la conoscenza specifica di dominio di Leonardo. In un contesto in cui le minacce evolvono rapidamente e le normative si fanno più stringenti, le organizzazioni hanno sempre più bisogno di soluzioni future-proof avanzate”.
Un tassello fondamentale per comporre il mosaico della cybersecurity
Con l’acquisizione di Telsy Leonardo continuerebbe a comporre il complesso mosaico che occorre per presentarsi sul mercato con un’offerta di soluzioni per la cybersecurity end-to-end.
Telsy in questo senso rappresenta un’eccellenza nazionale: a marzo è stato inaugurato il ‘Futuring Technology Center’, il nuovo Laboratorio di Prova accreditato per l’area ‘Software e Network’ dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che contribuirà a potenziare le capacità di difesa contro le minacce informatiche.
Il centro, che segue le determinazioni tecniche e le metodologie definite da Acn, realizza rigorosi test per la valutazione di prodotti software e hardware destinati a infrastrutture e servizi essenziali per la sicurezza del Paese che devono essere protetti da minacce e rischi informatici con soluzioni specifiche preventivamente sottoposte a valutazioni di sicurezza.
Le attività del laboratorio sono svolte da un team di esperti specializzato che, su delega del Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale dell’Acn, opera con avanzate tecnologie di analisi. In particolare, le attività spaziano dalla valutazione della corretta implementazione delle funzionalità di sicurezza dei prodotti, all’esecuzione di test di intrusione, compresa l’analisi del firmware, per individuare vulnerabilità sfruttabili, note o emergenti.