La decisione di Donald Trump di consentire – previo pagamento di un contributo che molti analisti definiscono “tassa di esportazione” – la vendita di chip statunitensi in Cina non ha fatto rallentare la corsa all’AI tra le due sponde del Pacifico: Huawei ha infatti appena rivelato un’innovazione software nella tecnologia della memoria ad alta larghezza di banda (high-bandwidth memory, Hbm), che potrebbe ridurre drasticamente la dipendenza dell’azienda dai processori americani.
innovazione
AI più veloce e leggera: ecco l’algoritmo che rivoluziona la gestione della memoria
Huawei sviluppa una soluzione software per le applicazioni di intelligenza artificiale: lo Unified Cache Manager può abbattere la latenza dell’inferenza fino al 90% e aumentare la produttività del sistema fino a 22 volte. Disponibile in modalità open source a settembre

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