Luci e ombre, nel corso del 2025, sulle attività di promozione e sulle misure di sviluppo dell’alfabetizzazione mediatica e digitale in Italia. Dalle analisi svolte dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e pubblicate nell’annuale relazione di monitoraggio, emergono infatti alcune evidenze – almeno in qualche caso – in palese contraddizione.
Alle numerose iniziative introdotte, in maniera indipendente anche se in ambiti simili, da diversi attori istituzionali, associativi e del settore dei media audiovisivi, si associa innanzitutto una sensibile riduzione rispetto all’anno precedente dei progetti di alfabetizzazione ai linguaggi mediali rivolti a una platea in età scolastica, nonché di quelli in materia di disinformazione. Si registra d’altra parte una rinnovata enfasi sulla dimensione della digital safety e della sicurezza in rete, sia tra gli operatori del settore dei media audiovisivi sia in ambito istituzionale o associativo, anche se perdura l’assenza, presso gli stessi soggetti, di modalità e strumenti di valutazione di impatto delle proprie iniziative.
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Le misure strategiche, legali e organizzative messe al vaglio
L’alfabetizzazione mediatica e digitale riveste un ruolo cruciale per lo sviluppo del senso critico dei cittadini e il rafforzamento dei valori democratici e, anche per tale motivo, sta assumendo una sempre maggiore centralità nelle politiche dei media a livello europeo e nazionale.
In linea con le indicazioni contenute nelle apposite Linee guida della Commissione Europea, la relazione, approvata dal Consiglio dell’Autorità, contiene l’analisi delle misure strategiche, legali e organizzative in materia di alfabetizzazione, dei fondi di finanziamento pubblici a livello nazionale, nonché delle iniziative di sensibilizzazione di istituzioni, organizzazioni della società civile e operatori, in particolare dei fornitori di servizi media audiovisivi a livello nazionale e dei fornitori di piattaforme di condivisione video per le attività svolte in Italia.
Cittadinanza digitale, occorre una strategia nazionale
In tale contesto, l’Autorità segnala l’importante ruolo svolto dagli otto Comitati Regionali per le Comunicazioni che hanno implementato l’Atto di indirizzo in materia di percorsi formativi di cittadinanza digitale, promosso dalla stessa Agcom attraverso percorsi specifici per il conseguimento del cd. Patentino digitale, raggiungendo, con moduli formativi mirati su disinformazione, hate speech, tutela della web reputation e modalità di funzionamento delle piattaforme algoritmiche, circa 6mila studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Nelle conclusioni, Agcom, alla luce di un quadro istituzionale stratificato e complesso, “auspica la definizione di una strategia nazionale, in grado di dettare priorità di azione e ambiti di riferimento per tutti gli attori coinvolti nell’alfabetizzazione mediatica e digitale, oltre che di interventi di carattere operativo, volti a guidare le azioni dei fornitori di servizi media audiovisivi e delle piattaforme di condivisione video, alla luce del ruolo ad essi attribuito dalla legislazione nazionale”.
L’evoluzione dei fabbisogni e i nuovi progetti avviati
Alla funzione di monitoraggio – svolto dall’Autorità anche tramite il Tavolo di coordinamento in materia di alfabetizzazione digitale e mediatica, che riunisce istituzioni, imprese, enti della società civile e rappresentanti del mondo accademico – si affianca un’attività di studio e ricerca sui temi dell’alfabetizzazione. L’iniziativa, recentemente culminata nella pubblicazione di un report di ricerca in materia di fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale nella popolazione italiana, si svolge in parallelo con il coordinamento dei progetti locali realizzati dai Comitati Regionali per le Comunicazioni.
Nel corso dell’anno scolastico 2025/26 saranno infatti 13 i Co.re.com. promotori di percorsi formativi di cittadinanza digitale in ambito scolastico, che, grazie a uno specifico protocollo di intesa tra l’Autorità e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, porteranno direttamente la media literacy nel curriculum obbligatorio di educazione civica per gli studenti delle scuole interessate.












