Dopo Microsoft, anche Amazon potrebbe diventare un investitore chiave di OpenAI, portando nelle casse della società dell’intelligenza artificiale oltre 10 miliardi di dollari. L’investimento è, per ora, un’ipotesi al centro di una trattativa in corso tra le due aziende, ma ha una rilevanza che va oltre la cifra, perché porta il colosso del cloud a stringere un forte legame con il produttore di ChatGpt, che, a sua volta, adotterebbe i chip Trainium per l’Ai sviluppati dalla divisione cloud di Amazon, Aws, per supportare carichi intensivi di calcolo come quelli dei modelli generativi di nuova generazione.
Un vero accordo win-win che potrebbe rafforzare il ruolo delle due partner sul mercato dell’intelligenza artificiale.
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Amazon potrebbe investire 10 miliardi di dollari in OpenAI
L’ipotesi di un investimento così significativo arriva a poche settimane dalla riorganizzazione societaria di OpenAI, che ha ampliato la propria libertà di collaborare con più partner tecnologici, superando alcuni vincoli precedenti con Microsoft.
Nel comunicato con cui OpenAI ha annunciato i cambiamenti veniva esplicitato che l’azienda avrebbe avuto maggiore autonomia sia nell’attrarre capitali sia nello stringere accordi con operatori esterni alla storica collaborazione con Redmond.
Questa possibile partecipazione di Amazon nel capitale di OpenAI segnala una nuova fase nel mercato dell’Ai: un ecosistema in cui i principali attori globali non solo competono su prodotti e servizi, ma intrecciano alleanze industriali su tecnologie e infrastrutture.
L’alleanza con Aws e il ruolo dei chip
Per ora di ufficiale c’è l’alleanza annunciata lo scorso mese da Aws e OpenAI, una partnership strategica pluriennale in base alla quale l’azienda di Sam Altman farà girare i suoi carichi di lavoro avanzati di intelligenza artificiale sull’infrastruttura cloud di Aws.
Nell’ambito di questo accordo da 38 miliardi di dollari, che avrà una crescita continua nei prossimi sette anni, OpenAI accede alle risorse di calcolo Aws che comprendono centinaia di migliaia di Gpu Nvidia avanzate, con la capacità di espandersi a decine di milioni di Cpu per scalare rapidamente i carichi di lavoro degli agenti AI. Aws, sottolinea la nota dell’azienda, ha infrastrutture di intelligenza artificiale su larga scala, con cluster che superano 500.000 chip.
“La leadership di Aws nell’infrastruttura cloud combinata con i progressi pionieristici di OpenAI nell’Ai generativa aiuterà milioni di utenti a continuare a ottenere valore da ChatGpt“, si legge nella nota di Amazon.
Come si ridisegna il mercato dell’AI
Se sarà confermato anche l’investimento di oltre 10 miliardi di dollari di Amazon in OpenAI, potrebbero rafforzarsi alcune tendenze chiave dell’attuale ecosistema tecnologico, come osservano gli analisti Usa.
Innanzitutto, la corsa alle alleanze tra big dell’intelligenza artificiale: OpenAI sta ampliando il proprio ventaglio di relazioni industriali, andando oltre la storica integrazione con Microsoft.
La società di Sam Altman ha preso più di 1.400 miliardi di dollari di impegni infrastrutturali negli ultimi mesi, inclusi accordi con i produttori di chip Nvidia, Amd e Broadcom.
A sua volta, Amazon ha investito almeno 8 miliardi di dollari nel rivale di OpenAI Anthropic. Microsoft ha fatto un passo simile e ha annunciato il mese scorso che investirà fino a 5 miliardi di dollari in Anthropic e Nvidia investirà fino a 10 miliardi di dollari nella stessa startup.
D’altro lato la competizione sull’Ai si gioca chiaramente sempre più sul terreno dei chip: Aws promuove i propri semiconduttori come alternativa ai leader di mercato. La divisione cloud di Amazon ha annunciato i suoi chip Inferentia nel 2018 e l’ultima generazione dei suoi chip Trainium all’inizio di questo mese. Trainium è un elemento chiave della strategia di Amazon per distinguersi nell’intelligenza artificiale.
Un altro elemento importane è il focus sull’infrastruttura cloud: la massiccia spesa prevista da OpenAI per servizi cloud riflette l’importanza della capacità di calcolo scalabile nell’era dell’Ai generativa.
La possibile mossa di Amazon rappresenta, dunque, potrebbe segnare una svolta nei rapporti di forza tra i giganti dell’Ai e delineare nuovi equilibri nella fornitura di tecnologie chiave come chip e infrastrutture cloud.












