Apple si adegua al Digital Markets Act europeo e annuncia una serie di cambiamenti sostanziali che riguarderanno le politiche dell’App Store nell’UE. In concreto, l’azienda ha deciso di introdurre nuove modalità di comunicazione per gli sviluppatori, consentirà di inserire link esterni per i pagamenti e rivedrà il proprio modello per il pagamento delle commissioni.
Gli sviluppatori potranno ora promuovere offerte di beni e servizi digitali anche al di fuori dell’app, utilizzando link visibili su siti web, marketplace alternativi o altre applicazioni. Questi link potranno essere visualizzati senza più le schermate di avviso obbligatorie o i testi standard imposti da Apple.
Indice degli argomenti
Commissioni Apple: da CTF a CTC, cosa cambia davvero
Al centro della riforma c’è il passaggio da un modello basato sulla Core Technology Fee (CTF) a uno incentrato su una nuova struttura chiamata Core Technology Commission (CTC).
Fino ad oggi, gli sviluppatori che aderivano alle condizioni alternative dell’App Store in UE erano tenuti a pagare 0,50 euro per ogni installazione oltre il milione di download. Questa tariffa resterà in vigore per chi continua ad applicare i vecchi termini fino al 1° gennaio 2026.
Con il nuovo modello, la CTC introduce:
- Una commissione iniziale del 2% sull’acquisizione;
- Una store services fee: pari al 13% (Tier 2) o al 5% (Tier 1), a seconda del livello scelto;
- Una commissione fissa del 5% sui pagamenti effettuati tramite link esterni nelle app che usano l’addendum StoreKit External Purchase Link.
Tutte le app saranno inizialmente assegnate al Tier 2, che offre accesso completo a servizi Apple come aggiornamenti automatici, marketing, personalizzazione e strumenti di analisi. I developer potranno successivamente optare per il Tier 1, che prevede una commissione più bassa ma l’accesso solo ai servizi base.
Musica e streaming: nuove opportunità per chi vuole bypassare Apple
Una delle categorie più influenzate dalle novità è quella dei servizi di streaming musicale. Le app che operano nello Spazio Economico Europeo (SEE) potranno sfruttare la nuova Music Streaming Services Entitlement, che consente di comunicare liberamente offerte alternative, aggirando le limitazioni precedenti sull’indirizzamento degli utenti.
È una svolta importante per aziende come Spotify, da tempo in disaccordo con le politiche restrittive imposte da Apple.
DMA: una risposta (forzata) alla multa UE da 500 milioni
Le modifiche arrivano dopo una multa da 500 milioni di euro inflitta ad Apple dalla Commissione Europea, accusata di ostacolare la concorrenza impedendo agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso opzioni di acquisto alternative. L’azienda ha tempo fino al 7 luglio per presentare ricorso.
Secondo Bruxelles, Apple ha violato le regole del DMA proprio per le sue pratiche di “anti-steering”, rendendo difficile per gli utenti accedere a offerte esterne all’App Store.
Nel mirino era finita anche Meta, multata per 200 milioni di euro per aver obbligato gli utenti di Facebook e Instagram a scegliere tra pubblicità personalizzata o abbonamento.
La reazione degli sviluppatori: “compliance maliziosa”
Nonostante il cambiamento, la community degli sviluppatori non ha accolto con entusiasmo la mossa di Apple. Tim Sweeney, CEO di Epic Games, ha definito su TechCrunch il nuovo sistema una “compliance maliziosa”, affermando che le nuove commissioni rappresentano una tassa mascherata sui metodi di pagamento alternativi.
Secondo Sweeney, l’aggiornamento “ridicolizza il concetto di concorrenza leale”, continuando a penalizzare chi cerca di uscire dall’ecosistema Apple con tariffe e restrizioni ingiustificate.
Apple: “Investimenti in tecnologia a vantaggio degli sviluppatori”
Apple ha replicato affermando che la CTC rappresenta il valore aggiunto offerto agli sviluppatori, grazie agli investimenti continui in strumenti, tecnologie e servizi per la creazione di app innovative. Tuttavia, ha anche denunciato un trattamento “ingiusto” da parte della Commissione Europea, dichiarando che le decisioni imposte “sono dannose per la privacy, la sicurezza e la qualità dei prodotti” e costringono Apple a “cedere la propria tecnologia gratuitamente”.
Il responsabile degli affari globali di Meta, Joel Kaplan, aveva aggiunto che l’intervento della Commissione rappresenta un tentativo di “penalizzare le aziende americane di successo”, mentre le aziende europee e cinesi sarebbero sottoposte a regole meno severe.
Installazioni alternative e nuove API: cosa succede con iOS 18.6
L’aggiornamento interesserà anche il sistema operativo. A partire da iOS 18.6 e iPadOS 18.6, Apple introdurrà una nuova interfaccia per l’installazione di marketplace alternativi o di app direttamente dai siti degli sviluppatori.
Entro la fine del 2025, sarà anche disponibile un’API dedicata, che permetterà agli sviluppatori di avviare download alternativi direttamente all’interno delle proprie applicazioni.
Questo passo rafforza l’apertura dell’ecosistema Apple, in linea con quanto richiesto dal DMA per garantire una maggiore interoperabilità e libertà di scelta per gli utenti.
Verso un modello unico entro il 2026
L’obiettivo di Apple è di implementare un unico modello di business per l’UE entro il 1° gennaio 2026. In quella data, la CTC sostituirà definitivamente la vecchia CTF, applicandosi a tutte le transazioni relative a beni e servizi digitali venduti tramite App Store, Web Distribution o marketplace alternativi.
La transizione sarà quindi graduale, ma segna un cambio epocale nella strategia commerciale di Apple in Europa, che per la prima volta si vede costretta ad accettare l’esistenza di modelli di distribuzione concorrenti all’interno del proprio ecosistema.