IL RAPPORTO

Assinform: nel 2012 IT a -4,4%

Nel primo semestre già lasciato sul terreno il 3,8%. E andrà peggio di qui a fine anno. Il valore della spesa è sceso a 8.426 milioni di euro: crolla del 7% il settore hardware; software e servizi a -2,5%. Calo più attenuato per le Tlc (-1,3%). Angelucci: “Prossimi mesi cruciali: convertire subito in legge il dl Crescita 2.0”

Pubblicato il 15 Ott 2012

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Mercato IT in forte calo. A dirlo i dati del rapporto Assinform relativo al primo semestre 2012 che registra un calo del -3,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per effetto del quale il valore complessivo della spesa in Information Technology è diminuito a 8.426 milioni di euro.

“Rinunciare a investire in innovazione, come molte imprese sono costrette a fare oggi, anche loro malgrado, significa soprattutto rinunciare a crescere in competitività, efficienza e produttività, contribuendo ad avvitare verso il basso la spirale della crisi economica – spiega Paolo Angelucci, presidente di Assinform – In questo quadro di estrema difficoltà, la seconda parte dell’anno non può che essere all’insegna del peggioramento: secondo le nostre stime, infatti, il mercato It sconterà una riduzione aggiuntiva chiudendo il 2012 a – 4,4%. Qualora nei prossimi mesi le condizioni di scenario rimanessero tali, tutti i segnali indicano che anche l’anno prossimo continuerà a essere un periodo di grande sofferenza per l’industria It, compromettendo ulteriormente le possibilità di ripresa della nostra economia”.

Nel dettaglio, l’Hardware, insieme all’Assistenza Tecnica, registra il calo più netto, pari al -7,0%, per effetto della contrazione della spesa sia nella componente Business sia in quella Consumer. Tuttavia, per il mondo Consumer l’effetto negativo è in parte bilanciato dal buon andamento delle vendite di tablet, che essendo ancora in una fase di introduzione e grazie all’elevata innovatività, beneficiano di trend di crescita a due cifre (+78,5% in valore). Questa dinamica positiva riesce a compensare solo in parte la forte contrazione del segmento dei pc tradizionali, che da un lato soffrono dell’effetto di erosione da parte dei tablet, dall’altro vengono penalizzati dai tagli di budget destinati a nuovi investimenti da parte delle aziende.

Molto consistente è anche la riduzione delle vendite registrata in tutti gli altri segmenti del comparto Hardware, in cui evidentemente l’affermarsi del Cloud, che rappresenta un nuovo modello di fruizione della tecnologia, sta determinando uno switch dall’acquisto di dispositivi/prodotti alla fruizione in modalità as a service (per esempio storage).

Il comparto Software e Servizi subisce una contrazione del -2,5%, con una riduzione più consistente per i Servizi. Il segmento servizi registra un calo del -3,3% ed è determinato principalmente dal persistere delle difficili condizioni economiche che inducono le aziende a richiedere ai fornitori un continuo downpricing delle tariffe, a ridurre il numero di nuovi progetti (Consulenza, Systems Integration, Sviluppo e Manutenzione) e a rinegoziare i contratti di outsourcing esistenti. Le uniche aree che mostrano una dinamica più positiva sono legate all’implementazione di soluzioni applicative innovative (mobility, social), sulle quali – tuttavia – i budget allocati sono ancora contenuti, o le attività di supporto della crescita internazionale delle aziende utenti attraverso il roll-out delle dotazioni applicative centrali verso i Paesi periferici.

La spesa in ambito Software si riduce dello 0,6% per effetto soprattutto dell’andamento negativo del segmento delle applicazioni, la cui domanda è ormai sempre più matura e, in misura inferiore, del segmento del software di sistema, che sconta le dinamiche in contrazione in ambito hardware e l’attesa del lancio dei nuovi sistemi operativi, il cui contributo dovrebbe però essere evidente non prima dell’ultimo trimestre dell’anno.

La domanda di tool middleware continua, invece, a crescere anche se appare in rallentamento. Crescono, in particolare, le componenti di gestione della Security e dello Storage, e gli aspetti di IT Management sempre più critici a seguito dell’avvio di strategie di virtualizzazione e di consolidamento, e dell’adozione di architetture di Cloud Computing da parte delle aziende utenti.

Il mercato delle telecomunicazioni nei primi sei mesi dell’anno ha registrato un calo più attenuato di quello registrato nei semestri precedenti, passando dal -2,7% dello stesso periodo del 2011 al -1,3%. Il mercato, in valore, è ammontato a 19.880 milioni di euro, e si colloca per la prima volta negli ultimi 10 anni al di sotto dei 20 miliardi di euro

Analizzando l’andamento delle componenti, sono però evidenti alcuni segnali positivi. Gli Apparati di telecomunicazione registrano, infatti, una crescita pari al 3,5% per effetto della crescita di entrambi i segmenti che lo compongono. Le Infrastrutture di Rete, con un incremento del +2,2%, forniscono un segnale importante di una ripresa degli investimenti degli operatori Tlc che intendono adeguare la propria rete per poter offrire servizi ultrabroadband sia in ambito fisso, con l’avvio dei piani di cablaggio in Fibra Ottica, sia mobile, attraverso la predisposizione all’Lte.

Anche i Sistemi e terminali registrano un andamento positivo, pari al 4,4%; in particolare, i terminali mobili registrano la crescita più consistente con un incremento del +6,8% grazie al contributo degli smartphone che continuano a crescere a doppia cifra e rappresentano ormai una componente fondamentale nei bundle di pacchetti di servizio proposti dagli operatori.

Mentre le dinamiche negative riguardano le componenti dimensionalmente più rilevanti del mercato come i servizi di Tlc che registrano una variazione negativa del -2,6%, risente del calo strutturale del valore dei servizi fonia che non riesce ad essere compensato dall’andamento positivo dei servizi Vas. In particolare, i Servizi di Rete Fissa calano del -3,0% a causa soprattutto della riduzione registrata dai comparti dei servizi Fonia, Trasmissione Dati ed Internet – in calo complessivamente del -4,6% – che viene in parte controbilanciato dalla crescita dei Vas di rete fissa pari al +2,4%. All’interno dei Vas di rete fissa la componente più dinamica ed interessante è registrata dai servizi di Data Center, in crescita soprattutto grazie allo sviluppo del mercato dei servizi di Cloud Computing (+41,6%).

I servizi di Rete Mobile, registrano un calo del -2,3%, con una dinamica pressoché opposta delle due principali componenti. I servizi di Fonia, con un -6,5%, rappresentano uno dei segmenti che negli ultimi anni ha segnato la riduzione più consistente; infatti, in soli due anni la riduzione di valore corrisponde ad oltre 700 Milioni di euro. La ragione principale è da attribuire alla crescente competizione tra gli operatori con tariffe sempre più competitive e di tipo Flat, volte ad acquisire nuovi clienti, soprattutto per la number portability. I Vas mobili, con un +6,4%, registrano invece la dinamica più positiva all’interno dei servizi di telecomunicazione. In particolare la crescita del segmento Vas va ricercata soprattutto nella crescita a due cifre del mercato dei servizi di mobile broadband, sostenuto anche dall’ampia disponibilità di device come smartphone e tablet sia per il segmento consumer che per quello business.

Nel primo semestre 2012, il Global Digital Market ha registrato un calo del -1,3% riconducibile essenzialmente alle dinamiche negative rilevate nei segmenti dei Dispositivi e sistemi (-0,5%) e Servizi Ict e di rete (-2,9%) a fronte di una dinamica più positiva delle componenti più innovative legate al segmento Software e soluzioni Ict e Contenuti digitali e Digital Advertising.

All’interno del segmento Dispositivi e Sistemi sono gli apparati hardware tradizionali ad aver registrato i cali più accentuati (in particolare pc desktop, stampanti, Sistemi high-end, Server Mid-range, pc laptop). In assoluta controtendenza appaiono i trend di crescita di Tablet (+78,5%), smartphone (+30%) e e-reader a conferma che i processi di adozione delle tecnologie continuano ad essere interessati dal fenomeno della consumerization.

La spesa per Servizi Ict e di rete sconta la maturità della domanda che contraddistingue i Servizi IT e Tlc tradizionali la cui dinamica è, infatti, complessivamente in calo. Crescono, invece, i servizi di Data Center grazie anche all’incremento del mercato del Cloud Computing di cui rappresentano, senza dubbio, un fattore abilitante. Il progressivo affermarsi del Cloud Computing, infatti, supporta l’esigenza di servizi infrastrutturali che garantiscano un adeguato livello si sicurezza delle macchine mission-critical e, allo stesso tempo, sosterrà sempre più intensamente la domanda di servizi propedeutici di hosting evoluto;

Il segmento del Software e soluzioni Ict registra un incremento del 2%. I cali più significativi sono stati registrati dalla spesa per applicazioni tradizionali e sistemi operativi. In controtendenza, appaiono la spesa per strumenti middleware (in particolare, per le componenti di gestione della Security e dello Storage, e per tool di IT Management) e il segmento delle piattaforme software che abilitano le soluzioni IoT e Web (eCommerce, Social, siti e portali Internet);

Il segmento Contenuti digitali e digital advertising rappresenta la componente a maggior crescita (+4,7%). È la componente di Digital Advertising a crescere in modo più accentuato (+7,8%), erodendo il mercato della pubblicità sui canali tradizionali. Per quanto riguarda i contenuti digitali la dinamica positiva (+3,8%) è trainata dalla crescente penetrazione di smartphone e tablet, che sono divenuti ormai le piattaforme preferite dagli utenti per la fruizione dei contenuti stessi. In particolare, le crescite più significative si registrano nei contenuti per eBook, musica, gaming & entertainment.

“Per invertire il trend negativo e aprire il Paese alle opportunità dell’economia digitale occorre una cura shock che, in realtà, è già nelle potenzialità del pacchetto di misure sull’Agenda digitale varato dal Governo con il recente decreto legge Crescita2.0 – prosegue Angelucci secondo cui i prossimi mesi sono cruciali – E’ importantissimo, quindi, che tali misure diventino legge al più presto ,senza cedimenti rispetto allo spirito e agli obiettivi innovativi del provvedimento. E’ necessario, infatti, stabilizzare le condizioni quadro, per far partire un nuovo importante ciclo di investimenti in Ict, di cui già si vedono i segnali per le infrastrutture Tlc, che potrà fare da volano per la crescita dell’intera economia. Non solo, ma dalla rapida attuazione dell’Agenda digitale dipende la valorizzazione del fenomeno più rilevante messo in luce dal Global Digital Market, relativo al fatto che oggi la parte connessa del paese si sta decisamente infrastrutturando sulla dimensione mobile, puntando cioè sulle componenti tecnologiche che consentono la fruizione di Internet in movimento. La straordinaria diffusione in Italia di tablet, smartphone, cloud deve trovare un’importante finalizzazione nello sviluppo di nuove applicazioni e servizi on line, in grado di assicurare una maggior dinamicità e flessibilità degli assetti organizzativi della società e dell’economia. Si tratta di un’occasione di cambiamento profondo che abbiamo a portata di mano e che non può essere persa”.

“In questo scenario difficile, ma non privo di potenziali vie d’uscita, anche le imprese sono chiamate a fare la loro parte – ha concluso Paolo Angelucci – Nella prospettiva di una nuova domanda che chiede all’Ict di essere ancora più trasversale, più penetrante, più capace di dare soluzione ai problemi strutturali del Paese, il settore deve essere pronto a mettere in campo più innovazione, più best practices, più capacità di intervento. In questa chiave è fondamentale garantire l’accesso al credito alle imprese che vogliono investire in innovazione. Puntare sul modello di crescita 2.0 vuol dire anche abbattere il credit crunch per l’innovazione, stabilendo percorsi facilitati agli inventimenti in nuove tecnologie. Sensibilizzare il governo e gli istituti di credito su questa necessità costituirà un impegno prioritario di Assinform nei prossimi mesi, affinchè possa diventare protagonista delle nuove sfide.

In ambito IT, le prospettive per la seconda parte dell’anno sono all’insegna del peggioramento e si prevede una chiusura del 2012 con una contrazione del 4,4%. L’andamento negativo del mercato IT riflette un cambiamento del profilo del consumatore che affonda le sue radici nella crisi economica e che ha determinato un nuovo ordine di priorità nelle aree di investimento degli italiani: la riduzione dei consumi del 3% è evidentemente il segnale più forte di questo cambiamento, determinando un taglio della spesa destinata a beni voluttuari, per soddisfare bisogni primari, che inevitabilmente colpisce anche il mercato dell’informatica.

Anche le aziende utenti sono state profondamente colpite dalla difficile situazione economica con un conseguente focus prevalente su attività dirette al recupero dell’efficienza economica e un blocco o posticipazione degli investimenti maggiormente orientati all’incremento dell’efficacia operativa e commerciale.

Contestualmente si sta assistendo ad una riconfigurazione dei modelli distributivi, che scardina i modelli tradizionali, in cui il prodotto percorreva la catena distributiva dal produttore al consumatore (sia che fosse un’azienda sia che fosse un privato) in modo lineare, e vede l’affermarsi di un nuovo paradigma che pone al centro del modello distributivo il cliente finale, in grado di scegliere liberamente dove acquistare tecnologia, se presso una catena fisica, o presso il canale virtuale, inteso come e- commerce o come Cloud.

Gli impatti sugli attori della catena sono già evidenti e si traducono in un aumento della concentrazione degli operatori a monte della catena, ovvero i distributori, che hanno bisogno di rafforzarsi dal punto di vista economico finanziario e di modificare velocemente il proprio modello di business, passando da una vendita incentrata sui prodotti ad una vendita di servizi.

Si assiste, contestualmente, ad una situazione critica per i rivenditori, che sta determinando la chiusura dei più piccoli e, in altri casi, processi di acquisizione, a fronte di una forte crescita degli operatori di e-commerce (+ 19% secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Nazionale del Commercio)

Il panorama, infine, vede l’affermarsi, da una parte, dei carrier come operatori in grado di disintermediare le grandi catene distributive e i rivenditori, fornendo i prodotti hardware in bundle con l’offerta di servizi di telecomunicazioni, e dall’altra gli operatori over the top che offrono servizi in modalità Cloud, soprattutto indirizzati al mondo consumer e SOHO, erodendo mercato ai più tradizionali rivenditori.

Per il mercato Tlc, le previsioni di chiusura al 2012 restano ancora negative con un calo previsto, rispetto al 2011, pari al -1,8%. Come per il mercato IT, l’andamento del settore è pesantemente condizionato dalla contrazione dei consumi da parte delle famiglie e dalla ricerca di servizi sempre più convenienti. Infatti, se per il segmento business si prevede una trend di spesa pressoché stabile rispetto al 2011, la spesa delle famiglie si ridurrà invece del -3,4%.

Si assiste inoltre ad una crescente pressione competitiva tra gli operatori che impatta soprattutto sul mercato dei servizi Broadband fisso e sui servizi di rete mobile riducendo rapidamente la marginalità degli operatori nell’offerta di servizi che nel loro naturale ciclo di vita potrebbero beneficiare di dinamiche maggiormente positive.

Si consolida, inoltre, il trend in ambito mobile a creare piani tariffari che propongono sempre più servizi in modalità Flat; ciò riguarda soprattutto la componente di fonia e messaggistica. In tal modo gli operatori rispondono al profilo di acquisto di alcuni consumatori e aumentano così la fidelizzazione della clientela.

Prosegue la marcia degli smartphone che si prevede supereranno la soglia delle 7 milioni di unità grazie anche alla diffusione di device entry level pensati per il mass market.

Sul fronte dei sistemi e terminali enterprise, la videocomunicazione e le soluzioni di Unified Communication & Collaboration rappresentano le poche aree di investimento nelle aziende, con prospettive di crescita interessanti dovute sia delle funzionalità sempre più evolute e multi-device, sia alla loro proposizione in ottica di Cloud Computing.

Infine, l’intesa sul modello tecnologico da utilizzare per la realizzazione della rete Ngan (FTTCab piuttosto che FTTH), faciliterà l’avvio dei piani di espansione della rete in Fibra Ottica da parte dei principali operatori di telecomunicazione. Per la fine del 2012 si attende quindi un ulteriore incremento degli investimenti degli operatori sul fronte delle Infrastrutture per l’ultrabroadband, sia in ambito fisso che mobile.

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