IL PROGRAMMA

Auto connesse, Volkswagen punta in alto: solo smart car entro il 2020

Tra due anni l’intero parco delle nuove vetture che usciranno dalle fabbriche del gruppo di Wolfsburg sarà collegato a Internet tramite un’unica piattaforma cloud, la “one digital platform”. Investimenti da 3,5 miliardi di euro fino al 2025 sul digitale

Pubblicato il 24 Ago 2018

A. S.

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A partire dal 2020 tutte le auto nuove che usciranno dalle fabbriche Volkswagen, circa cinque milioni nell’arco dei dodici mesi secondo le previsioni, saranno connesse a Internet. E’ l’annuncio della casa tedesca, che prevede investimenti per 3,5 miliardi di euro da qui al 2025 per centrale l’obiettivo. 

Il dato attuale evidenzia che sono circa 1,5 milioni i veicoli privi di accesso a internet, seppur collegabili attraverso uno smartphone grazie alla soluzione “Volkswagen Connect”. 

Per raggiungere l’obiettivo la casa automobilistica darà vita anche a una unica piattaforma per tutto il gruppo basata sul cloud, la “One digital Platform” (Odp) che collegherà auto, utenti e servizi. Per svilupparla il gruppo potrebbe ricorrere all’aiuto di un partner esterno all’azienda: “Siamo alla ricerca di ulteriore supporto esterno – spiega Christoph Hartung, responsabile Digital, new business e mobility services di Volkswagen – Presto annunceremo progetti di cooperazione e alleanze”.

“Le nostre Volkswagen – aggiunge durante la conferenza stampa di presentazione del progetto a Berlino Jürgen Stackmann, membro del Cda del gruppo – diventeranno sempre di più dispositivi digitali su ruote”. 

“Per affrontare questa evoluzione – sottolinea Michael Jost, direttore della Strategia del brand e responsabile della Strategia di prodotto del gruppo – è necessario in qualche modo reinventare l’automobile”. 

L’operazione richiederà dunque un’architettura informatica del veicolo ridisegnata, molto più semplice, che farà il suo debutto con i modelli elettrici della famiglia ID sempre dal 2020. La gestione del veicolo, oggi affidata a fino a 70 unità di controllo separate, verrà concentrata in pochi computer con un linguaggio di programmazione unico, un passaggio che permetterà di avanzare anche nel percorso verso la guida autonoma.

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