Chip è la parola chiave che sintetizza una delle sfide più cruciali per l’Europa: costruire un’autonomia tecnologica nel settore della microelettronica avanzata. Il kick-off meeting del progetto “Wide Band Gap Pilot Line”, tenutosi presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) a Roma, segna l’avvio operativo di un’infrastruttura che punta a rafforzare la produzione continentale di semiconduttori, in linea con gli obiettivi del Chips Act europeo.
L’iniziativa, guidata dall’Italia attraverso il Cnr, coinvolge sette Paesi europei – Finlandia, Polonia, Svezia, Austria, Francia e Germania – e mira a sviluppare tecnologie basate sui chip Wide Band Gap (Wbg), fondamentali per applicazioni in ambiti strategici come la mobilità elettrica, le telecomunicazioni, l’elettronica di potenza e a radiofrequenza.
“È un orgoglio per il Cnr essere capofila di questa iniziativa”, dichiara Andrea Lenzi, Presidente del Cnr. “Il progetto rafforzerà l’ecosistema dell’innovazione europea, favorendo investimenti, sviluppo industriale e crescita occupazionale”.
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Catania cuore pulsante della Linea Pilota di chip
Il fulcro produttivo del progetto sarà Catania, dove sorgerà un sito industriale di circa 80.000 mq all’interno dell’Etna Valley, sotto il coordinamento scientifico dell’Istituto per la microelettronica e i microsistemi (Cnr-Imm). Il sito sarà gestito dal consorzio Chip4Power, di cui il Cnr è socio di maggioranza, insieme alla Fondazione Bruno Kessler, alla Fondazione ChipsIT e al consorzio interuniversitario Iunet.
Il progetto beneficia di un finanziamento complessivo di 320 milioni di euro, di cui circa 190 milioni destinati alla realizzazione del sito catanese. Un terzo dei fondi proviene dal Governo italiano, con il supporto della Regione Siciliana e del Comune di Catania, che ha recentemente approvato la concessione del terreno nella zona industriale.
“Il kick-off odierno segna l’avvio della fase operativa del progetto”, ha commentato Stefano Fabris, Presidente di Chip4Power e Direttore del Dipartimento Scienze fisiche e tecnologie per la materia del Cnr. “La sinergia istituzionale con Mur, Mimit, Regione Siciliana e Comune di Catania è stata decisiva per rispettare il calendario previsto”.
Wide Band Gap, la nuova frontiera della microelettronica
I chip Wide Band Gap rappresentano una svolta tecnologica per l’intero comparto industriale. Rispetto ai materiali tradizionali, come il silicio, i Wbg offrono prestazioni superiori in termini di efficienza energetica, resistenza alle alte temperature e capacità di operare a frequenze elevate. Queste caratteristiche li rendono ideali per applicazioni in settori ad alta intensità tecnologica, come l’automotive elettrico, le telecomunicazioni 5G e 6G, e l’elettronica di potenza.
La Linea Pilota si inserisce in un contesto europeo che punta a ridurre la dipendenza da fornitori extra-Ue e a costruire una filiera continentale del chip, capace di competere con Stati Uniti e Asia. In questo quadro, l’Italia si propone come hub strategico, grazie alla combinazione di competenze scientifiche, infrastrutture industriali e sostegno istituzionale.
Banda ultralarga e chip: un binomio per l’innovazione
Ma non solo. Il progetto Wbg si collega anche direttamente alle sfide della banda ultralarga, infrastruttura abilitante per tutte le applicazioni digitali avanzate. I chip di nuova generazione, infatti, sono fondamentali per garantire prestazioni elevate nei sistemi di rete, nella gestione del traffico dati e nell’ottimizzazione delle risorse energetiche. La convergenza tra microelettronica e banda ultralarga apre scenari innovativi per le smart city, l’industria 4.0 e la sanità digitale.
Italia protagonista anche nella fotonica al silicio
Il ruolo dell’Italia nella microelettronica si rafforza anche grazie alla recente selezione del Consorzio Starlight da parte dell’Unione Europea per lo sviluppo della fotonica al silicio, come riportato da CorCom nei giorni scorsi. Questo ulteriore riconoscimento conferma la centralità del nostro Paese nelle tecnologie di frontiera, capaci di abilitare nuovi paradigmi di comunicazione e calcolo.
La complementarità tra fotonica e semiconduttori Wbg apre prospettive di integrazione tra materiali e architetture, con impatti significativi su cloud, edge computing e intelligenza artificiale. L’Italia, grazie a una rete consolidata di centri di ricerca e poli industriali, può giocare un ruolo da protagonista nella costruzione di un’Europa digitale e autonoma.
Un ecosistema europeo per la sovranità tecnologica
Il progetto “Wide Band Gap Pilot Line” non è solo un’infrastruttura, ma un tassello fondamentale nella costruzione di un ecosistema europeo dell’innovazione. La partecipazione di sette Paesi, ciascuno con competenze specifiche, garantisce una visione integrata e multidisciplinare, in grado di affrontare le sfide globali della transizione ecologica e digitale.
La sinergia tra ricerca, industria e istituzioni è il vero motore del progetto. Il coinvolgimento diretto di Mur e Mimit, insieme agli enti locali, dimostra come la politica industriale italiana stia puntando con decisione su settori ad alta intensità tecnologica, capaci di generare valore e occupazione.

































































