SEMICONDUTTORI

Chip, Nvidia batte ogni record: vale più di 3.600 miliardi di dollari



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Sull’onda della vittoria elettorale di Trump la società raggiunge la più alta capitalizzazione di mercato mai registrata a Wall Street. Intanto Tsmc sospende la produzione per alcuni clienti cinesi. E in Giappone Kioxia si prepara alla quotazione

Pubblicato il 8 nov 2024



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Mentre Wall Street vede estendersi il rally innescato dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, le azioni di Nvidia toccano il loro record: il chipmaker diventa così la prima azienda nella storia a superare un valore di borsa di 3,6 trilioni di dollari.

Le azioni della società, che domina nel settore dell‘intelligenza artificiale, sono salite del 2,2%, sostenute in particolare dall’ampio ottimismo degli investitori per i tagli alle tasse e la riduzione delle normative dopo la vittoria elettorale del candidato repubblicano. L’indice tecnologico S&P 500 è intanto salito di oltre il 4% nelle due sessioni successive alla vittoria di Trump.

Tripicato il valore del titolo Nvidia nel 2024

Nvidia è la principale vincitrice del mercato azionario statunitense nella gara tra Microsoft, Alphabet e altre big per costruire la loro capacità di calcolo dell’intelligenza artificiale e dominare la tecnologia emergente. Il titolo della società progettista di chip della Silicon Valley è salito del 12% a novembre e il suo valore è triplicato sino ad oggi nel 2024.

Secondo gli analisti, Nvidia aumenterà le sue entrate trimestrali di oltre l’80%, raggiungendo i 32,9 miliardi di dollari quando presenterà i suoi risultati il 20 novembre. A giugno, Nvidia è inoltre diventata per breve tempo l’azienda di maggior valore al mondo prima di essere superata da Microsoft e Apple. Le capitalizzazioni di mercato del trio tecnologico sono state a pari merito per diversi mesi.

Intanto Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (Tsmc) ha comunicato a diversi clienti cinesi che sospenderà la produzione di chip per l’intelligenza artificiale e il calcolo ad alte prestazioni loro destinata, in un momento in cui il produttore di semiconduttori taiwanese intensifica gli sforzi per garantire il rispetto dei controlli sulle esportazioni imposti dagli Stati Uniti. I clienti cinesi coinvolti sono quelli che lavorano su applicazioni di calcolo ad alte prestazioni, unità di elaborazione grafica (Gpu) e applicazioni legate al calcolo dell’intelligenza artificiale, utilizzando tecnologie di produzione di chip a 7 nanometri o superiori, ma non quelli che producono chip per dispositivi mobili, comunicazione e connettività con quella tecnologia.

L’impatto complessivo sui ricavi di Tsmc sarà minimo, hanno aggiunto le fonti. L’azienda ha avviato una revisione dei clienti che utilizzano tecnologie a 7 nm o superiori dopo aver scoperto tentativi sospetti da parte di clienti cinesi di eludere i controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti relativi al produttore di dispositivi di telecomunicazioni cinese Huawei Technologies. Tsmc ha dichiarato di aver notificato proattivamente il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti riguardo ai clienti in questione.

La giapponese Kioxia verso l’Ipo

Infine Kioxia, azienda giapponese dei semiconduttori sostenuta da Bain Capital, dovrebbe presentare a breve la documentazione necessaria a sondare gli investitori per un’offerta pubblica iniziale (Ipo) nel mese di dicembre. Bain aveva annullato i piani per una Ipo di Kioxia a ottobre, dopo che gli investitori avevano spinto la società di private equity statunitense a ridurre quasi della metà la valutazione dell’azienda dai circa 9,79 miliardi di dollari obiettivo. Kioxia sarebbe la prima azienda a utilizzare le nuove normative che consentono alle società di testare l’appetito degli investitori prima di chiedere l’approvazione per la quotazione alla Borsa di Tokyo, hanno detto le fonti, che hanno chiesto di rimanere anonime in quanto l’informazione non e’ ancora pubblica.

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