Se non puoi batterle, acquistale. Oracle continua la sua campagna acquisti nel mondo del cloud. Adesso è la volta di Maxymiser, azienda specializzata nell’ottimizzazione del content placement per pubblicità online ed engagement degli utenti. Un mercato nel quale Oracle non era presente e che invece adesso la vede al vertice sia per tecnologie che per penetrazione nel singolo segmento.
L’acquisto è stato fatto per una somma che Oracle non ha rivelato (Maxymiser ha un fatturato annuo di circa 30 milioni di dollari, quindi il prezzo dell’acquisizione, se proporzionale, è decisamente basso per gli standard di Oracle), ma dai dati di bilancio appare chiaro che il flusso di acquisti nei tre anni fiscali 2013–2015 è stato piuttosto deciso: Oracle ha investito in cash più di 7 miliardi di dollari in una serie di acquisizioni piuttosto lunga.
In realtà, la somma di tutte le acquisizioni di Oracle è circa il 15% del flyusso di cassa cumulativo dei tre anni. Il rapporto debito-Ebidta, nonostante Oracle non abbia dichiarato se le acquisizioni sono totalmente o in parte finanziate con prestiti, è passato da 1,1x nel 2013 a 1,8x nel 2015.
Chiave della strategia delle acquisizioni spesso molto aggressive come strategia e ostili rispetto alla dirigenza delle imprese comprate, una strategia di Oracle che è di lunga data peraltro, è la capacità di integrazione dei neo-acquisti. Tempi molto brevi per l’inserimento di personale e tecnologie nei flussi di lavoro di Oracle e poi di integrazione dei prodotti nel portafoglio di Oracle stessa.
L’acquisizione di Maxymiser è mirata a colmare un gap con la concorrenza di Adobe e Salesforce.com. In prospettiva, il premio è quello del mercato del Cloud marketing, stimato in 10 miliardi di dollari.
