STATI GENERALI INNOVAZIONE

Crisi Ict, la Lombardia corre ai ripari

L’assessore regionale alle Attività produttive Mario Melazzini: “Settore penalizzato nonostante le competenze sul territorio. Vogliamo che le aziende rimangano, pensiamo insieme agli strumenti per il rilancio”. Nicola Alberta (Fim Cisl): “Attenzione apprezzabile, ora affrontare l’emergenza occupazione: a rischio 2.500 posti di lavoro”

Pubblicato il 08 Gen 2014

Crisi Ict, la Lombardia corre ai ripari

Ict del futuro, con priorità al programma europeo sulla ricerca Horizon 2020, start up Ict, gestione delle crisi aziendali e re start per le imprese in difficoltà, capitale umano. Sono i quattro principali temi, per ognuno dei quali sarà aperto un tavolo tematico, su cui è concentrata l’attenzione del mondo istituzionale, imprenditoriale, economico, sociale e sindacale lombardo legato all’Ict nella prima riunione, a Palazzo Lombardia, degli Stati generali del settore.
All’incontro, convocato da Mario Melazzini, assessore regionale alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione, hanno preso parte anche l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, e oltre cento rappresentanti di istituzioni, parti sociali, Enti, imprese e associazioni di categoria legate all’Information and Communication Technology.

“In un momento in cui l’Ict è penalizzato, nonostante i grandi valori e risorse professionali e tecnologici presenti sul territorio lombardo – ha detto Melazzini – vogliamo lavorare per rilanciare il settore attraverso un percorso di lavoro comune e condiviso, creando una sede di dialogo e confronto permanente che agisca in tempi rapidi e certi e con grande concretezza”. “Vogliamo – ha aggiunto – delineare le strategie per l’Ict del futuro e valorizzare le eccellenze industriali impegnate nel consolidamento e nell’innovazione per delineare percorsi di sviluppo e creare un ambiente favorevole per affrontare le situazioni di difficoltà e di ristrutturazione”. Melazzini ha poi fatto appello a una “responsabilità comune” sottolineando l’impegno a “capire quali strumenti la Regione può mettere a disposizione per permettere alle aziende di rimanere a lavorare in Lombardia e a rilanciarsi”.

“Bisogna cogliere – ha detto l’assessore Valentina Aprea – le opportunità di rilancio, investendo nell’innovazione, secondo la grande tradizione imprenditoriale lombarda. Dobbiamo prevenire le crisi aziendali, rilanciare il tessuto produttivo e dare speranza e nuova motivazione a chi ha investito in Lombardia, dandogli la certezza di poter contare sull’aiuto della Regione. L’obiettivo è rilanciare le attività che ci sono e favorire le aperture di nuove attività”. “Sul capitale umano – ha aggiunto – stiamo dimostrando grande attenzione a qualificare i percorsi formativi. Abbiamo appena investito 100 milioni per la formazione professionale di primo e secondo livello, con la volontà di aggredire le qualifiche professionali emergenti e abbiamo dato grande attenzione anche all’istruzione tecnica superiore e all’apprendistato di secondo e terzo livello. Siamo pronti a ricevere suggerimenti per rendere sempre più competitivo il settore Ict e favorire ‘l’internet delle cose’ nella produzione manifatturiera”.

Da oggi, secondo quanto concordato durante gli stati generali, saranno organizzati incontri tematici a cadenza mensile, differenziati per temi, per monitorare l’andamento del settore, sviluppare linee di intervento, individuare strumenti e confrontare le proposte. Gli incontri coinvolgeranno istituzioni ed Enti locali, organizzazioni sindacali, associazioni datoriali, università, imprese, associazioni settoriali, centri di eccellenza, incubatori e cluster tecnologici, istituti finanziari e venture capitalist, operatori sul fronte lavoro e formazione.
“E’ apprezzabile questa attenzione nuova al settore e l’avvio del tavolo permanente di confronto che avevamo richiesto da tempo. Ora occorre attivarsi con decisioni per trovare risposte concrete alle due grandi emergenze del settore: gli oltre 2.500 esuberi, con la drammatica dispersione del capitale umano, e la tendenza delle aziende a disinvestire sui centri di ricerca – afferma Nicola Alberta, segretario generale della Fim Lombardia – In un settore così frammentato è assolutamente necessario fare sistema, e questo implica una grande responsabilità per la Regione, che può e deve giocare un ruolo decisivo nella salvaguardia di migliaia di posti di lavoro e di un comparto assolutamente strategico per il futuro”.

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