Risparmio eneregtico targato Italia per Google. La web company ha commissionato all’Università di Udine uno studio per la riduzione del consumo energetico dei propri data center, i centri di elaborazione sparsi nel mondo in cui vengono eseguite le ricerche in internet del motore di ricerca di Mountain View. Lo annuncia oggi l’ateneo friulano. Lo studio, finanziato per 100 mila dollari e della durata di un anno e mezzo, è condotto da Stefano Saggini, docente di elettronica del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura, con Roberto Rizzolatti e Mario Ursino, dottorandi di ricerca in Ingegneria dell’informazione, gia’ laureati in Ingegneria elettronica a Udine, supportati dalla collaborazione del tecnico del dipartimento Fabiano Zaninotto.
“Si parla spesso – dice Saggini – di social network, internet of things e cloud computing ma senza considerare che i servizi informatici hanno dei costi in termini energetici e quindi economici e ambientali. In pratica, i computer aumentano negli spazi dei data center, ed è necessario spendere energia per raffreddarli. Il nostro lavoro studia come ridurre il consumo energetico e quindi l’impatto ambientale e la bolletta energetica dei data center, a partire dalla messa a punto di sistemi più efficienti di alimentazione dei processori dei grandi server”.
Il rapporto con Google nasce grazie allo sviluppo di alcune soluzioni innovative per l’alimentazione dei server messe a punto da Saggini nel 2014, nell’ambito di una ricerca condotta per la multinazionale italo-francesce STMicroelectronics, soluzioni proposte poi al colosso web. Successivamente, Google ha deciso di finanziare il laboratorio di elettronica di potenza dell’Università di Udine e di avviare e finanziare questo progetto. Lo studio dei ricercatori udinesi punta a ridurre il consumo energetico dal 5% al 6%, con un conseguente risparmio che potrebbe aggirarsi intorno 3 milioni di dollari l’anno per ogni data center di Google, che ne possiede in tutto il mondo.