l’analisi

Data center, Italia a un bivio: il Decreto Energia semplifica, ma le regole locali complicano



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L’introduzione del procedimento unico per autorizzare la costruzione ed espansione degli hub punta ad accelerare la trasformazione digitale del Paese. Ma la frammentazione tra Stato, Regioni e Comuni rischia di generare iter diversi, costi variabili e maggiori rischi contrattuali. Serve imponendo una revisione profonda di clausole su cambi normativie performance degli operatori

Pubblicato il 9 dic 2025

Antonella Ceschi

Co Head Global Real Estate, Bird&Bird



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I data center hanno un ruolo strategico nella trasformazione digitale italiana, tuttavia la crescita del settore appare ostacolata dalla complessità normativa e dalla frammentazione delle competenze tra Stato, Regioni e Comuni. L’imminente approvazione del Decreto Energia introduce un procedimento unico di autorizzazione per la costruzione ed espansione dei data center, con l’obiettivo di semplificare e accelerare i processi.

Tuttavia, il rischio di disomogeneità normativa rimane elevato:

  • Livello nazionale, regionale e comunale: Se il decreto lascia margini di intervento locale (es. pianificazione delle aree idonee, vincoli paesaggistici, autorizzazioni edilizie), gli operatori rischiano iter diversi, tempistiche variabili e costi di compliance differenti a seconda della località.
  • Ambito autorizzativo: Anche con procedure uniche, le prassi applicative territoriali possono differire, generando esiti non uniformi.
  • Normativa energetica e connessione: Le regole nazionali su accesso e potenziamento della rete possono essere applicate in modo diverso dai gestori locali, con impatti su tempi, costi e rischi commerciali.
  • Diritti di uso del suolo e tutela ambientale: Vincoli e regole possono variare localmente, influenzando la fattibilità dei progetti.

Il nodo dei contratti

Da quanto sopra potrebbe derivare la necessità di rivedere gli accordi e i contratti in essere, con particolare riguardo

  • clausole contrattuali più granulari per gestire cambiamenti normativi (“regulatory change”), con meccanismi di compensazione e negoziazione; definizioni chiare di forza maggiore e obblighi di performance, per gestire sospensioni o revoche amministrative;
  • garanzie contrattuali sui costi di rete e tempi di connessione, attribuendo responsabilità precise tra operatori e gestori.
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