Fare di Roma un vero e proprio baricentro della connettività per l’area del Mediterraneo: con il progetto ROM1, Digital Realty – colosso globale dei data center carrier-neutral e delle soluzioni di interconnessione – dà ufficialmente il via alla sua presenza in Italia. Il nuovo campus sorgerà su un’ex area industriale Acea, dove nascerà un’infrastruttura strategica per la digitalizzazione del Paese e per la crescita delle applicazioni basate su cloud e intelligenza artificiale.
Alimentato interamente da fonti rinnovabili e integrato nella piattaforma globale PlatformDIGITAL, ROM1 è pensato per collegare i principali snodi del Mediterraneo – da Marsiglia ad Atene, passando per Creta – e consolidare la posizione di Roma come hub digitale tra Europa, Africa e Medio Oriente.
Ne abbiamo parlato con Alessandro Talotta, managing director Italia di Digital Realty, che spiega come il progetto possa contribuire non solo alla competitività tecnologica del Paese, ma anche alla sua trasformazione urbana e industriale.
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Talotta, quali fattori hanno portato alla scelta della Capitale come sede del primo data center italiano?
Roma è stata scelta per la sua posizione strategica: è un importante centro economico del Sud Europa, un nodo naturale di accesso al bacino del Mediterraneo e offre condizioni logistiche e infrastrutturali favorevoli per connettere mercati europei, africani e mediorientali. Il campus sorge in un’area ideale: vicino al mare, al centro città e agli aeroporti, garantendo così un vantaggio unico in termini di connettività. La vicinanza alla costa consentirà l’arrivo dei cavi sottomarini, sia esistenti sia di futura installazione, che collegano Roma.
L’avvio di ROM1 rappresenta il primo passo dell’espansione di Digital Realty in Italia e si inserisce nella strategia più ampia di PlatformDIGITAL®, volta a costruire una rete capillare di hub digitali nel Mediterraneo. Un network che riduce la latenza tra Nord e Sud Italia, aumenta la resilienza delle reti e facilita l’interconnessione tra operatori globali e nazionali.
Con il campus di Roma, l’azienda consolida la propria presenza in snodi già attivi come Atene, Marsiglia e Creta, anticipando nuovi sviluppi – tra cui il futuro hub di Barcellona previsto per l’inizio del 2026 – e rafforzando la leadership di Digital Realty nell’area mediterranea.

Quali benefici concreti vi aspettate per il tessuto economico e sociale della zona?
Il campus di Roma sorgerà su un’ex area Acea, oggetto di un ampio intervento di riqualificazione urbana. Il progetto prevede il miglioramento della viabilità (inclusa Via delle Testuggini), la creazione di nuovi accessi e la realizzazione di un parcheggio pubblico, restituendo così alla città un’area dismessa senza consumo di nuovo suolo.
Nel breve e medio periodo, il progetto genererà un forte indotto – dalle opere civili ai servizi tecnici e logistici – creando nuova occupazione sia nella fase di costruzione sia a regime, per la gestione operativa del campus. Sul piano dell’attrattività, la presenza di un data center carrier-neutral e ad alta connettività renderà l’area un polo di interesse per operatori telco, provider cloud, aziende digitali e pubbliche amministrazioni. Un’infrastruttura di questo tipo può diventare un catalizzatore di nuovi investimenti e partnership locali.
Come si coniugano sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica nella vostra visione di data center del futuro?
ROM1 è progettato per essere alimentato interamente da fonti rinnovabili e per valorizzare il territorio senza impattare il suolo naturale. Allo stesso tempo, l’infrastruttura è ottimizzata per gestire workload ad alta densità, indispensabili per applicazioni di intelligenza artificiale, e per connettersi a un ampio ecosistema di operatori tramite PlatformDIGITAL®.
La nostra visione è chiara: performance e sostenibilità devono procedere insieme. Per questo adottiamo soluzioni architetturali e operative che massimizzano l’efficienza energetica, privilegiano energia da fonti rinnovabili e minimizzano l’impatto ambientale, garantendo al contempo affidabilità e capacità computazionale per progetti AI enterprise. ROM1 ha già ottenuto la certificazione Tier IV dell’Uptime Institute, il massimo livello di affidabilità e resilienza riconosciuto a livello internazionale per un data center.
Qual è la visione di Digital Realty per la creazione di un ecosistema digitale integrato nella regione?
Il campus di Roma è concepito come uno snodo strategico all’interno di una rete interconnessa di hub regionali – da Marsiglia a Creta e Atene – collegata ai principali cavi sottomarini del Mediterraneo. L’obiettivo è costruire un ecosistema digitale distribuito e resiliente, che consenta ai clienti di collocare workload, dati e servizi nei punti in cui ottengono il miglior equilibrio tra latenza, costi, sicurezza e compliance.
Grazie a PlatformDIGITAL®, è possibile orchestrare e interconnettere questi nodi, favorendo la collaborazione tra operatori, cloud provider e fornitori di servizi AI. In concreto, puntiamo a un’infrastruttura che semplifichi l’accesso ai mercati regionali e globali, riduca le barriere di connettività e abiliti nuovi casi d’uso digitali per imprese e pubbliche amministrazioni.
Quali saranno i prossimi passi di Digital Realty in Italia e come questo progetto contribuirà a rafforzare la competitività digitale del Paese a livello europeo e globale?
Il completamento di ROM1 è previsto entro il 2027. Nei prossimi mesi proseguiranno le attività di costruzione, l’allestimento delle prime capacità IT e l’integrazione con gli operatori e i cavi nazionali e internazionali. Il campus sarà sviluppato in più fasi fino a raggiungere una capacità complessiva di 35 MW.
Il campus di Roma contribuirà a potenziare la disponibilità di infrastrutture per AI e cloud privati e a sostenere i percorsi di digitalizzazione di imprese e pubblica amministrazione, rafforzando la competitività digitale del Paese in Europa e nel mondo.
L’ingresso di Digital Realty nel mercato italiano, come leader globale del settore, rappresenta anche un’opportunità per innalzare gli standard qualitativi e tecnologici dell’intero comparto nazionale.



































































