IL REPORT

Didattica digitale, ecco come cambia l’approccio di genitori e studenti

Secondo i dati dell’Osservatorio di MyEdu, sono sempre di più i genitori che affiancano i figli in attività online. L’inglese sorpassa la matematica tra le materie per le quali si cerca aiuto sul web

Pubblicato il 24 Lug 2018

Didattica digitale, ecco come cambia l’approccio di genitori e studenti

Social e fake news non fanno più paura. Solo un genitore su 10 si preoccupa per il tempo trascorso dai propri figli su Facebook e affini e appena l’8% teme la diffusione di informazioni inattendibili. Per mamme e papà il vero pericolo è rappresentato dalla possibilità di accedere a contenuti inadeguati (43%). L’incontro con “malintenzionati” terrorizza 4 genitori su 10.

È la fotografia scattata dall’Osservatorio MyEdu sulla didattica digitale. L’’indagine annuale condotta da Fme education coinvolge un campione di 9 mila genitori di studenti delle scuole dell’obbligo, ascoltati nel corso dell’anno scolastico, da settembre a giugno. La sicurezza in rete resta il tema più caldo, soprattutto di fronte a utenti minorenni. Non stupisce quindi che il 72% dei genitori accompagni i figli nella navigazione.

Nonostante le precauzioni, quasi la metà dei ragazzi in età scolare (47%) accede al web in autonomia per guardare video, cartoni animati e giocare online. La propensione a lasciare usare Internet ai propri figli senza supervisione è proporzionale all’età. Si passa dal 23% al primo anno della primaria all’84% al terzo anno della secondaria di primo grado.

Sempre più spesso sono proprio i genitori a scegliere il web per affiancare i figli in attività formative. Se la metà vi dedica solo tre giorni al mese, il 4% dichiara di svolgere attività didattiche online con i propri figli addirittura tutti i giorni, il 33% più volte alla settimana. Non solo calcoli e tabelline: papà e mamma chiedono aiuto alla tecnologia soprattutto per l’inglese. La lingua straniera sorpassa la matematica tra le materie che richiedono l’intervento del web. Ben 4 genitori su 10 ritengono che i propri figli abbiano bisogno di maggior supporto nello studio di questa disciplina, la matematica è seconda con il 29% delle richieste e l’italiano sale sul terzo gradino del podio con il 27%.

In fondo, gli adulti per primi sono ormai iperconnessi: il 75% dei genitori è always on. Resiste, però, ancora uno zoccolo duro che accede a Internet solo qualche giorno al mese: sono 5 su 100. Per star dietro ai ragazzi nello studio, la maggior parte sente il bisogno di un portale online con attività interattive e video lezioni (34%). C’è chi preferisce app didattiche (25%), chi un ambiente chiuso e protetto in cui navigare in sicurezza (21%), chi ancora un sistema per monitorare le attività svolte e i traguardi raggiunti (14%). Molto più bassi i voti per l’educatore di supporto, che guadagna solo il 6% delle preferenze.

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