Digital Markets Act: la clausola di interoperabilità, cuore pulsante della normativa europea, torna al centro del dibattito. Un nuovo studio scientifico condotto dalla Libera Università di Bolzano, in collaborazione con le Università di Udine e Padova, ne analizza gli impatti sistemici. Il paper, parte del progetto Prin-Pnrr sulla concorrenza digitale e la sicurezza informatica, evidenzia come l’obbligo imposto ai gatekeeper – Apple, Google, Meta – di aprire i propri ecosistemi digitali possa generare benefici per gli utenti finali, ma anche nuove vulnerabilità. Un equilibrio delicato, che potrebbe però stimolare investimenti più robusti nella cybersecurity.
l’analisi
Digital Markets Act, interoperabilità obbligata: vantaggi per gli utenti, sfide per la sicurezza
La clausola più contestata dalle Big Tech può generare vantaggi per utenti e imprese, secondo uno studio delle Università di Bolzano, Udine e Padova. Ma esiste un rovescio della medaglia

Continua a leggere questo articolo
Argomenti
Canali
Con o Senza – Galaxy AI per il business










