IL PROVVEDIMENTO

Dispositivi satellitari a bordo auto: multa da 3,5 milioni per Octo

La sanzione dell’Antitrust a seguito delle denunce di numerosi clienti e dell’associazione Aeci, pervenute dal 2019 e fino a settembre 2022, in merito alle richieste di pagamento della penale per la mancata restituzione dei device a distanza di anni dalla cessazione del contratto, senza alcun preavviso e senza aver mai ricevuto informazioni in merito. Per il Gruppo un “tesoretto” da oltre 4,1 milioni. L’Autorità: “Condotta commerciale aggressiva”

Pubblicato il 10 Gen 2023

auto

L’Antitrust italiano Agcm ha multato Octo Telematics per 3,5 milioni di euro per pratiche scorrette relative alla richiesta di pagamento della penale per la mancata restituzione dei device dopo anni dalla cessazione del contratto, senza alcun preavviso e senza aver mai ricevuto informazioni in merito, come si legge nel provvedimento pubblicato nel bollettino settimanale dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato (SCARICA QUI IL PROVVEDIMENTO). Il procedimento riguarda l’attività di Octo come fornitore di apparati e servizi satellitari in connessione con i contratti di assicurazione Rc Auto ed è partito dopo una serie di denunce, tra cui quelle dell’associazione Aeci.

L’Agcm ha concluso che la società ha posto in essere una pratica commerciale “consistente nell’adozione di condotte integranti ostacoli non contrattuali di vario genere alla restituzione dell’apparecchio satellitare da parte del consumatore, con l’effetto di subire da parte di quest’ultimo la richiesta di pagamento della penale per mancata restituzione”.

Il procedimento dell’Agcm nei confronti di Octo

Nel dettaglio il procedimento aperto dall’Agcm “concerne condotte poste in essere da Octo Telematics Italia S.r.l. e della capogruppo, Octo Group S.p.A. (di seguito insieme anche Octo o la società) nella loro attività di fornitura di apparati e servizi satellitari connessa a contratti di assicurazione Rc Auto consistenti: nel richiedere il pagamento della penale per mancata restituzione del dispositivo satellitare anche a distanza di anni dalla cessazione del contratto, senza alcun preavviso; nell’omissione di una adeguata ed effettiva informativa rivolta al consumatore in tutte le fasi del rapporto (precontrattuale e post-contrattuale in occasione della cessazione del contratto nonché dopo la messa in mora dei clienti) circa la sussistenza di una penale nonché circa le modalità e i tempi di restituzione del dispositivo satellitare; nell’assenza di verifiche da parte delle Società in merito alla effettiva ricezione da parte dei clienti delle condizioni contrattuali da consegnarsi da parte delle compagnie assicurative in sede di stipula della polizza RCauto; nell’assenza di adeguata informativa da parte del call center in merito alle modalità ed ai tempi di restituzione del dispositivo satellitare.

Di qui il provvedimento: “A Octo Group S.p.A. e Octo Telematics Italia S.r.l. in solido una sanzione amministrativa pecuniaria di 3.500.000 (tremilionicinquecentomila) euro”.

Le denunce dell’Aeci

Il procedimento è partito dopo una serie di segnalazioni, si legge ancora nel bollettino settimanale dell’Agcm: “Oltre alle numerose denunce pervenute a questa Autorità nel corso del procedimento, infatti, sono stati poi acquisiti numerosi reclami ricevuti dalla società da gennaio 2019 ad agosto 2022, qualificati dalla stessa Octo, nel relativo elenco, con la motivazione ‘contestazione penale’. Dai reclami emerge che numerosi clienti hanno ricevuto la richiesta di pagamento della penale per mancata restituzione dei dispositivi a distanza di anni dalla cessazione del contratto, senza alcun preavviso e senza aver mai ricevuto informazioni in merito alla necessità di restituire il dispositivo”.

“Sono, inoltre, pervenute numerose denunce da parte dell’Associazione europea consumatori indipendenti (Aeci) che, in nome e per conto di singoli consumatori destinatari delle suddette richieste di risarcimento, segnala la scorrettezza del comportamento della società. Anche secondo l’associazione, infatti, le condizioni generali di contratto non sarebbero state consegnate ai clienti e non risulterebbero neppure reperibili sul sito internet della società. La penale verrebbe inoltre applicata senza alcun preavviso”.

Il “tesoretto” da 4,1 milioni di euro

Dalla documentazione acquisita emerge dall’Agcm emerge, prosegue il bollettino dell’autorità, “che il valore delle penali pagate dai clienti finali, da gennaio 2019 a novembre 2021, è pari a circa 4,157 milioni di euro. Nonostante la sussistenza dei suddetti reclami, che lamentano la mancata consapevolezza sull’obbligo di restituzione dell’apparato, e delle segnalazioni ricevute da Octo dalle stesse compagnie assicurative, la società non risulta aver adottato, prima dell’avvio del presente procedimento, alcuna misura atta a contenere il fenomeno. Le risultanze istruttorie dimostrano, pertanto, diversamente da quanto argomentato da Octo nei propri scritti difensivi che, a fronte della piena consapevolezza in merito alla sussistenza delle criticità evidenziate, la società non ha implementato una procedura sistematica di controllo atta a verificare l’effettiva consegna ai clienti da parte delle compagnie assicurative delle condizioni contrattuali né ha adottato specifiche misure informative finalizzate a contenere il fenomeno del recupero delle penali”.

Le conclusioni: “Pratica commerciale aggressiva”

In conclusione, per l’Agcm, “le condotte descritte appaiono idonee ad integrare una pratica commerciale aggressiva, in violazione degli artt. 20 comma 2, 24 e 25, lett. d), del Codice del consumo, in quanto consistente nel frapporre ostacoli non contrattuali di vario genere alla restituzione dell’apparecchio satellitare da parte del consumatore, con l’effetto di subire da parte di quest’ultimo la richiesta di pagamento della penale per mancata restituzione. Le condotte descritte, difatti, risultano idonee a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento del consumatore medio in relazione a tale fase del rapporto contrattuale, inducendolo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso”.

Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta l’Agcm riferisce che la pratica commerciale “è stata posta in essere almeno dal 1° gennaio 2019 e risulta ancora in corso come emerge da una segnalazione pervenuta in data 22 settembre 2022”.

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