LA STRATEGIA

Exprivia, un piano industriale per crescere all’estero

Fra gli obiettivi 2015-2020 c’è la crescita dei ricavi del 16% all’anno e una maggiore internazionalizzazione. Il Presidente e Ad Favuzzi: “App e robotica agiranno da veri e propri moltiplicatori”

Pubblicato il 18 Nov 2015

Exprivia, un piano industriale per crescere all’estero

Diventare uno dei primi cinque operatori italiani nel settore informatico, essere in grado di internazionalizzare la propria offerta e continuare a investire guardando soprattutto all’estero. Questi gli obiettivi che per i prossimi cinque anni si è prefissata Exprivia, società specializzata nella progettazione e nello sviluppo di tecnologie software e nell’erogazione di servizi It. L’azienda pugliese, che ha chiuso il 2014 con un fatturato di 147 milioni di euro, ha presentato a Milano il suo piano industriale 2015-2020 mettendo sul tavolo, assieme a numeri e previsioni anche molte ambizioni. Le linee di sviluppo prevedono che i ricavi raggiungano i 360 milioni nel 2020. A questo si aggiunge un obiettivo di crescita dell’Ebitda fino a 44 milioni di euro entro cinque anni, pari al 12,3% del valore della produzione, tre volte più del 2014. L’investimento previsto per la realizzazione del programma di acquisizioni ipotizzato, invece, è stimato in circa 35 milioni e finanziato utilizzando la propria “debt capacity”.

L’azienda, nata nel 1983, dal 2000 è quotata nel segmento Star di Borsa Italiana. Oggi conta circa 1.800 dipendenti e sedi in Europa, America del Nord, America Latina e Cina e opera in diversi ambiti che spaziano dalle Tlc fino al settore finanziario e quello della salute e ha archiviato il precedente piano industriale (2010-2014) con numerosi investimenti per un totale di quasi 10 milioni di euro. L’ultima operazione, in ordine di tempo, è la recente sottoscrizione di un contratto preliminare per l’acquisizione del controllo di ACS, azienda che opera nel campo dei sistemi e delle applicazioni software per il settore spaziale, di cui Exprivia, possedeva già una partecipazione pari al 16,2% e che ora salirà fino al 70,50%. “Siamo una società di servizi dove anche le persone giocano un ruolo chiave”, ha precisato Dante Altomare, vice presidente della divisione Public Market di Exprivia che oggi fra i suoi clienti conta realtà come Enel, Eni-Saipem, Regione Puglia ma anche Poste italiane, Finmeccanica e Intesa Sanpaolo.

Ora, come spiegano i vertici dell’azienda, il nuovo piano industriale vuole procedere per fasi: “Abbiamo ipotizzato tre assi temporali con obiettivi strategici. Da qui al 2016 vogliamo portare a termine il riassetto societario e generare cassa, nel biennio successivo vogliamo concentrarci di più sulla crescita rafforzando il nostro posizionamento internazionale, e fra il 2019 e il 2020 vogliamo essere pronti per giocare finalmente un ruolo di leadership sul mercato”, ha spiegato Gianni Sebastiano, Cfo di Exprivia. “Uno dei settori su cui ci aspettiamo di crescere maggiormente è quello delle banche e della finanza, ma anche il comparto dell’healthcare permetterà importanti sviluppi di business”, ha precisato Domenico Favuzzi, presidente e amministratore delegato dell’azienda.

Nella continua attenzione al mercato con l’obiettivo di consolidare la propria presenza all’estero, Exprivia nei prossimi anni punta soprattutto a espandersi in America Latina e in Europa centrale. “Anche per seguire le priorità dei nostri clienti”, ha sottolineato Favuzzi spiegando anche come l’azienda continuerà a cambiare adattandosi ai nuovi paradigmi dell’industria, dei servizi e del mercato nel suo complesso. “’Oltre all’automazione dei processi assisteremo sempre più anche all’automazione progressiva dei servizi professionali e la loro radicale virtualizzazione: applicazioni sempre piu’ intelligenti, informatica specializzata e robotica spinta agiranno da veri e propri moltiplicatori di mercato”, ha aggiunto Favuzzi. Una “rivoluzione silenziosa” ma pervasiva che riguarderà tutti i settori: dalla aziende private fino alla Pa e all’industria in genere. Tutto declinato secondo i nuovi strumenti di cui le aziende non possono più fare a meno: Internet of things, big data e analytics, cloud e sistemi Crm su cui Exprivia da qui al 2020 vuole farsi trovare più che preparata.

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