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FTTH, la spina dorsale del futuro digitale dell’Italia



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La capillarità e le performance della rete FTTH di Open Fiber sono la chiave per la trasformazione digitale: AI distribuita, edge computing e latenza quasi zero, ovunque.In questo scenario, la fibra abilita nuovi servizi avanzati per imprese, PA e cittadini, accompagnando il Paese verso connessioni più efficienti, sostenibili e inclusive.

Pubblicato il 1 dic 2025

Nicola Grassi

Direttore Technology di Open Fiber



nicola grassi
FTTH spina dorsale futuro digitale Italia

Il settore delle telecomunicazioni sta vivendo una profonda metamorfosi, guidata dalla necessità di sbloccare nuove fonti di ricavo e valorizzare l’esplosione esponenziale dei dati.

In questo contesto, la piena adozione della rete FTTH (fibra fino a casa) è fondamentale per abilitare la prossima rivoluzione digitale: AI distribuita, edge computing e cloud diffuso. Oggi il modello è ancora fortemente centralizzato, dominato dagli hyperscaler. Ma il futuro è decentralizzato e pervasivo: quando l’AI passerà dalla fase di training all’inferenza massiva, la prossimità ai dati diventerà imprescindibile.

Dal semplice accesso al modello Network-as-a-Service

Open Fiber è in prima linea nella trasformazione digitale italiana grazie all’estesa rete FTTH che ha realizzato e alla sua evoluzione nell’ottica non più di semplice infrastruttura ma di Network-as-a-Service (NaaS): la rete diventa una piattaforma elastica, capace di adattarsi in tempo reale alle esigenze di operatori e partner.
Non condividiamo solo capacità, ma intelligenza di rete. Flessibilità, velocità e sostenibilità sono le parole chiave.

Dimensione e capillarità dell’infrastruttura

Una capillare rete FTTH è alla base di questa trasformazione. Open Fiber ha già messo in vendibilità 15,4 milioni di unità immobiliari in FTTH, confermandosi il principale operatore italiano e uno dei più rilevanti a livello europeo. Parliamo di una rete che corre lungo tutto il Paese con 160 mila chilometri di infrastruttura e 34 milioni di chilometri di fibra ottica posati.
Si pensi che con tutta questa fibra posata si potrebbe fare circa 850 volte il giro della Terra.

Oltre alle 240 città di medie e grandi dimensioni già raggiunte, il progetto interessa oltre 6.000 piccoli comuni in tutte e 20 le Regioni italiane. Numeri che danno l’idea concreta di quanto il Paese stia colmando il divario digitale, superando le storiche differenze tra aree centrali e periferiche. Dietro l’impatto tecnologico di questi numeri c’è anche un impatto sociale reale: distanze tra centro e periferia che si accorciano, possibilità di sviluppo per il tessuto economico locale, miglioramento dei servizi pubblici e della qualità della vita delle persone, che possono scegliere di restare a vivere nei loro luoghi d’origine, anche se remoti, godendo delle stesse opportunità delle grandi città.

Edge Data Center e architettura distribuita

Tornando a inquadrare lo scenario più ampio, è evidente quanto – in un futuro sempre più decentralizzato dove la prossimità fisica ai dati sarà vitale per l’inferenza massiva di AI – siano fondamentali i nostri Edge Data Center, micro-infrastrutture distribuite, che stiamo diffondendo a completamento dell’architettura NaaS.

Verso la Rete Cognitiva e lo switch off del rame

L’obiettivo finale è una Rete Cognitiva in grado di supportare use case con latenza quasi zero, come lo smart manufacturing e la telemedicina. Un obiettivo che si può realizzare solo entrando completamente nell’era della fibra, grazie al graduale switch off delle obsolete reti in rame.

La copertura in fibra ottica del nostro Paese sta finalmente raggiungendo la media europea (Italia al 65%, media Ue al 69%, dal Report Idate 2025 per FTTH Council Europe) dal 22% del 2017. Ora, questa grande autostrada digitale va popolata incentivando le attivazioni, poiché il take up nel nostro Paese rimane ancora troppo basso (Italia al 27,5%, a fronte di una media UE del 54,5%).

Più l’infrastruttura sarà “abitata”, più sarà possibile sfruttarne le enormi potenzialità e realizzare davvero la trasformazione digitale del Paese.

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