LA TRIMESTRALE

Hpe, conti al ribasso: scatta il piano riduzione costi

Il secondo quarter fiscale chiude con ricavi a -16%. E anche gli utili sono col segno meno. Il rialzo delle performance delle attività “Big data” non basta a compensare il danno provocato dall’emergenza Coronavirus. L’azienda annuncia tagli fino al 2022

Pubblicato il 22 Mag 2020

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Hpe vara un nuovo piano di riduzione dei costi dopo aver registrato nel secondo trimestre fiscale, chiuso il 30 aprile, performance caratterizzate dal segno meno: risultati dovuti al fatto che l’azienda è stata fortemente colpita dal blocco economico globale conseguente al lockdown attuato da vari governi, a partire da febbraio, per contenere la pandemia da Covid-19.

I ricavi netti del trimestre hanno raggiunto i 6,0 miliardi di dollari, in calo del 16% rispetto all’anno precedente e del 15% se adeguato per gli effetti valutari. Hpe ha affermato che il declino è stato trainato principalmente dai vincoli della catena di approvvigionamento e dai ritardi nell’accettazione da parte dei clienti, con conseguenti livelli significativamente più elevati di arretrato, in particolare in ambito di elaborazione, Hpc, Mcs e archiviazione. I margini del trimestre hanno fatto registrare una perdita di 0,64 dollari da un guadagno di 0,30 ad azione, incluso un impatto negativo una tantum di 0,67 dollari per una svalutazione non monetaria dell’avviamento legacy. L’Eps rettificato è quasi dimezzato, a 0,22 dollari da 0,42 dollari.

Le performance segmento per segmento

Entrando nello specifico dei segmenti, le entrate di Intelligent Edge sono scese del 2% a 665 milioni di dollari, ma in Nord America c’è stata una crescita del 12%. Hpe ha affermato che ha guadagnato quote di mercato sia nel settore dei campus che nei mercati Wlan, aumentando i margini di profitto. Rispetto all’ambito Computing, i ricavi sono scesi del 19% a 2,6 miliardi di dollari a tassi di cambio costanti, con un margine di profitto operativo in calo del 4,7% dal 9,3%. La depressione deriva principalmente da carenze di componenti e interruzioni della catena di approvvigionamento dovute al coronavirus. Sul piano dello Storage, i ricavi sono scesi del 16% a 1,1 miliardi di dollari. Un risultato dovuto anche qui alla carenza di componenti e interruzioni della catena di approvvigionamento causate dalla pandemia. I Big Data sono riusciti a mostrare uno slancio positivo, con ricavi che sono saliti del 61% adeguati agli effetti valutari. Anche le entrate dei Nimble services sono aumentate del 20% grazie alla vendita di servizi a valore aggiunto e ad alto margine.

Il nuovo piano di riduzione dei costi

Sono queste, fondamentalmente, le ragioni per cui il gruppo ha avviato un nuovo piano per ridurre i costi e dare priorità agli investimenti e alle risorse. Nell’ambito del piano triennale di ottimizzazione dei costi e definizione delle priorità, che durerà fino all’anno fiscale 2022, Hpe mira a generare risparmi lordi di almeno un miliardo di dollari, con risparmi netti annualizzati di almeno 800 milioni di dollari. L’azienda prevede inoltre pagamenti in contanti di fondi per 1-1,3 miliardi di dollari. Per far fronte all’impatto della pandemia a breve termine, gli stipendi base di alcuni dirigenti, vale a dire l’amministratore delegato e tutti gli Evp, saranno ridotti del 25%. Lo stipendio base di tutti gli Svp sarà ridotto del 20%. Inoltre, la società ridurrà del 25% il budget annuale di 100 mila dollari a cui ogni responsabile di divisione ha diritto, dall’1 luglio al resto dell’anno fiscale. Infine, Hpe ha ritirato tutte le linee guida per l’intero anno che aveva, e per il momento non fornirà alcuna previsione.

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