L’infrastruttura AI si prepara a vivere una fase di crescita senza precedenti. Secondo il nuovo Worldwide Quarterly Artificial Intelligence Infrastructure Tracker di Idc, il mercato globale delle infrastrutture per l’intelligenza artificiale è destinato a raggiungere 758 miliardi di dollari entro il 2029, con un tasso annuo composto di crescita (Cagr) del 42% per i server accelerati. Solo nel secondo trimestre del 2025 la spesa per hardware di calcolo e storage destinati all’AI ha toccato 82 miliardi di dollari, in aumento del 166% rispetto all’anno precedente.
Un’espansione che conferma l’AI come motore trainante della trasformazione digitale e come priorità d’investimento per hyperscaler, cloud provider e imprese tecnologiche a livello globale.
Indice degli argomenti
L’infrastruttura AI come nuovo pilastro dell’economia digitale
La crescita del comparto non è episodica ma strutturale. Idc rileva come l’infrastruttura AI stia diventando il fulcro dell’economia digitale, sostenendo applicazioni sempre più complesse in ambiti che spaziano dal cloud computing alla ricerca scientifica. Gli hyperscaler e i grandi provider di servizi digitali rappresentano oggi l’86,7% della spesa totale per infrastrutture AI, segno che la capacità di calcolo è ormai concentrata nelle mani dei grandi attori globali.
Le infrastrutture cloud e condivise costituiscono l’84,1% degli investimenti complessivi, dimostrando che la scalabilità resta il paradigma dominante per sostenere i carichi di lavoro legati all’intelligenza artificiale.
Il dominio dei server accelerati
Al centro della corsa globale all’AI ci sono i server accelerati, dotati di Gpu e altri acceleratori hardware specifici per i carichi di lavoro di machine learning e deep learning. Nel secondo trimestre 2025 i server rappresentano il 98% della spesa AI-centrica, con un incremento del 173% rispetto al 2024.
In particolare, i server con acceleratori integrati hanno registrato una crescita del 207%, raggiungendo il 91,8% del totale delle spese per server AI. Idc prevede che entro il 2029 questa quota salirà al 95% del mercato, confermando il ruolo centrale di Gpu e processori dedicati come leva strategica per la competitività delle piattaforme AI.
L’analisi di Idc evidenzia inoltre una revisione al rialzo delle stime precedenti: la domanda di server dotati di acceleratori negli Stati Uniti rimarrà sostenuta fino al 2026, smentendo le previsioni di rallentamento. “Esiste una concreta possibilità che nuovi investimenti legati all’AI vengano annunciati nei prossimi anni, prolungando la fase di implementazione massiva dei server accelerati ben oltre il 2026”, spiega Lidice Fernandez, Group Vice President, Worldwide Enterprise Infrastructure Trackers di Idc.
Cloud e hyperscaler guidano l’adozione globale
La spinta maggiore arriva dai cloud service provider e dai grandi operatori digitali che vedono nell’AI una componente imprescindibile dei propri modelli di business. Le infrastrutture cloud sono infatti la piattaforma naturale per la gestione dei carichi di lavoro AI, sia in fase di addestramento che di inferenza dei modelli.
La tendenza riflette una transizione strutturale verso architetture distribuite e modulari, in grado di adattarsi rapidamente alle esigenze di elaborazione e di storage dettate dai nuovi algoritmi generativi. Idc sottolinea che la domanda di risorse cloud crescerà ulteriormente con l’avvio di progetti di ricerca e formazione basati sull’AI, che andranno a integrare le strategie industriali dei grandi provider entro il periodo di previsione.
Lo storage cresce con i dataset dell’intelligenza artificiale
Anche lo storage per l’infrastruttura AI registra un’espansione significativa, sostenuta dall’esigenza di gestire enormi moli di dati per l’addestramento dei modelli. Nel secondo trimestre del 2025, la spesa per soluzioni di archiviazione dedicate all’AI è cresciuta del 20,5% su base annua, con il 48% degli investimenti provenienti da implementazioni cloud.
Lo storage si conferma così un elemento essenziale dell’ecosistema AI, chiamato a garantire velocità, sicurezza e scalabilità nell’accesso ai dati, ma anche capacità di mantenere repository stabili per checkpoint, inferenze e dataset in continua evoluzione.
Stati Uniti in testa, ma la Cina accelera
Dal punto di vista geografico, gli Stati Uniti guidano la corsa all’infrastruttura AI con una quota del 76% della spesa globale nel secondo trimestre 2025. Seguono Cina (11,6%), Asia-Pacifico esclusa la Cina (6,9%) ed Emea (4,7%). Tuttavia, la crescita più rapida nei prossimi anni sarà proprio quella della Cina, con un Cagr del 41,5%, seguita dagli Usa (40,5%), dall’Emea (17,3%) e dalla regione Apj (14,3%).
Questo riequilibrio riflette il ruolo crescente degli investimenti pubblici e privati cinesi nel campo dei semiconduttori e dell’hardware AI, nonché le strategie governative per ridurre la dipendenza tecnologica dalle piattaforme occidentali.
L’infrastruttura AI come leva strategica globale
L’espansione del mercato dell’infrastruttura AI non è soltanto una questione di numeri, ma rappresenta un cambio di paradigma tecnologico. L’adozione su larga scala di server accelerati e soluzioni di storage ottimizzate sta definendo nuovi standard di performance e sostenibilità per il settore IT.
Per le aziende, investire in infrastrutture AI significa non solo abilitare l’automazione e l’analisi predittiva, ma anche garantire vantaggi competitivi strutturali nei processi produttivi, nella gestione dei dati e nell’erogazione dei servizi digitali.
Secondo Idc, questa traiettoria evolutiva continuerà ben oltre il 2029, con una domanda crescente di risorse di calcolo e archiviazione capaci di sostenere la prossima generazione di modelli AI generativi e multimodali.
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