LA RICERCA

Innovazione, crescono gli investimenti ma non c’è ancora la “big idea”

I dati dello studio Capgemini: Nel 2019 sono stati investiti a livello mondiale quasi 300 miliardi di dollari in operazioni di venture capital, per 3,3 milioni di brevetti. Ma soltanto una minima parte di questi riesce a essere portata su ampia scala

Pubblicato il 25 Set 2020

Antonio Dini

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Secondo il rapporto di Capgemini “Scaling Innovation – What’s the Big Idea?” la maggior parte delle innovazioni non riesce a essere portata su ampia scala. Lo studio afferma che c’è un generale slancio delle aziende verso l’innovazione: nel 2019 sono stati investiti quasi 300 miliardi di dollari in circa 32mila operazioni di venture capital a livello mondiale. Gli innovatori di tutto il mondo hanno depositato 3,3 milioni di domande di brevetti nel 2018, un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.

La pandemia ha stimolato la necessità di innovare e rinnovarsi, con il 68% dei dirigenti che dichiara di aver accelerato le iniziative di trasformazione. Nonostante ciò, la capacità di portare le innovazioni su scala resta ancora bassa.

Il problema di fondo è che le aziende considerano la scalabilità dell’innovazione e lo sviluppo come una cosa sola, mentre invece devono essere considerate come entità separate. Invece, considerando l’innovazione su larga scala come una disciplina a sé stante, le organizzazioni possono coinvolgere team o singoli individui più focalizzati su sostenibilità e fattibilità dell’innovazione fin dall’inizio della fase di ideazione.

Inoltre, una soluzione secondo Capgemini è quella di far leva sul cambiamento provocato dal coronavirus. La pandemia ha accelerato l’innovazione in numerosi settori, costringendo le aziende a rivedere il proprio approccio all’innovazione su larga scala. Capgemini ha scoperto che le organizzazioni hanno fatto passi significativi per snellire la burocrazia e i processi, ristrutturare la forza lavoro e responsabilizzare i manager della prima linea. Di conseguenza, alcune aziende sono state in grado di accelerare le iniziative degli ultimi due anni riguardanti la scalabilità delle innovazioni.

Le aziende dovrebbero ora sfruttare questo slancio per capire come superare alcune delle tradizionali sfide di governance che ostacolano la scalabilità, ad esempio permettendo ai migliori talenti di concentrarsi sui problemi o superando gli ostacoli burocratici e i silos organizzativi.

Infine, secondo la ricerca di Capgemini, non tutte le idee possono essere portate su larga scala nel lungo periodo. Questo si capisce però solo se l’azienda è in grado di affrontare in modo maturo l’idea di crescita. Tra le componenti chiave di una cultura dell’innovazione che supporta la scalabilità della stessa ci sono la promozione di una cultura “dell’apprendimento” che accetta il fallimento e la volontà di interrompere alcune iniziative, anche se in una fase iniziale sono state portate su scala con successo.

La cultura organizzativa è l’ostacolo più difficile da superare per portare su scala le innovazioni e la capacità di eliminare le barriere e di affrontare i problemi deve essere promossa dai primi riporti dell’ad a tutti i livelli dell’organizzazione. Infatti, le organizzazioni che sono riuscite a portare su scala l’innovazione con successo sono quelle disponibili a interrompere i test e le innovazioni per far spazio alla scalabilità e alla possibilità di introdurre delle novità.

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