Jabil chiude la sede di Cassina de’ Pecchi

La Fiom-Cgil: “Chiediamo un intervento urgente al ministro per lo Sviluppo economico”

Pubblicato il 12 Dic 2011

Jabil chiude lo stabilimento di Cassina de' Pecchi. Lo annuncia
la Fiom-Cgil in una nota. “A dimostrazione del fatto che non ha
mai davvero ascoltato le ragioni dei lavoratori – sottolinea Sergio
Bellavita, segretario nazionale della Fiom-Cgil responsabile per il
settore Ict – il management di Jabil ha annunciato la chiusura
dello stabilimento di Cassina de' Pecchi (Milano) a partire
dalla giornata di oggi, lunedì 12 dicembre, e cioè prima della
scadenza del termine della procedura di messa in mobilità dei suoi
325 dipendenti".

"Per cogliere il senso dell'iniziativa padronale, si tenga
anche presente che, in questo modo, l'Azienda ha comunicato ai
suoi dipendenti la chiusura dello stabilimento stesso prima
dell'incontro tra Azienda e sindacati convocato dalla Regione
Lombardia per la giornata di martedì 13 dicembre”.

“Di fronte a questa inconsulta mossa dell'Azienda, i
lavoratori e le lavoratrici hanno deciso di entrare comunque nello
stabilimento per proseguire la mobilitazione contro la scellerata
decisione di chiudere lo stabilimento stesso e di licenziare i suoi
dipendenti. Per parte sua, la Fiom continuerà a sostenere tutte le
iniziative per salvare il patrimonio produttivo e occupazionale
costituito dallo stabilimento di Cassina de' Pecchi.”

“Sino ad oggi la politica, sia quella urlata e scomposta che
quella tecnica e sobria, non è stata in grado di mettere in campo
nessuna strategia alternativa ai licenziamenti e alla dismissione
delle produzioni. Al nuovo Ministro dello Sviluppo Economico,
chiediamo con forza un intervento urgente allo scopo di costruire
una soluzione alternativa che dia continuità produttiva e
occupazionale.”

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