L’ANALISI

La GenAI una “tassa” per le software company. Non tornano i conti sui ricavi



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Secondo Gartner i guadagni derivanti dalla vendita dei componenti aggiuntivi o dei token vanno al partner fornitore del modello di AI. “L’intelligenza artificiale generativa non è a beneficio di tutti”. Presentate le stime sulla spesa IT 2024 che dovrebbe attestarsi a 5,2 trilioni di dollari, un aumento del 7,5% rispetto al 2023 ma una diminuzione rispetto all’8% previsto tre mesi fa

Pubblicato il 18 lug 2024



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“L’intelligenza artificiale generativa (GenAI) si sta facendo sentire in tutti i segmenti e sottosegmenti tecnologici, ma non a vantaggio di tutti. Alcuni aumenti della spesa software sono attribuibili alla GenAI, ma per un’azienda di software la GenAI assomiglia più a una tassa. I guadagni derivanti dalla vendita di add-on o token GenAI tornano al loro partner fornitore di modelli di AI”.

Lo afferma John-David Lovelock, VP Distinguished Analyst di Gartner, le cui ultime previsioni indicano che la spesa IT mondiale dovrebbe raggiungere i 5,26 trilioni di dollari nel 2024, con un aumento del 7,5% rispetto al 2023. Si tratta di un calo rispetto alla crescita prevista dell’8% del trimestre precedente, ma di un aumento della spesa complessiva prevista di 5,06 trilioni di dollari.

Boom di spesa per i sistemi dei data center con GenAI

Gartner prevede che la spesa per i sistemi di data center aumenterà del 24% nel 2024, rispetto alla crescita prevista del 10% del trimestre precedente. Ciò è dovuto in gran parte alla maggiore pianificazione per la GenAI. “Le esigenze di potenza di calcolo di GenAI si fanno sentire in tutto il data center e la spesa in quel segmento riflette questa domanda vorace”, ha affermato Lovelock.

Spesa per i servizi IT in crescita del 7,1%

Si prevede che la spesa per i servizi IT crescerà del 7,1% nel 2024, in calo rispetto al 9,7% dell’ultima previsione, in parte a causa del rallentamento della spesa nei sottosegmenti che includono servizi di consulenza e servizi di processi aziendali.

“La stanchezza per il cambiamento dei CIO che abbiamo riscontrato all’inizio dell’anno si è ora attenuata e i contratti arretrati che risalgono al terzo trimestre del 2023 sono in fase di smaltimento. Ci aspettiamo di assistere a una maggiore corsa verso la fine dell’anno per compensare l’inizio lento”, conclude Lovelock.

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