CONCORRENZA

Non solo Google, la Ue pronta ad indagare anche su Amazon & Co.

Dopo la messa in stato d’accusa formale di BigG, la Commissione europea amplia le indagini per valutare come le piattaforme online usano i dati dei consumatori

Pubblicato il 30 Apr 2015

Non solo Google, la Ue pronta ad indagare anche su Amazon & Co.

L’Unione Europea lancerà un’indagine su come le piattaforme online usano i dati dei consumatori e presentano i risultati delle ricerche. Lo riporta il Financial Times, sottolineando che l’indagine mostra come le autorità europee vogliano ampliare la loro battaglia contro i giganti hi-tech americani, quali Amazon, dopo il caso Google.

L’indagine rientra nell’ambito di una proposta per regole più stringenti su internet. In una bozza di piano riportata dal Financial Times si prevede un ”singolo mercato digitale” che comprenda tutto dall’online shopping alle norme per le telecomunicazioni. L’indagine sarà lanciata ”prima della fine del 2015”.

L’Antitrust Ue ha aperto lo scorso 15 aprile due procedure formali su Google, inviando all’azienda uno “Statement of objection” con l’accusa di “abuso di posizione dominante nel mercato della ricerca su internet” e separatamente ha aperto un’indagine formale sul sistema Android. Google dovrà rimediare ai dubbi Ue, o rischia una maxi-multa. Il tempo per le risposte è dieci settimane.

Questa mossa rappresenta il più duro attacco contro un colosso hi-tech americano dall`inchiesta contro Microsoft nel decennio scorso. Le authority europee potrebbero imporre una multa da oltre sei miliardi di dollari e ingiunzioni contro l’azienda. Il commissario alla Concorrenza, Margrethe Vestager ha preso la decisione dopo essersi consultata con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.

La Commissione Ue accusa Google di aver “sistematicamente favorito” i suoi prodotti nelle pagine di ricerca generali. In particolare sotto accusa è il servizio “Google shopping”, che secondo la Commissione viene messo in una posizione più evidente rispetto agli altri concorrenti che propongono prodotti da acquistare. Per Bruxelles questo “viola le norme Antitrust Ue perché soffoca la concorrenza e danneggia i consumatori”, e i rimedi presentati finora sono giudicati “insufficienti”. L’invio dello “Statement of Objections” però “non pregiudica l’esito dell’inchiesta”, precisa la Commissione.

L’altra indagine formale si concentra sulla “condotta” di Google nel suo sistema operativo Android, e “cercherà di verificare se l’azienda ha stretto accordi anticoncorrenziali o abusato della sua posizione dominante nel campo dei sistemi operativi, applicazioni e servizi per smartphone”. “Gli smartphone, tablet e simili giocano un ruolo crescente nella vita delle persone e voglio essere sicura che il mercato in questa area possa fiorire senza limitazioni anticoncorrenziali imposte da qualche azienda”, ha spiegato Vestager.

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