Oracle avrebbe firmato con OpenAI un accordo del valore di 300 miliardi di dollari per la fornitura di potenza di calcolo ad alte prestazioni nell’arco di cinque anni. La società specializzata in intelligenza artificiale dovrebbe avere accesso alle nuove risorse computazionali a partire dal 2027. Il condizionale è per ora d’obbligo visto che il deal con Oracle, che rappresenterebbe uno dei più grandi contratti cloud mai firmati, non è ancora stato commentato da nessuna delle due parti
L’indiscrezione è apparsa sul Wall Street Journal, che ha svelato il peso di OpenAI rispetto all’annuncio, da parte di Oracle, della chiusura, durante l’ultimo trimestre, di diversi contratti con numerosi clienti per un valore complessivo di 317 miliardi. La notizia ha fatto impennare le azioni del gruppo dopo la chiusura dei mercati: ieri sera il prezzo delle azioni Oracle è salito di oltre il 40%.
Secondo il New York Times, l’accordo prevede più nello specifico la realizzazione di infrastrutture informatiche che saranno utilizzate per sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale e fornirle ad aziende e consumatori.
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La collaborazione avviata nell’ambito del progetto Stargate
OpenAI aveva già dichiarato di aver raggiunto un accordo con Oracle per costruire enormi data center di intelligenza artificiale negli Stati Uniti nell’ambito di quello che viene chiamato “Project Stargate”. Tuttavia, la startup specializzata in AI non aveva rivelato ulteriori dettagli.
Il progetto Stargate fa parte di un più ampio piano volto a costruire data center di intelligenza artificiale in tutto il mondo. OpenAI, Amazon, Google, Meta e Microsoft prevedono di investire complessivamente oltre 300 miliardi di dollari in giganteschi data center entro la fine di quest’anno.
A gennaio, OpenAI, Oracle e il conglomerato giapponese SoftBank si sono uniti al presidente Trump nell’annunciare che avrebbero creato almeno 100 miliardi di dollari in infrastrutture informatiche negli Stati Uniti come parte del progetto. Le società hanno anche dichiarato di voler espandere l’iniziativa fino a 500 miliardi di dollari nei prossimi anni. Dopo aver firmato l’accordo con Oracle, OpenAI si è assicurata impegni per oltre la metà di tale obiettivo.
La costruzione dei data center ad Abilene, in Texas, è già in corso e le aziende prevedono di costruirne altri anche in altre località.
Una rete di partner per aumentare la potenza calcolo
Ci sono anche altri precedenti di collaborazione tra Oracle e OpenAI, che ha iniziato a utilizzare la tecnologia dell’azienda fondata da Larry Ellison (che proprio in questi giorni ha scalzato Elon Musk dal podio dell’uomo più ricco del pianeta) nell’estate del 2024. Con questa mossa, a gennaio, il colosso dell’intelligenza artificiale ha abbandonato l’uso esclusivo di Microsoft Azure come fornitore di servizi cloud.
OpenAI ha chiaramente bisogno di tutta la potenza di calcolo possibile. Secondo Reuters, la società avrebbe firmato un accordo cloud con Google questa primavera, nonostante le due aziende siano in competizione tra loro per la supremazia nell’intelligenza artificiale.
OpenAI prevede inoltre di costruire un enorme complesso informatico negli Emirati Arabi Uniti, a seguito di un accordo tra l’amministrazione Trump e la nazione del Golfo Persico. Questa struttura fa parte di una joint venture con Oracle, SoftBank, la società di intelligenza artificiale degli Emirati G42 e altri attori. G42, in particolare, contribuirà anche finanziariamente alla costruzione dei data center di OpenAI negli Stati Uniti. Per ogni dollaro che G42 e i suoi partner investiranno negli Emirati, sarà previsto un importo equivalente nelle strutture statunitensi. Le dimensioni del data center previsto in Medio Oriente suggeriscono che G42 investirà decine di miliardi di dollari in ciascun Paese.