IL PIANO

Renzi spinge sulle Ngn, Cdp centrale nelle strategie del governo

Le soluzioni per sbloccare l’impasse fibra sono due: tenere Metroweb separata da Telecom e presidiata dalla Cassa in modo da preservare l’asset di maggior valore; oppure far entrare l’ente guidato da Bassanini nell’azionariato di TI per disincentivare qualsiasi tentativo di scalata

Pubblicato il 19 Gen 2015

Renzi spinge sulle Ngn, Cdp centrale nelle strategie del governo

L’Italia ha bisogno di una rete a banda ultralarga per far crescere l’economia ma il premier Matteo Renzi ha diversi nodi da sciogliere tra i quali il ruolo rivestito da Telecom Italia. Affari & Finanza di Repubblica scrive che occorre trovare una strada concreta per mettere insieme un piano pubblico-privato sulle tlc. La strada più percorribile al momento è quella individuata da Andrea Guerra – ex di Luxottica, chiamato da Renzi per seguire le vicende industriali più delicate, tra le quali anche le infrastrutture delle tlc – che permette a Telecom Italia di entrare in Metroweb a fianco di F2i e Cdp ma di mettere a punto, con l’ausilio di Antitrust e Agcom, una governance che preveda maggioranze qualificate per le decisioni più importanti e una parità di accesso alla rete per tutti gli operatori, Telecom inclusa. La soluzione dovrebbe tutelare sufficientemente anche Vodafone, Wind e Fastweb. Ma la discussione si è spostata sul peso azionario che Telecom dovrebbe avere nella partita. C’è una diffidenza da parte del mondo politico e dei partecipanti al tavolo Metroweb verso Telecom e riguardo la realizzazione di degli investimenti. Dunque non avere un socio di maggioranza assoluta darebbe più potere a Cdp e F2I nell’imporre a Telecom il rispetto di una tabella di marcia.

Per superare l’impasse, secondo alcune indiscrezioni, nei prossimi giorni i vertici di Telecom potrebbero produrre ai futuri soci un ulteriore passo: patti parasociali che prevedano un cronoprogramma di investimenti città per città che possa essere cambiato solo con maggioranze superqualificate o accordi tra le parti. In cambio chiederebbe di avere il 51% di Metroweb fin da subito.

Le soluzioni a disposizione di Renzi sono 2: o tenere Metroweb ben separata da Telecom e presidiata da Cdp in modo da preservare l’asset di maggior valore, qualunque sia l’azionista di controllo al piano di sopra; oppure far entrare la stessa Cdp nell’azionariato di Telecom per disincentivare qualsiasi tentativo di scalata.

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