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Reti ibride, il futuro delle telecomunicazioni



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Le partnership tra operatori terrestri e satellitari stanno trasformando l’ecosistema digitale globale. Le reti ibride promettono copertura universale, resilienza e nuove opportunità per imprese e cittadini. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Pubblicato il 31 ott 2025



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Le reti ibride rappresentano un modello di connettività che integra infrastrutture terrestri (fibra, 5G, reti mobili) con tecnologie satellitari, in particolare le costellazioni Leo (Low Earth Orbit). Questa convergenza consente di superare i limiti geografici e infrastrutturali delle reti tradizionali, offrendo una copertura globale e una maggiore resilienza.

Secondo il report “Satellite Connectivity and Telco Partnerships” di Stl Partners, le collaborazioni tra operatori telco e fornitori satellitari sono in forte crescita, con oltre 50 accordi siglati nel 2024. L’obiettivo è creare un ecosistema di comunicazione capace di garantire continuità di servizio anche in aree remote o in caso di disastri.

I vantaggi principali per le aziende e i business

Le reti ibride offrono continuità operativa, fondamentale per settori come energia, trasporti, logistica e difesa. Offrono ridondanza e resilienza grazie alla doppia infrastruttura, accesso universale anche in zone rurali, montane o marittime, supporto alla mobilità utile per flotte, droni e veicoli autonomi, e flessibilità e scalabilità adattabili a diversi contesti e volumi di traffico. Ma entriamo nel merito di questo innovativo scenario.

Perché le reti ibride sono il futuro delle telecomunicazioni

La digitalizzazione richiede connettività ubiqua, sicura e performante. Le reti ibride rispondono a questa esigenza, abilitando smart city e infrastrutture intelligenti, industria 4.0 e smart manufacturing, telemedicina e istruzione a distanza, agricoltura di precisione e monitoraggio ambientale.

Secondo IDC, il 70% delle aziende europee considera la connettività ibrida un asset strategico per la digital transformation.

Superare le sfide della connettività

Le reti ibride permettono di ridurre il digital divide, garantire la business continuity, offrire servizi in aree colpite da emergenze e supportare la crescita del traffico dati e dell’IoT. Inoltre, rappresentano una soluzione efficace per la gestione delle emergenze climatiche e ambientali, grazie alla loro capacità di mantenere attiva la comunicazione anche in condizioni estreme.

Come implementare una rete ibrida nella tua azienda

Una rete ibrida si compone di gateway terrestri per l’interconnessione tra rete mobile e satellitare, terminali multi-accesso compatibili con diverse tecnologie, software-defined networking (Sdn) per la gestione dinamica del traffico e sistemi di orchestrazione per il bilanciamento tra le reti.

I casi d’uso che hanno già adottato le reti ibride

Vodafone & AST SpaceMobile hanno avviato un progetto europeo per connettività direct-to-cell. Amazon Kuiper & Verizon hanno siglato un accordo per estendere la copertura 5G. OneWeb & BT offrono servizi in zone rurali del Regno Unito. Eutelsat & Tim garantiscono connettività in aree remote italiane. In ambito industriale, diverse aziende del settore energetico e minerario stanno adottando soluzioni ibride per monitoraggio remoto e automazione.

Le reti ibride in Italia e nel mondo: lo stato dell’arte

Secondo Analysys Mason, il mercato delle reti ibride crescerà del 25% annuo fino al 2030. Le tendenze includono l’integrazione con 5G e 6G, l’espansione delle costellazioni Leo, la crescita dell’IoT satellitare e l’adozione in ambito militare e governativo. Inoltre, si prevede una maggiore interoperabilità tra reti pubbliche e private, con modelli di business basati su Network-as-a-Service.

La sicurezza nelle reti ibride: un fattore cruciale

La sicurezza è una sfida chiave. Le reti ibride devono proteggere i dati in transito tra reti diverse, gestire la crittografia end-to-end e monitorare le minacce in tempo reale. Secondo Trend Micro e 5G Americas, l’intelligenza artificiale è fondamentale per rilevare anomalie e automatizzare la risposta agli attacchi. Le policy europee sulla cybersecurity, come il regolamento Nis2, impongono requisiti stringenti anche per le infrastrutture ibride, con obblighi di reporting e gestione del rischio.

FAQ: le domande più frequenti sulle reti ibride

Reti ibride vs cloud ibrido: qual è la differenza?

Le reti ibride riguardano la connettività fisica, ovvero l’integrazione tra infrastrutture terrestri e satellitari per garantire accesso continuo e resiliente. Il cloud ibrido, invece, si riferisce alla gestione dei dati e delle applicazioni tra ambienti pubblici e privati, con l’obiettivo di ottimizzare costi, sicurezza e flessibilità. Sebbene siano concetti distinti, spesso si integrano: una rete ibrida può supportare un’architettura cloud ibrida, migliorando la disponibilità dei servizi.

Quale ruolo hanno 5G e intelligenza artificiale nelle reti ibride

Il 5G garantisce velocità, bassa latenza e capacità di gestire un numero elevato di dispositivi connessi, rendendolo ideale per l’integrazione con il satellite. L’intelligenza artificiale, dal canto suo, è cruciale per ottimizzare il routing del traffico, prevedere guasti, gestire la sicurezza e orchestrare le risorse di rete in tempo reale. Insieme, 5G e AI abilitano scenari avanzati come il controllo remoto di infrastrutture critiche, la manutenzione predittiva e la gestione automatizzata delle emergenze.

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