Fibra ottica impiegata come sensore distribuito per controllare in tempo reale autostrade, ponti e gallerie: è la novità messa in campo in Italia dai progetti pilota che Comtel Innovation sta avviando con Nec. La sperimentazione coinvolge Movyon (Gruppo Autostrade per l’Italia) su 72 chilometri di rete e Milano Serravalle – Milano Tangenziali su 60 chilometri, con l’obiettivo di rilevare eventi, analizzare capacità stradale e abilitare manutenzione predittiva senza installare sensori lungo le tratte. Secondo il Centro Studi di Comtel Innovation, l’analisi automatica degli eventi ha accuratezza superiore al 95% e consente riduzione dei costi operativi fino al 60%.
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Fibra ottica come sensore
La novità trova riscontro nel white paper “Distributed Fiber Optic Sensing (Dfos): tecnologie, applicazioni e casi d’uso per infrastrutture sicure e resilienti” presentato dal Centro Studi di Comtel Innovation. Secondo il documento, la tecnologia Dfos consente di rendere la fibra ottica già presente sui territori un sensore ad altissima precisione, capace di rilevare vibrazioni, deformazioni e variazioni termiche lungo centinaia di chilometri. Una soluzione che permette di monitorare in tempo reale infrastrutture quali autostrade, ferrovie, ponti, gallerie e molto altro, senza dover effettuare interventi invasivi o installazioni di sensori.
“Le infrastrutture sono sempre più centrali nello sviluppo del Paese ed il loro monitoraggio è fondamentale – ha dichiarato Carlo Nardello, presidente Comtel Innovation -. Grazie alle nuove tecnologie siamo in grado di offrire un controllo in tempo reale, 24 ore su 24. Uno strumento che consente di ridurre i costi, utilizzando la rete già esistente, e di efficientare fenomeni quali gestione dei flussi e traffico stradale. Strumento, inoltre, che consente passi avanti importanti nella sicurezza per gli utenti e una maggiore pianificazione degli interventi manutentivi”.
Fibra ottica e tecnologia Dfos
Nel concreto della tecnologia Dfos, la fibra ottica già posata viene “interrogata” da un dispositivo che invia impulsi laser e misura il segnale di ritorno generato da microscopiche variazioni lungo il cavo. Questo principio, noto nella comunità scientifica dei sistemi ottici, permette di catturare vibrazioni, deformazioni e cambiamenti di temperatura lungo decine o centinaia di chilometri. Il risultato è un monitoraggio continuo che trasforma il cavo in migliaia di punti virtuali di misura. Nec indica che le sue soluzioni di sensing su fibra possono coprire fino a 100 km con risoluzione fino a circa 50 centimetri, sfruttando la fibra di comunicazione esistente e senza posa dedicata.
Nel progetto italiano, la piattaforma Nec Fiber Optic Smart Sensing unisce rilevazione lungo fibra e modelli di intelligenza artificiale, riconoscendo i pattern di vibrazione associati al passaggio dei veicoli, ai rallentamenti e a eventi lungo la tratta. L’analisi è in tempo reale e alimenta report storici, utili per pianificare interventi e prevenire guasti.
I progetti pilota in Italia
Sono partiti i primi progetti sperimentali con Movyon, Gruppo Autostrade per l’Italia, su 72 km di rete autostradale per testare l’applicabilità della tecnologia al monitoraggio del traffico e alla manutenzione predittiva. Un’altra sperimentazione è in corso con Milano Serravalle – Milano Tangenziali spa, società concessionaria che gestisce l’Autostrada A7 da Milano a Serravalle Scrivia e le tre tangenziali di Milano A50, A51 e A52, per innovare il monitoraggio del traffico su una tratta di 60 km, finalizzata all’analisi della capacità stradale e alla localizzazione puntuale degli eventi.
Questi piloti si collocano nel percorso italiano verso le smart road. Movyon ha già dimostrato, con il progetto Dynamic Speed Limit sulla Tangenziale di Napoli, che la regolazione intelligente della velocità basata su dati real-time può ridurre emissioni e tempi di viaggio fino al 15% e incidenti tra il 10% e il 30%. La fibra “sensore” completa tali sistemi, fornendo copertura continua lungo i tratti tra un portale e l’altro.
Una tecnologia già operativa in settori strategici
Soluzioni simili sono già operative nel mondo in settori strategici quali Oil & Gas, per il monitoraggio di oleodotti e gasdotti e la rilevazione di perdite e cedimenti strutturali. In ambito infrastrutture, Dfos è impiegata su ponti, dighe, gallerie, reti ferroviarie e stradali. Nelle smart road e nelle smart city, la piattaforma supporta la gestione del traffico e dei flussi, abilitando modelli di mobilità più sicuri ed efficienti.
Ad oggi, il mercato Dfos è pari a 1,48 miliardi di dollari e si stima che sia destinato a crescere fino a 2,81 miliardi entro il 2030, grazie al traino della digitalizzazione delle infrastrutture e all’adozione di modelli di manutenzione predittiva nei differenti settori quali energia, trasporti, telco e difesa.
Perché è una svolta strategica per l’Italia
L’Italia dispone di una rete in fibra capillare e di un ecosistema Its in evoluzione. L’adozione di Dfos consente di valorizzare infrastrutture esistenti, ridurre costi e aumentare la resilienza. Non servono nuovi dispositivi lungo la strada: il monitoraggio è continuo e centralizzato. Questo approccio apre la strada a servizi innovativi per trasporti, energia e telecomunicazioni, con vantaggi anche per le telco che possono offrire soluzioni di network-as-a-sensor. In gioco ci sono sicurezza, efficienza e sostenibilità della mobilità, con impatti misurabili su congestione, emissioni e resilienza.












