Che l’Europa sia rimasta indietro rispetto a Far East e Nord America in diversi ambiti, dal 5G all’intelligenza artificiale generativa (GenAI), è un fatto risaputo. E oggi a sottolinearlo c’è un nuovo report realizzato da McKinsey, che evidenzia come le aziende europee di tecnologia, media e telecomunicazioni (Tmt) abbiano stagnato rispetto alle loro omologhe cinesi e statunitensi.
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Languono gli investimenti europei in nuove tecnologie
Il rapporto, intitolato “Technology, media, and telecom in Europe: The new growth engine or another decade of missing out?“, evidenzia che, mentre la capitalizzazione di mercato globale delle Tmt è cresciuta da circa 7mila miliardi di dollari nel 2000 a 34mila miliardi di dollari nel 2024, la quota dell’Europa cumulativa delle Tmt è crollata dal 30% al 7% in questo periodo. “Questo calo di quota si traduce in un’opportunità mancata di 8mila miliardi di dollari, un valore che sarebbe stato generato entro il 2024 se l’Europa avesse mantenuto la sua quota di capitalizzazione di mercato”, notano gli analisti di McKinsey.
Una buona notizia, sempre secondo il report, c’è: il settore Tmt europeo ha l’opportunità di ribaltare la situazione nel prossimo decennio. La società di consulenza afferma che la prossima ondata di cambiamenti tecnologici e di disruption digitale potrebbe portare a una vera e propria svolta nel comparto e ha individuato quelli che definisce “cinque campi di battaglia critici” che potrebbero “sbloccare quasi 800 miliardi di dollari di valore incrementale entro il 2030“.
Queste aree si trovano in quelli che McKinsey definisce “bacini di valore settoriali“, ovvero contenuti e commercio, intelligenza artificiale e software, connettività, infrastrutture dati e servizi tecnologici.
Gli ostacoli da superare
Il grande avvertimento, ovviamente, è che il percorso per sbloccare questi 800 miliardi di dollari sarà disseminato di ostacoli, tra cui la frammentazione del mercato, capitali di investimento insufficienti e normative restrittive. “Anche le complessità geopolitiche, come la sovranità tecnologica, la sicurezza dei dati e la resilienza della supply chain, incombono, soprattutto considerando l’imprevedibile panorama di dazi e controlli commerciali”, si legge nel rapporto. Tuttavia, attraverso “cambiamenti strategici e investimenti mirati” in queste aree l’Europa potrebbe “dare il via a una rinascita del settore Tmt”.
In effetti, a molte sfide corrispondono di solito altrettante opportunità. “Le crescenti pressioni geopolitiche e l’improvvisa espansione dei dazi e di altri controlli commerciali non hanno fatto altro che rafforzare la sovranità tecnologica, la sicurezza dei dati e la resilienza della catena di approvvigionamento del continente. Sebbene queste nuove realtà geopolitiche portino nuove sfide, potrebbero esserci opportunità per gli operatori locali capaci di adattarsi agilmente a un mercato in rapida evoluzione”, conferma McKinsey.
La sfida per le telco
Sul piano della connettività e del mercato telco McKinsey suddivide il pool di valore europeo in ServCo e NetCo, e osserva che le ServCo europee “hanno attraversato un periodo più difficile ultimamente e le prospettive attuali per il loro core business non sono molto più rosee”.
Una raccomandazione chiave per le ServCo è di “andare oltre l’offerta core”, investendo in Api di rete, reti di accesso radio aperte (Ran) ed edge computing per offrire soluzioni personalizzate. Occorre anche lanciare offerte Ict per i clienti business-to-business e prodotti o servizi di prossimità ai consumatori, autonomamente o collaborando con altre aziende all’interno di un ecosistema.
Per le NetCo, ovvero gli operatori di rete e di torri e i fornitori wholesale, l’espansione delle loro attività, sia organica che tramite fusioni e acquisizioni, è considerata fondamentale. In particolare, McKinsey afferma che gli investitori hanno riconosciuto la solida base e le prospettive di crescita delle NetCo, tanto da stimare 150 operazioni di fusione e acquisizione per aziende europee operanti nel settore delle torri e della fibra nei prossimi due anni. “Si prevede che le valutazioni medie delle operazioni si aggireranno intorno ai 2 miliardi di dollari per le torri e poco più di mezzo miliardo per la fibra”, aggiunge la ricerca.
Il peso del cloud sovrano
In particolare, il cloud sovrano “rappresenta un’opportunità fondamentale per il settore Tmt europeo di rilanciarsi, concentrandosi in parte sulla garanzia della sovranità dei dati e sfruttando l’intelligenza artificiale per l’innovazione”, osservano gli analisti, aggiungendo che entro il 2027 il mercato europeo dei servizi di cloud pubblico dovrebbe raggiungere un valore di circa 300 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo composto (cagr) del 20%. Ora è il momento per le aziende europee di conquistare una quota maggiore di questo mercato e gli operatori “locali” stanno diventando sempre più interessanti, come sottolinea il rapporto.
“Le soluzioni di cloud sovrano (o intelligenza artificiale sovrana) consentono la conformità al Gdpr e proteggono i dati sensibili dall’accesso extraterritoriale, mitigando i rischi di interruzione del servizio dovuti a forze esterne al controllo degli operatori regionali. Offrono inoltre una maggiore continuità e controllo aziendale, cruciali per i settori vulnerabili alle chiusure, come la difesa, la sanità e le infrastrutture critiche”, afferma il team di McKinsey.
La prospettiva per i prossimi dieci anni
Ruben Schaubroeck, responsabile della divisione Technology, Media & Telecommunications di McKinsey in Europa, fa notare una prima criticità, citata soprattutto dagli amministratori delegati del settore Tmt: la natura più frammentata del mercato europeo, l’accesso limitato a investimenti e finanziamenti e la difficoltà di attrarre e trattenere i talenti sono tre sfide di non poco conto.
Ma è solo prendendo di petto queste tre difficoltà che “l’Europa ha l’opportunità di ristabilire il suo ruolo di vero attore e leader tecnologico lungo l’intera catena del valore Tmt”, dice Schaubroeck.
Inutile dire che, in questo contesto, il ruolo delle autorità di regolamentazione e dei legislatori hanno sarà essenziale. “Le fondamenta strutturali per una svolta europea nel settore Tmt potrebbero includere quadri normativi e politiche che incentivino l’innovazione, aumentino l’accesso ai capitali di investimento e consentano alle aziende di crescere”, secondo il team di McKinsey.
“L’Europa può tornare a essere un polo di attrazione per i talenti e garantire di attrarre, ma anche di trattenere, i migliori talenti. Facendo queste tre cose, l’Europa può riconquistare il suo vantaggio competitivo nel settore Tmt, anche rispetto ad America e Asia”, sostiene Schaubroeck.
I leader aziendali sono moderatamente ottimisti sulle possibilità complessive di ripresa del loro settore: secondo un sondaggio McKinsey, l’85% afferma che l’Europa potrebbe assumere un ruolo pionieristico nel settore Tmt nei prossimi dieci anni, con speranze riposte in particolare nell’intelligenza artificiale e nel software di nuova generazione, nella sovranità dei dati, nell’elaborazione e nella connettività.
Ma recuperare anche solo in parte la precedente competitività è ancora un compito arduo per il settore Tmt europeo, “con ostacoli sia strutturali che commerciali da superare e scelte e cambiamenti strategici intelligenti da attuare. Data la posta in gioco, però, si tratta di una sfida che il settore non può permettersi di evitare“.