Il Digital Omnibus segna l’avvio di una strategia europea per regole più semplici e moderne. La Commissione Ue punta a ridurre la complessità normativa, ma il settore delle telecomunicazioni avverte: il percorso è appena iniziato.
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Cos’è il Digital Omnibus
Il Digital Omnibus è il pacchetto normativo presentato dalla Commissione europea per semplificare e modernizzare le regole digitali. Secondo la Commissione, il pacchetto mira a creare un quadro unico e coerente per il mercato digitale europeo, riducendo la frammentazione normativa e favorendo l’innovazione. Tra gli obiettivi principali figurano la semplificazione delle procedure per le imprese, la riduzione degli oneri amministrativi e l’eliminazione delle duplicazioni tra normative esistenti.
Le novità
Il Digital Omnibus introduce strumenti per armonizzare le disposizioni su cybersicurezza, protezione dei dati, Gdpr e intelligenza artificiale, garantendo al contempo la tutela dei diritti fondamentali e la sicurezza delle comunicazioni. Una misura chiave è il rinvio di 16 mesi delle norme sull’AI Act per i sistemi ad alto rischio, spostando l’applicazione da agosto 2026 a dicembre 2027, per consentire la definizione degli standard tecnici e degli strumenti di supporto. Il pacchetto prevede inoltre semplificazioni per le Pmi, con requisiti ridotti per la documentazione tecnica e un risparmio stimato di 225 milioni di euro l’anno, insieme a modifiche su Gdpr, cookies e Data Act per ridurre gli oneri burocratici. Inoltre, il Digital Omnibus si inserisce nella strategia della Commissione per rafforzare la competitività europea e sostenere la transizione digitale, fornendo alle aziende un contesto normativo più chiaro e prevedibile.
Le reazioni
Le associazioni Connect Europe e Gsma, che rappresentano gli operatori telco, hanno accolto con favore il pacchetto, sottolineando la necessità di interventi più incisivi per sostenere la competitività e l’innovazione. “L’industria delle telecomunicazioni sostiene il Digital Omnibus come primo passo verso regole digitali europee più semplici e intelligenti, ma sollecita maggiore ambizione nella futura semplificazione”, si legge nella nota diffusa dalle due organizzazioni.
Digital Omnibus, cosa cambia per il settore
Il pacchetto introduce misure per alleggerire gli oneri amministrativi in aree chiave come cybersicurezza, gestione dei dati, Gdpr e intelligenza artificiale. Tra le novità più rilevanti, la decisione di rinviare l’attuazione delle disposizioni sull’AI ad alto rischio previste dall’AI Act. Una scelta definita “ragionevole” dalle associazioni, perché offre a industria e autorità il tempo necessario per sviluppare gli standard armonizzati su cui si fonda la normativa.
Secondo Alessandro Gropelli, direttore generale di Connect Europe, “il settore europeo delle telecomunicazioni è uno dei più regolamentati al mondo. Sosteniamo una semplificazione vigorosa e significativa per aumentare la competitività attraverso maggiore innovazione e migliore scelta per i clienti”.
E-privacy, la grande occasione mancata
Nonostante i progressi, il pacchetto non affronta uno dei nodi più critici: la direttiva E-privacy, considerata ormai obsoleta. “L’esempio più evidente di sovrapposizione normativa, duplicazione e applicazione asimmetrica nel settore delle telecomunicazioni è la direttiva E-privacy”, evidenzia la nota. Il Digital Omnibus rappresentava un’opportunità per intervenire, che non è stata colta, salvo le disposizioni sui cookie.
Le associazioni chiedono ora alla Commissione di accelerare l’abrogazione della direttiva e di integrare il principio di riservatezza delle comunicazioni nelle future norme Ue. Una mossa ritenuta essenziale per ridurre la frammentazione e garantire regole coerenti in tutto il continente.
Un ecosistema digitale ancora troppo complesso
L’economia digitale europea resta tra le più regolamentate al mondo. All’interno di questo quadro, gli operatori telco affrontano i vincoli più onerosi: 28 regolamenti orizzontali e settoriali, che si traducono in 34 obblighi distinti lungo il customer journey, quasi la metà dei quali si sovrappone. Una complessità che frena investimenti e innovazione.
Laszlo Toth, Head of Europe di Gsma, avverte: “Questo Omnibus non deve essere l’unica misura per semplificare il nostro panorama digitale sovraccarico. Restano molte aree di duplicazione e complessità, in particolare la direttiva E-privacy, e affrontarle deve restare una priorità”.
Incident reporting, luci e ombre
Tra le proposte del Digital Omnibus figura l’introduzione di un punto di accesso unico per la notifica degli incidenti di cybersicurezza. Una misura che potrebbe ridurre gli oneri, ma non senza criticità. Le associazioni riconoscono i benefici di punti di accesso nazionali, che garantirebbero vantaggi rapidi e concreti. Tuttavia, un sistema Ue comporterebbe tempi più lunghi, costi elevati e risultati incerti.
Oltre alle notifiche, la duplicazione persiste. Per questo, secondo il settore, occorre armonizzare le tempistiche di segnalazione: altrimenti, comunicare più volte a un unico ente rimarrà un onere significativo.
Un primo passo, ma la strada è lunga
Il Digital Omnibus è accolto come un segnale positivo, ma non sufficiente. Per costruire un ecosistema digitale competitivo, sicuro e innovativo, la Commissione dovrà proseguire con decisione sulla via della semplificazione. L’obiettivo è chiaro: ridurre la frammentazione normativa, eliminare duplicazioni e creare un quadro coerente che permetta agli operatori di concentrarsi sulla qualità della connettività e sullo sviluppo tecnologico.
Il settore telco è pronto a collaborare con Bruxelles per definire un rulebook che rafforzi la leadership europea. Come sottolinea Gropelli, “semplificare non è solo un esercizio burocratico: è la chiave per liberare risorse, accelerare l’innovazione e garantire ai cittadini e alle imprese servizi digitali all’altezza delle loro aspettative”.













































