LA RICERCA

Digitale e Finanza, Consob: “Italiani divisi tra interesse e timori”

La fotografia scattata dal sesto rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane. L’attitudine verso la digitalizzazione è complessivamente positiva, ma è molto contenuto l’utilizzo di criptovalute, robo advice e trading online. E sale la paura di frodi o di attacchi informatici.

Pubblicato il 10 Dic 2020

A. S.

consob

“L’attitudine verso la digitalizzazione è nel complesso positiva, poiché oltre il 70% degli intervistati la definisce un’opportunità in grado di migliorare la qualità della vita, anche se non mancano preoccupazioni in merito a una percepita complessità (per il 46% del campione) e a rischi di frode e attacchi informatici (nel 59% dei casi), che possono generare disagio (48%). Il 40% degli utenti si ritiene più informato grazie alla rete internet, anche se il 50% circa trova difficile selezionare le informazioni più utili tra le tante disponibili e circa il 30% pensa che sia difficile distinguere quelle vere da quelle false”. E’ la fotografia della “propensione” al digitale dei nostri connazionali scattata da Consob nel sesto rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane , basato su un campione di 3.274 individui, rappresentativo dei decisori finanziari italiani.

“A fronte della crescente digitalizzazione dei servizi finanziari – spiega il report – è utile verificare quali siano le conoscenze e le attitudini dei risparmiatori verso il fenomeno. L’utilizzo della rete internet per motivazioni attinenti a scelte economico-finanziarie oscilla dall’8% (consultazione di informazioni finanziarie) a oltre il 40% (online banking), mentre quello riferibile ad altre sfere di attività raggiunge valori massimi per l’acquisto di beni e servizi (poco più del 40% dei casi) e per l’accesso a social network (più del 50%)”.

Se poi si concentra l’attenzione sugli specifici ambiti dell’innovazione finanziaria, quindi su cripto-valute, trading online e fenomeni quali il robo advice e il crowdfunding – spiega Consob – “Emerge un livello di attività molto contenuto: solo il 5% del campione, infatti, riferisce di avere effettuato trading online e le percentuali risultano inferiori negli altri casi, sebbene il dato risulti più elevato tra gli investitori. La quota di individui che dichiarano di avere una conoscenza, seppur basilare, di servizi finanziari digitalizzati è più alta tra gli investitori, dove si passa dal 13% per il robo advice al 30% circa per le valute virtuali e il crowdfunding al 44% per il trading online”.

“Tra i fattori che potrebbero stimolare l’interesse – recita il rapporto – emergono la possibilità di investire piccole somme e, nel caso specifico delle valute virtuali, la possibilità di guadagnare velocemente. Tra i deterrenti, invece, si citano più di frequente il timore di subire truffe e di non avere sufficienti competenze finanziarie e digitali”.

Sulla propenzione degli italiani verso le nuove tecnologie digitali e le loro implicazioni nel mondo della finanza, sottolinea Consob, pesano anche l’emergenza Covid-19 e il progressivo invecchiamento della popolazione. In questo campo infatti secondo il rapporto l’Italia si distingue sia per un divario negativo in termini di competenze digitali, utilizzo di internet e diffusione dell’e-commerce, sia per un più accentuato invecchiamento della popolazione: l’età media si attesta infatti a 47 anni contro i 44 dell’area euro.

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