Google ha annunciato la firma di un accordo con Oklo, startup californiana specializzata in reattori nucleari avanzati, per riattivare la centrale Duane Arnold in Iowa. L’impianto, dismesso nel 2020, sarà riconvertito per fornire energia ai data center del colosso tech, con un focus specifico sull’alimentazione delle infrastrutture dedicate all’intelligenza artificiale. La notizia segna una svolta nel rapporto tra tecnologie digitali e fonti energetiche stabili e a basse emissioni.
In un contesto globale in cui la domanda energetica dei data center cresce esponenzialmente, soprattutto per sostenere carichi computazionali legati all’AI generativa, la scelta del nucleare come fonte primaria rappresenta una strategia di lungo periodo. Secondo Google, il progetto mira a garantire “energia affidabile, pulita e scalabile” per sostenere l’espansione dei suoi servizi cloud e AI.
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Nucleare e AI: un binomio sempre più centrale
Il legame tra nucleare e AI non è nuovo, ma la mossa di Google lo porta su scala industriale. La centrale Duane Arnold, situata a Palo, Iowa, era stata chiusa per motivi economici e di sicurezza. Ora, grazie alla collaborazione con Oklo e al supporto di NextEra Energy, sarà trasformata in un hub energetico per il digitale.
La scelta del sito non è casuale: l’Iowa è uno degli Stati americani con maggiore disponibilità di infrastrutture energetiche e con una rete elettrica già predisposta per l’integrazione di fonti rinnovabili e nucleari. Google ha già investito in impianti eolici e solari nella regione, ma l’AI richiede una continuità energetica che solo il nucleare può garantire.
Nel comunicato ufficiale, Google sottolinea che “l’intelligenza artificiale ha bisogno di energia costante e pulita. Il nucleare è una delle poche tecnologie in grado di offrire entrambe le cose”.
Il ruolo dei data center e la sfida della sostenibilità
I data center sono il cuore pulsante dell’economia digitale. Con l’avanzare dell’AI, il loro fabbisogno energetico è destinato a crescere in modo esponenziale. Secondo uno studio del Mit, entro il 2030 l’energia necessaria per alimentare i data center globali potrebbe superare il 10% della produzione elettrica mondiale.
In questo scenario, la sostenibilità diventa una priorità strategica. Google ha già raggiunto la neutralità carbonica per le sue operazioni dirette, ma l’obiettivo è ora quello di estendere questo principio anche ai consumi indiretti, come quelli dei data center alimentati da AI.
La riapertura della centrale Duane Arnold si inserisce in questa visione: non solo come risposta alla domanda energetica, ma come modello di integrazione tra innovazione digitale e transizione ecologica.
Oklo e la nuova generazione del nucleare
La partnership con Oklo è un elemento chiave. Fondata nel 2013, la startup è nota per lo sviluppo di reattori modulari avanzati, capaci di operare in modo sicuro e con scarti radioattivi minimi. Il progetto Duane Arnold sarà uno dei primi esempi di riconversione di un impianto tradizionale in un’infrastruttura per il nucleare di nuova generazione.
Secondo Jacob DeWitte, ceo di Oklo, “la collaborazione con Google dimostra che il nucleare può essere parte integrante della rivoluzione digitale. Non è solo una questione di energia, ma di visione industriale”.
Il modello proposto da Oklo prevede reattori compatti, automatizzati e integrabili con sistemi di gestione AI, rendendo il binomio nucleare-AI ancora più sinergico.
Implicazioni per il settore telco e digitale
La scelta di Google ha implicazioni profonde anche per il mondo telco. Le reti di nuova generazione, dal 5G al futuro 6G, richiederanno data center sempre più distribuiti, potenti e sostenibili. L’adozione del nucleare come fonte primaria potrebbe influenzare le strategie energetiche di operatori telco, hyperscaler e cloud provider.
Inoltre, la stabilità energetica offerta dal nucleare può favorire l’adozione di tecnologie edge e AI agentica, riducendo la dipendenza da fonti intermittenti e migliorando la resilienza delle infrastrutture.
Verso un nuovo paradigma energetico per l’AI
La riapertura della centrale Duane Arnold non è solo una notizia industriale: è il segnale di un cambio di paradigma. L’intelligenza artificiale, per crescere, ha bisogno di energia. E questa energia deve essere pulita, stabile e scalabile.
Google, con questa mossa, si posiziona come leader nella costruzione di un ecosistema AI sostenibile. Ma il messaggio è più ampio: il futuro dell’AI non può prescindere da una riflessione profonda sulle fonti energetiche.
































































