Sfruttando la connettività cellulare in chiave Internet of Things (IoT) le telco saranno in grado, entro il 2030, di generare un giro d’affari globali pari a 30 miliardi di dollari. Si tratta di un vero e proprio exploit, se si considera che il mercato non dovrebbe superare i 18 miliardi di dollari a fine 2025. La crescita del 74% del valore di queste applicazioni sarà trainata soprattutto dalla sempre maggiore domanda di efficienza operativa e automazione da parte delle imprese.
La previsione è della società di ricerca Juniper Research che nel suo ultimo studio esorta gli operatori di rete a innovare il modo in cui monetizzano la connettività IoT, specialmente facendo leva sulle application programming interface (API) di rete, che stanno emergendo come tecnologia critica. Fornendo un accesso standardizzato e on-demand alle funzionalità dei network cellulari, le API consentono infatti agli operatori di passare dai canoni di abbonamento mensili alla monetizzazione basata sull’utilizzo effettivo dell’infrastruttura e dei suoi servizi.
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Così le API di rete alimentano l’adozione dell’IoT cellulare
In particolare, Juniper Research ritiene che il modello di abbonamento ricorrente consolidato per la connettività stia diventando insufficiente a soddisfare la domanda del mercato: le aziende richiedono sempre più flessibilità nelle modalità di fatturazione e per soddisfare questa nuova esigenza gli operatori dovrebbero supportare API incentrate sull’IoT che agevolino l’utilizzo delle reti IoT in funzione dei requisiti delle specifiche applicazioni, anziché basarsi esclusivamente sulle mere prestazioni della connettività.
“Le telco otterranno molto più successo nel settore IoT grazie alla fatturazione basata sull’utilizzo. Con l’avvicinarsi del 6G, gli operatori non possono ripetere gli errori del 5G”, commenta Alex Webb, senior research analyst di Juniper Research. “La connettività da sola non è sufficiente. Gli operatori devono sfruttare le reti software defined per aumentare i ricavi attraverso meccanismi di fatturazione in linea con un elevato utilizzo dei dati”.
API di rete: un’opportunità chiave per la crescita dei ricavi
Per massimizzare l’impatto delle API, gli operatori devono quindi semplificare il modo in cui le aziende utilizzano queste funzionalità di rete avanzate. Juniper Research esorta gli operatori a implementare API di rete basate su standard tramite portali per sviluppatori.
Ciò consentirà a tutte le aziende, indipendentemente dalla loro esperienza con i protocolli di rete, di implementare facilmente applicazioni di rete senza la necessità di una profonda competenza nel settore delle telecomunicazioni, massimizzando l’attrattiva dell’IoT cellulare.
Cos’è l’IoT cellulare
Ma cos’è l’IoT cellulare, e rispetto a quali casi d’uso è raccomandato? L’IoT cellulare è la tecnologia che connette oggetti fisici a Internet utilizzando la stessa rete cellulare attualmente utilizzata dagli smartphone. In altre parole, questo approccio consente di connettere i dispositivi IoT utilizzando i network mobili esistenti. Pertanto, elimina la necessità di investire e sviluppare un’infrastruttura di rete dedicata esclusivamente ai dispositivi IoT.
Grazie alla presenza consolidata di reti cellulari nella maggior parte dei Paesi, anche in aree rurali, gli utenti mobili possono usufruire di una connettività cellulare funzionale in ogni momento. L’idea alla base dell’abilitazione dell’IoT cellulare è quella di utilizzare le reti cellulari attualmente a disposizione (3G, 4G/Lte o 5G) per connettere dispositivi come lampioni, attrezzature agricole e sanitarie.
Le opzioni di connettività IoT per la rete cellulare
Come detto, sono diverse le tecnologie che possono supportare un’offerta di connettività IoT cellulare. Si parte dagli standard 2G, 3G e 4G, originariamente progettati solo per i telefoni cellulari ora supportano altri tipi di dispositivi.
C’è poi l’Lte Advanced, una versione più veloce della tecnologia Lte standard che può essere utilizzata in diversi casi d’uso IoT, anche piuttosto complessi, come la gestione dei veicoli a guida autonoma.
L’Lte Cat 0 rappresenta una soluzione economica e relativamente a basso consumo per l’IoT, e ha il vantaggio di supportare anche voce e sms, che possono svolgere entrambi un ruolo importante anche in alcune applicazioni IoT.
Questa breve rassegna si chiude con l’NB-IoT, una risposta concreta all’esigenza di connettività a basso consumo: utilizzando una tecnologia di connettività compatibile con la rete cellulare, questa tecnologia risulta deale per dispositivi alimentati a batteria con requisiti di trasmissione dati relativamente bassi.
I vantaggi offerti dall’IoT cellulare
Sono diversi i benefici che l’adozione estesa dell’IoT cellulare offre in diversi ambiti, dall’efficienza di costo alla sicurezza di rete, passando per una maggiore flessibilità dell’offerta. Vediamo qui di seguito i principali.
Copertura estesa
Poiché le soluzioni IoT cellulare utilizzano le reti cellulari esistenti, i dispositivi connessi possono contare sulla resilienza di un’infrastruttura ampia e ridondata. Un livello di copertura essenziale per le applicazioni IoT che richiedono un accesso esteso ai dati. Altre tecnologie di connessione Internet, come il Wi-Fi, non offrono gli stessi livelli di copertura o sicurezza.
Risparmio sugli investimenti
Essendo l’infrastruttura necessaria per l’abilitazione dell’IoT cellulare già presente, inoltre, un’implementazione IoT cellulare, tendenzialmente, non richiede investimenti aggiuntivi. Inoltre, l’IoT cellulare può connettere migliaia di dispositivi IoT in ogni chilometro quadrato, configurandosi una tecnologia conveniente e accessibile per molte applicazioni, inclusi asset in movimento (automobili, camion, treni) e asset statici (contatori intelligenti, campus intelligenti, ambienti di fabbrica intelligenti).
Gestione remota
Ogni dispositivo fisico deve essere sottoposto a controllo e manutenzione regolari, inclusi i dispositivi IoT cellulare. Utilizzando una piattaforma IoT online, è possibile gestire e risolvere i problemi dei dispositivi connessi in modo centralizzato e da remoto, indipendentemente dalla loro posizione. Questo vantaggio garantisce che i tecnici dell’assistenza possano essere avvisati di eventuali anomalie anziché dover controllare ogni dispositivo. Le connessioni cellulari riducono quindi al minimo i tempi di inattività e contribuiscono a ridurre i costi associati all’assistenza sul campo.
Flessibilità nella connettività
Non tutti i dispositivi IoT connessi sono uguali. Alcuni richiedono una connettività a lungo raggio, mentre altri richiedono un’elevata larghezza di banda. Esistono diverse categorie di tecnologie IoT cellulari tra cui scegliere in base alle esigenze del dispositivo e dell’applicazione. Per esempio, se il dispositivo connesso non utilizza il trasferimento dati in tempo reale, è possibile optare per una connessione IoT cellulare economica che trasmette bassi volumi di dati. Ad esempio, NB-IoT può essere utilizzato per applicazioni a basso consumo e bassa larghezza di banda, mentre 4G o Lte-M possono essere utilizzati per applicazioni IoT a larghezza di banda maggiore.
Sicurezza
Proprio come qualsiasi altro dispositivo connesso, anche i dispositivi IoT cellulari devono essere protetti da accessi non autorizzati. I dispositivi IoT cellulari sono già sicuri, come previsto dagli standard Gsma. È possibile applicare una crittografia aggiuntiva per garantire un approccio multilivello alla sicurezza. I dispositivi possono essere monitorati per identificare attività anomale o dannose. Inoltre, i dispositivi IoT cellulari possono essere configurati per utilizzare tecnologie di rete privata come Vpn, che offrono una maggiore sicurezza.