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Tecnologie 5.0 e sostenibilità, ecco la guida che “rigenera” le imprese italiane



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Anitec-Assinform presenta il documento che mappa le soluzioni digitali già operative per accompagnare la transizione ecologica e industriale. Focus su efficienza energetica, compliance normativa ed evoluzione competitiva grazie a casi d’uso concreti

Pubblicato il 3 giu 2025



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L’industria italiana si trova oggi in un punto di svolta decisivo, in cui la doppia transizione — digitale ed ecologica — non è più una prospettiva futura, ma una necessità urgente e strategica. In questo scenario, il digitale assume il ruolo di catalizzatore dell’innovazione sostenibile. Lo dimostra il nuovo documento pubblicato da Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese dell’Ict e dell’elettronica di consumo: una guida dedicata alla mappatura delle tecnologie 5.0, pensata per supportare concretamente le imprese italiane nella loro evoluzione verso un modello produttivo più sostenibile e competitivo.

Il documento, frutto del lavoro congiunto dei gruppi “Trasformazione digitale delle Pmi” e “Sostenibilità”, nasce con l’obiettivo di offrire una guida operativa e aggiornata delle tecnologie digitali già disponibili, basandosi su 30 casi d’uso reali forniti dalle aziende associate. Questa raccolta non si limita a fotografare l’esistente, ma costituisce una bussola strategica per orientarsi nel panorama delle soluzioni digitali che migliorano la performance ambientale e produttiva dei processi industriali.

Dalla teoria all’azione: Tecnologie 5.0 come leva per la sostenibilità

“La nostra azione è orientata ad accompagnare le imprese nel percorso verso una transizione combinata digitale e verde che rappresenti anche un’opportunità di crescita e innovazione per l’intero settore”, afferma Daniele Lombardo, Consigliere Anitec-Assinform con delega alle politiche per la trasformazione digitale delle Pmi. “Le tecnologie digitali sono oggi il fattore abilitante fondamentale per migliorare l’efficienza, ridurre l’impatto ambientale e rafforzare la competitività.”

Il cuore dell’iniziativa è rappresentato da una visione integrata: l’innovazione digitale non è più solo un elemento di efficienza economica, ma un asset strategico nella gestione della sostenibilità. Tecnologie come l’automazione intelligente, la manutenzione predittiva, la sensoristica avanzata, l’intelligenza artificiale applicata al monitoraggio ambientale e la gestione dei consumi energetici sono già in grado di trasformare in profondità i modelli di business.

La guida realizzata da Anitec-Assinform dimostra, attraverso casi reali, come l’adozione di queste soluzioni consenta alle imprese di ottenere benefici tangibili: riduzione degli sprechi, miglioramento della tracciabilità, maggiore affidabilità dei processi e, non ultimo, un miglior posizionamento competitivo in un contesto europeo sempre più attento agli aspetti Esg.

Normativa, dati e misurabilità: la chiave del cambiamento

Uno degli elementi più rilevanti del documento riguarda l’allineamento delle tecnologie digitali con la crescente pressione normativa in ambito ambientale e di sostenibilità. In un quadro regolatorio sempre più stringente, la compliance rappresenta non solo un obbligo ma anche una leva di valore strategico.

La disponibilità di dati strutturati, tracciabili e interoperabili consente infatti di affrontare in modo sistematico temi come la reportistica Esg, l’ottenimento di certificazioni ambientali di processo e prodotto, e il rispetto delle normative europee e internazionali, come la Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) e il Regolamento sulla Tassonomia.

L’aspetto innovativo della guida Anitec-Assinform risiede proprio nella capacità di tradurre la sostenibilità in una metrica misurabile, grazie all’adozione di strumenti digitali che rendono ogni azione tracciabile, verificabile e migliorabile nel tempo.

Tecnologie 5.0: tra opportunità e ostacoli da superare

La nuova mappatura si inserisce nel solco dei Piani Transizione 4.0 e 5.0, definiti da Anitec-Assinform come “leve fondamentali per la politica industriale italiana”. Tuttavia, la reale efficacia del Piano Transizione 5.0 è stata finora frenata da una scarsa conoscenza, da parte delle imprese, delle tecnologie realmente disponibili e delle modalità concrete per integrarle nei propri modelli produttivi.

“Questo documento compie un primo passo in questo senso, aiutando le imprese a passare ad una sostenibilità misurabile e integrata nel modello di business”, aggiunge Lombardo. In effetti, la guida si pone anche come strumento didattico, di accompagnamento operativo, offrendo una panoramica concreta e fruibile delle tecnologie abilitanti oggi sul mercato.

Ecosistema in evoluzione: verso una condivisione continua

L’iniziativa non si esaurisce nella pubblicazione del documento. Il catalogo sarà aggiornato periodicamente con nuovi casi d’uso, riflettendo l’evoluzione dell’ecosistema tecnologico e le esigenze mutevoli delle imprese. In questo senso, la guida diventa un vero e proprio laboratorio aperto di innovazione, in cui le aziende possono riconoscersi, ispirarsi e contribuire.

Il modello proposto da Anitec-Assinform si avvicina a quello di una piattaforma di conoscenza condivisa, in cui le best practice diventano volano per la diffusione capillare dell’innovazione, in particolare nelle Pmi che rappresentano l’ossatura del tessuto produttivo italiano. L’obiettivo, in definitiva, è rafforzare la resilienza industriale attraverso l’adozione consapevole delle tecnologie digitali, superando il gap tra innovazione disponibile e innovazione adottata.

Il digitale come asset di politica industriale

La pubblicazione della guida arriva in un momento in cui si discute a livello europeo e nazionale della definizione di nuove strategie industriali orientate alla sostenibilità. In questo contesto, la capacità del sistema paese di dotarsi di strumenti concreti, aggiornati e scalabili diventa un elemento centrale.

La sinergia tra transizione verde e digitale è oggi una delle principali linee guida della politica industriale comunitaria. L’Italia, attraverso il Piano Transizione 5.0, si è dotata di un framework normativo ed economico per sostenere questo percorso, ma la vera sfida è culturale e operativa: occorre rendere il cambiamento accessibile, comprensibile e concretamente applicabile anche per le piccole e medie imprese.

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