LA CRISI

T-Systems Italia, DT: “Sulla vendita ancora nulla di deciso”

Deutsche Telekom replica alle voci di un prossimo addio all’Italia per T-Systems: “Stiamo valutando tutte le opzioni, nessuna decisione definitiva è stata presa”. Ma secondo indiscrezioni l’azienda avrebbe comunicato via e-mail l’intenzione di dismettere le attività ai 470 dipendenti

Pubblicato il 20 Lug 2012

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“Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa. Al momento stiamo valutando tutte le possibili opzioni, e vogliamo tenere aperte tutte le strade per prendere la decisone giusta nell’interesse dei clienti e del personale”. Questa la replica ufficiale di Deutsche Telekom, casa madre di T-Systems Italia, che secondo voci di stampa sarebbe stata messa in vendita.

Secondo quanto riportato oggi da MF Milano Finanza, Deutsche Telekom ha deciso di abbandonare il mercato italiano nel quale è presente con la controllata T-Systems Italia, che gestisce i servizi IT e Tlc per grandi gruppi come Intesa Sanpaolo, Popolare Sondrio, Fiat, e Prada. La decisione sarebbe stata presa a inizio settimana, dopo oltre un anno di riflessioni, e annunciata via mail ai 470 dipendenti e ai sindacati mercoledì 18.

La casa madre, rappresentata nella società dal presidente Veit Michael Fritzenschaft, secodno MF, ha preso la decisione alla luce dei risultati conseguiti sul mercato domestico, dove le perdite cumulate nel periodo 2008-2011 sono pari a 70,96 milioni di euro. Nell’ultimo esercizio la società ha registrato un fatturato di 122,8 milioni di euro, un Ebit negativo per 8,6 milioni e un rosso di 24,4 milioni. Perdite ripianate dalla casa madre. Che ha deciso di mettere in vendita dell’asset T-Systems (escluse le divsioni Icss, Gns e Spring che occupano 30 persone).

In agitazione i sindacati per il futuro delle sedi di Milano, Napoli, Roma e Vicenza. Interessati alla società, chiude MF-Milano Finanza, due soggetti: un player italiano e uno straniero. Sul mercato circolano i nomi della veronese Infracom e di Siemens, Getronics e Atos. “A settembre dovrebbero arrivare le offerte vincolanti, mentre a ottobre dovrebbero essere firmati gli accordi di cessione – fanno sapere i sindacati – A gennaio dovrebbe partire la nuova azienda”.

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